Capitolo 27: La bizzarra benedizione di Potter

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Solo un lupo mannaro poteva essere attirato dall'odore, e dal sangue, di un altro lupo mannaro...
 

FENRIR GREYBACK.
 

Fenrir Greyback si era approfittato del canale di comunicazione aperto durante la seduta spiritica, e si era attaccato al bracciale di Marcus trovando un'affinità con il sangue della signora Belby, che era infetto dalla licantropia come lui!
 

Draco si passò una mano sul volto, in stato di shock, rivolto verso la finestra della camera per non far notare ad Hermione l'evidente sconvolgimento del suo essere. Realizzò con disperazione che Fenrir Greyback viveva nel bracciale da mesi, mesi e mesi, influenzando Marcus, facendogli uccidere suo nonno, possedendo la mente di Hermione, occupando la sua casa...

E lui, non l'aveva capito.

Stavano per cedergli le gambe per l'enormità di quella scoperta.

"Draco? Qualcosa non va?" Azzardò Hermione.

Lui sussultò, e si voltò rapido a guardarla, notando la confusione nello sguardo incerto della donna. Non poteva dirle nulla, però. No! Non poteva. Neanche per sogno. In alcuni casi la verità è meglio ometterla, perchè non è assolutamente vero che essa è sempre preferibile alla menzogna. Ci sono circostanze in cui la verità fa troppo male, o è troppo brutta, o troppo assurda per sconvolgere una persona al solo fine di rivelargliela a tutti i costi.

Draco, nonostante l'inquietudine, maturò in un solo istante la decisione di proteggerla da quella scoperta terrificante, perchè non voleva che lei restasse sconvolta dall'idea che Fenrir Greyback vivesse nel suo corpo! I Mangiamorte le avevano già sufficientemente rovinato la vita: ricordava fin troppo bene come il lupo mannaro fosse stato fra il gruppo di Ghermidori che l'aveva catturata portandola a villa Malfoy, quasi dieci anni fa. Quel giorno era stato fra i più agghiaccianti per l'animo ancora troppo giovane di Draco; l'aveva segnato forse più di quanto avesse segnato Hermione Granger con i Crucio di sua zia, e lo sfregio "SANGUESPORCO" sul braccio. Fu proprio quel lontano giorno che lui capì definitivamente, dopo mesi di conflitti interiori, turbamenti e sospetti, che Lord Voldemort era un pazzo, e che loro erano più pazzi di lui, a tentare di assecondarlo! Anche sua madre e suo padre l'avevano capito, e si erano pure ravveduti su tutto ciò che avevano fatto, ma... il problema era che pure il Signore Oscuro si era accorto che i Malfoy si erano pentiti, ed era per questo che loro avevano continuato debolmente a compiacerlo:

Per non morire.

Al male non c'era mai una fine...

Quando?! Quando avrebbero finito di soffrire per colpa di Voldemort e degli strascichi della sua esistenza? Anche da morto continuava a creargli problemi... E Draco, si convinse che gli incubi non erano necessariamente quelli che si facevano dentro un letto durante la fase più profonda del sonno, ma potevano essere toccati con mano, vissuti ad occhi aperti tutti i giorni, in qualsiasi momento, forse per tutta la vita...

Probabilmente, un giorno non lontano, Hermione l'avrebbe odiato per averla tenuta all'oscuro dell'identità dello spirito, ne era convinto! E fra loro, quel già precario equilibrio, sarebbe franato inesorabilmente. Hermione l'avrebbe odiato, odiato e cacciato via! Ma Draco aveva promesso: dopo tutta la sofferenza che le aveva procurato in passato... Lui, per lei, non sarebbe stato più fonte di nessun tipo di dolore, o paura, o notizia funesta, o qualsiasi altra cosa brutta che la vita potesse riservare.

"Draco? Stai bene? Sei strano..."

Si riscosse da quei pensieri, tornando a guardarla: "Sì, va tutto bene."

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