Sofia Rivera è sempre stata una ragazza allegra, magari un po' ribelle, ma chi non lo è infondo.
Ma vederla adesso, qui, su un gelido lettino da obitorio, bianca cadaverica, mi provoca un senso di forte avvilimento.Tutti i bellissimi momenti che abbiamo passato insieme riemergono come un mare in tempesta. Le chiacchierate fino a notte fonda, le feste, gli scherzi e anche le liti.
Guardandola adesso una sola cosa mi viene in mente da dire: scusa. Ricordo ancora l'ultima volta che ci siamo viste, era appena finito il secondo anno di liceo e l'estate era alle porte. Sapevo che si stava frequentando con il figlio di un mafioso e che sarebbe andata con lui e i suoi amici a Santo Domingo per 10 giorni, e anche se ero totalmente contraria ho accettato questa sua pazzia.
Che non l'avessi mai fatto.
Qualche giorno dopo la fine della loro vacanza lei ancora non era tornata, ed era irraggiungibile. Siamo partiti per Santo Domingo ma di loro nessuna traccia.
Settimane dopo Julio, uno dei capi supremi della gang aveva saputo di una retata di una gang rivale.Da quel momento non abbiamo smesso un attimo di fare ricerche, ma soprattutto di fare giustizia. Ma fino ad oggi nessuno aveva cavato un ragno dal buco.
Ma forse adesso potremmo finalmente avere pace.
Ethan al mio fianco è un pezzo di marmo, freddo e senza espressione. Si certo non mi stupisco, trovare la sorella dopo 6 anni,
morta per di più, non deve essere un bel benvenuto.Gli lascio il suo tempo e mi avvicino al corpo, mentre sento lo sguardo del medico su di noi. Probabilmente sta pensando che siamo dei maleducati per non aver neanche salutato.
"Salve dottore, ci hanno detto che ha trovato qualcosa di utile per le indagini." Sorrido in segno di cortesia e aspetto che apra bocca.
"Sofia è morta a causa di un proiettile che le ha perforato l'osso frontale, ma la cosa bizzarra è che ho trovato una pugnalata all'addome post mortem." Queste informazioni mi dicono qualcosa ma al momento ho ancora un vuoto totale in testa.
"E su una spalla ho trovato il segno di molteplici iniezioni, eseguite con una cannula per animali. Credo che voi ne sappiate più di me su questi rituali."
Rituali. Proiettile. Coltellata. Iniezioni.
"Posso vedere le iniezioni?" Domando deglutendo. Se è quello che sto pensando siamo nella merda.
Il medico di cui ancora non so il nome annuisce e mi indica un monitor che ritrae la foto. I punti a occhio inesperto potrebbero essere confusi, ma io questi segni li ho visti fin troppe volte.
"I Latin Lover." Sospiro congiungendo con la punta del dito i segni delle iniezioni. Sono due L intrecciate.
"Ne è sicura signorina Castillo?" Domanda impietrito il medico. Capisco bene cosa stia pensando, ma credo che questa sia la conclusione più ovvia.
L'espressione di Ethan non è cambiata di una virgola, ma so che sta ascoltando, grazie al continuo guizzare della mascella.
"Già. Posso vedere una cartina di Bogotà?" Domando incerta guardandomi intorno. Di solito hanno almeno una cartina.
"Certamente." Il dottore si dilegua lasciandoci un secondo per noi.
"Sono loro. Le iniziali sono quelle." Ammetto senza alzare lo sguardo dalla foto. Fa male ammetterlo, ma è il primo passo per raggiungere la verità.
"Non metto in dubbio le tue doti." Mormora avvicinandosi al corpo inerme della sorella.
"Ma è comunque doloroso."Le accarezza i capelli chiari mentre un velo di dolore gli ricopre le iridi. Un dolore straziante e profondo. Un dolore che chiede di essere estirpato.
"Questo lo so, ma se vogliamo arrivare ad una conclusione dobbiamo iniziare a fare supposizioni." Gli ricordo cercando di essere il più delicata possibile.
Adesso mi serve attivo e reattivo, non riuscirò a risolvere questa grande incognita da sola. È un fardello troppo pesante anche per me.
"Spero finisca presto." Alza gli occhi scrutandomi in attesa. Come se aspettare un qualche mio segno, qualsiasi.
Lo spero anche io, amore.
"Ho trovato solo questa." Il dottore riemerge da una piccola saletta con una mappa tutta ripiegata e dei pennarelli colorati.
La apro sulla scrivania li vicino e segno il punto del ritrovamento, come farebbe la polizia. Peccato che io sia una ex-mafiosa.
Segno i punti principali della città e improvvisamente sento la lampadina nel mio cervello accendersi.
Non mi serve sapere di chi è la miniera ma chi ha il suo controllo.
Appunto sul bordo bianco i nomi delle gang che controllano la città e con un pennarello di diverso colore riesco a definire il loro raggio d'azione.
Sono i Latin Lover.
Io non sbaglio mai."Non può essere." Esclama stupito il dottore lasciandosi cadere sulla sedia girevole.
Già, ma non è la prima volta che un mafioso collabora con la polizia."E invece è così. Mia moglie non sbaglia mai." Le mie guance si imporporano, così mi impongo di non alzare gli occhi dalla scrivania.
Decido di non precisare che sono la sua quasi moglie."Adesso dobbiamo trovarli." Conviene il dottore ricevendo un'occhiata annoiata da parte nostra. Ecco come riconoscere un ingenuo plebeo.
"E rischiare di farci ammazzare?" Domanda sarcastico Ethan ricevendo tutto il mio appoggio.
Sono incinta, non voglio rischiare di morire.
"Come consigliate di agire?" Domanda infastidito dal nostro sarcasmo.
"Prima dobbiamo capire se Esteban e i suoi amici sono ancora vivi. Potrebbero sapere qualcosa." Prende parola Ethan facendomi segno di sedermi.
Se diventa protettivo già adesso, quando sarò al sesto mese non mi alzerò più dal letto.
"E come?" Già bella domanda. Meno male che io conosco Julio Hernandez, sarà un gioco da ragazzi trovarli se sono vivi.
"Lasci fare ai professionisti." Lo scredita Ethan ripiegando la mappa e porgendomi una pistola. Per prevenzione ovviamente.
"Ci chiami appena scopre altro, anche un minimo graffio." E senza lasciargli il tempo di obbiettare usciamo dall'obitorio, con le pistole cariche nei pantaloni.
"E pensare che ci reputiamo persone normali." Sogghigna amaramente aprendomi la portiera dell'auto sempre con lo sguardo vigile.
"Persone normali o no, adesso dobbiamo risolvere questo problema." Sospiro affranta cercando in cellulare nella borsa.
Non avrei mai pensato di dover fare questa chiamata, ma a mali estremi estremi rimedi
Faccio partire la chiamata e appena sento la voce dolce di Athalia dall'altro capo il mio cuore sprofonda nello stomaco.
"Prendi Santiago e scappa." Cerco di trattenere un singhiozzo mentre la sento blaterare.
Non vorrei farlo, ma il mio istinto materno ha preso il sopravvento.
"So come trovarvi." E chiudo la chiama cosi da non avere la tentazione di voler parlare con il mio bambino.Se muoio, non voglio che adesso mi senta piangere.
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¡Hola, chicos!
Beh, che dire, la suspance sale e io non vedo l'ora che leggiate i prossimi capitoli😜Esteban è vivo? Ma soprattutto, chi è davvero?
È Ashley a dire quella frase ad Athalia, sorprese?
Non vedo l'ora che leggiate il capitolo con il Pov di Ethan 😎
Vi aspetto con il prossimo capitolo. Vi dirò domani su Instagram quando uscirà.
Bacioni, Sara🌻
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Para la Vida y Para Siempre
RomanceAbbiamo ormai imparato a conoscere Ashley e Ethan, e di certo la parola tranquillità non ha mai fatto parte delle loro vite. Infatti, anche se a distanza di 4 anni, nuovi misteri e drammi stanno per tornare a far parte delle loro vite. Ma questa vol...