Capitolo 7: L'aiuto di Draco

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Finalmente, l'incubo con il Ministero era finito: Draco aveva tirato un sospiro di sollievo quando Harry Potter aveva tolto i sigilli dalla sua stanza scagionandolo di fatto da ogni accusa, anche se l'Auror gli aveva fatto sottilmente capire di aver chiuso un occhio, come si diceva tra i babbani, e che insieme ad Hermione Granger, avevano voluto accordargli fiducia facendo sparire dalla lista dei manufatti oscuri, la bambola ed il quadro maledetto. Poi Harry si era premurato di ammonirlo, chiedendogli di fare attenzione, e soprattutto di non farli pentire della scelta fatta.

E allora Draco si chiese perchè Hermione Granger avesse deciso di dargli quella chance... ne era stupefatto, lui al suo posto non l'avrebbe mai fatto! Come accordare fiducia ad un uomo che ti ha odiata ed offesa per tutta l'adolescenza? Era una pazza: lui in passato le aveva sputato addosso le parole più infamanti, il primo anno di scuola l'aveva denunciata alla Professoressa McGonagall spifferandole che lei e i suoi amici nascondevano un cucciolo di drago dentro i confini di Hogwarts, poi le aveva addirittura scagliato addosso un'incantesimo che le aveva fatto crescere i denti fino al pavimento, senza contare che durante l'assedio della scuola l'avrebbe fatta morire bruciata dall'ardemonio dentro la stanza delle necessità senza farsi alcuno scrupolo!

Hermione Granger era a dir poco sorprendente per il suo altruismo...

Si riscosse dai quei pensieri: "Ti ringrazio, Potter."

Draco pronunciò quelle parole con evidente sforzo, quasi obbligandosi a sputarle fuori dalla gola; purtroppo... gliele doveva. Era molto seccato dalla piega che avevano preso gli eventi nell'ultimo periodo, si era trovato a dover interagire per forza di cose con le persone che più avrebbe evitato al mondo, quasi che il destino avesse voluto giocargli un brutto scherzo. L'immaginaria bolla dentro il quale si era rinchiuso da nove anni e che l'aveva protetto ed isolato dal disprezzo della gente, si era miseramente frantumata, lasciandolo a boccheggiare indifeso ed impaurito. Le conseguenze di ciò erano state pesanti per il suo ego: nel giro di qualche giorno si era sentito in dovere di chiedere scusa ad Hermione Granger per il suo atteggiamento strafottente e maleducato, ed esprimere gratitudine ad Harry Potter: inaudito!

"Dovresti ringraziare anche Hermione, Malfoy! Sono certo che le farebbe piacere!"

"Lo farò." Gli rispose serio, lapidario, stringendo i pugni dentro le tasche dei pantaloni, così da reprimere il malumore che la richiesta di Potter gli provocava. Harry invece, dopo aver fatto il gesto di andarsene prendendo l'uscita del grande portone di Villa Malfoy mentre abbottonava la sua giacca fin sotto il collo, si voltò improvvisamente, con un'espressione alquanto indecisa sul viso: "Sai... avevi ragione, Malfoy! Riguardo il bracciale di Hermione intendo! C'è davvero qualcosa che non va, in esso..."

Draco chiuse gli occhi in un cenno silenzioso di assenso, investito in pieno dal pensiero di quella donna, e poi parlò, senza minimamente sospettare che da lì a qualche secondo, avrebbe pronunciato una frase... una frase che sarebbe stata come una sterzata violenta che fa deviare il viaggiatore da un percorso dritto e monotono fino a portarlo su una strada forse più difficoltosa, ma sicuramente più entusiasmante. Quelle parole avrebbero cambiato per sempre la sua misera e solitaria vita:

"Beh... Se la situazione della tua amica dovesse prendere una brutta piega, fammelo sapere Potter. Posso aiutarvi, se serve! In fondo, vi devo un favore."

L'Auror annuì, e stavolta andò via sul serio, lasciando un Draco molto pensieroso, ancora una volta combattuto fra la sua naturale antipatia, e quel sentimento difficile da comprendere verso Hermione Granger...
 

***
 


Aveva sbattuto per terra una ventina di libri con rabbia, senza curarsi dei danni, e già soltanto questo poteva far supporre lo stato di prostrazione di Hermione, che mai e poi mai avrebbe osato trattare così i suoi manuali magici, i trattati, i romanzi, i preziosi saggi contenuti nella libreria di casa.

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