"Ella murió por amor." Mi porto la mano libera davanti alla bocca mentre i miei occhi si riempiono di lacrime.
Nonostante tutto quello che avevo pensato sulla relazione tra Sofia ed Esteban, sul fatto che sarebbero durati il tempo di un'estate, e che i loro caratteri forti li avrebbero allontanati invece che unirli, non ho pensato al fatto che forse la loro attrazione fosse andata oltre al puro atto fisico quale era.
Sofia ha combattuto per Esteban pur sapendo che forse non ne sarebbe uscita viva.
Questo è il vero amore.
Decido di chiudere la chiamata e concedermi un secondo per assorbire tutto quello che ho sentito.
Devo uccidere questi bastardi, ma prima devo capire come trovarli.
Ritrovo nella borsa la mappa che il dottore ci ha lasciato e fisso quelle linee colorate che ci ho tracciato sopra, deve esserci un modo per scoprire il loro nascondiglio.
Il trillo del cellulare mi informa che ho un messaggio del medico legale. Sono dei numeri, che cazzo me ne faccio io di numeri.
Aspetta! E se fossero coordinate? Se i Latin Lover volessero indirizzarci proprio nel loro nascondiglio?
Afferro un paio di puntine e segno i punti, e adesso? L'unica cosa che potrebbe unire questi punti è il marchio.
Tanto ormai cosa abbiamo da perdere.Il punto in cui le due L si incontrano sul foglio mi ricorda qualcosa, ma è come se non riuscissi a collegare. Perché diamine il loro nascondiglio dovrebbe essere in centro città?
È una zona dove c'è uno dei teatri più importanti di Bogotà, un parco, un liceo e un ospedale, per non parlare dei complessi residenziali.
Mi ricorda vagamente l'attentato nel teatro di Mosca...
Non è il loro nascondiglio, vogliono prendere in ostaggio le persone nel teatro.
Raccatto il cellulare e con mani tremanti faccio partire una telefonata.
"Cosa c'è? Sto tornando." La voce di Ethan mi arriva alle orecchie come un tuono."Vai al Teatro Maggiore, io sto arrivando." Nel mentre afferro una pistola, tutte le munizioni che trovo e un giubbotto antiproiettile.
"Cosa? Perché?" Domanda confuso.
"So dove sono. Vogliono fare un attentato." Respiro affannata mentre scendo le scale dell'hotel."Come a Mosca?" Domanda sarcastico.
"Come a Mosca." Confermo afferrando una pistola. Chiudo la chiamata quando entro in un bus. Spero solo di arrivare in tempo.Il mio piede batte freneticamente mentre siamo fermi in un ingorgo. Cazzo.
"Può aprire le porte, proseguo a piedi." Chiedo gentilmente al conducente che però mi risponde negativamente.Brutto bastardo, ti faccio saltare la testa.
Afferro la pistola e sparo al vetro delle porte frantumandolo. Non si scherza con Ashley Castillo. Corro fuori sul marciapiede con la pistola puntata per terra.
Mi apposto dietro ad un muro, tenendo sotto tiro le porte del teatro. Sono già arrivati, no.
Il trillo del telefono mi fa battere il cuore ancora più forte."Pronto." Rispondo senza abbassare lo sguardo. Lancio uno sguardo alla mia pistola pentendomi di aver lasciato il mitra nello zaino.
"Dove sei?" Domanda Ethan a voce bassa.
"Sono dietro il palazzo azzurro." Mi accovaccio per riuscire ad afferrare le munizioni."Sono dietro la scuola, ne ho due sotto tiro." Mi informa mentre carica le armi.
"Sanno che siamo qui."Sento un pianto isterico iniziare a risalirmi il petto, ma lo ricaccio giù con un mugolio.
"Andrà tutto bene." Cerca di confortarmi."Ti amo." Mormoro prima di chiudere la chiamata. Mi avvicino attraversando la strada sotto le imprecazioni degli automobilisti.
"Ma chi si rivede." Una voce viscida mi arriva alle orecchie prima di percepire un braccio bloccarmi la gola.
"Non posso dire lo stesso." Ringhio prima di affondare i denti nel braccio tatuato distraendolo. Carico il gomito verso l'addome.
Cade in ginocchio lasciandomi il tempo di girarmi e sparargli un colpo in piena faccia.Questo è per Sofia.
Sento il sangue macchiarmi la maglia ma non mi fa schifo, è la prova che finalmente la nostra famiglia ha avuto pace e giustizia.
"Ashley attenta!" Sento un urlo, così mi sposto giusto in tempo per non beccarmi una pallottola fronte.
"Brutto stronzo." Punto la pistola contro lo stronzo e lascio la rabbia agisca. Uno, due, tre, quattro proiettili. Ho perso il conto.
Quando mi accorgo che il caricatore è scarico torno a respirare e abbasso l'arma. L'ho trasfigurato.
Con un gesto rapido ricarico la pistola e mi guardo intorno circospetta.Il mio bersaglio è a pochi metri da me, mi guarda divertito e completamente disarmato.
Sa che non lo colpirò. Va contro tutti i miei principi."Ci rivediamo, Carlos." Sistemo la pistola nella fondina e mi avvicino con passo felpato.
"E neanche questa volta è un piacere." Continua lui come se mi avesse letto nel pensiero."Perché hai voluto iniziare tutto questo?" Domando sentendo un bruciore sul braccio, alla fine il proiettile mi ha solo sfiorato.
Sento lo sguardo di Ethan dietro di me, so che ha il mitra carico per ucciderlo, e lui non si farà problemi a farlo fuori, principi o no.
"Avete ficcato il naso dove non dovevate." Fa spallucce avvicinandomi con un ghigno.
Non abbasso lo sguardo un secondo, come se fosse una calamita."Era parte della nostra famiglia, era un nostro diritto." Gli ricordo posando la mano sul calcio della pistola con fare annoiato.
"E ora che avete scoperto, andatevene." Si arresta sui propri passi con espressione cupa.
Lui non ci vuole nel suo territorio, e noi lo abbiamo invaso a testa alta."Noi siamo qui per fare giustizia." Mi abbasso quando sento la sicura della pistola scattare. Il corpo di Carlos cade a terra privo di vita, mentre dal foro che Ethan gli ha procurato in fronte escono zampilli di sangue.
Ho sempre odiato la mafia, nonostante ne fossi coinvolta in prima persona, ma probabilmente questa mia vicinanza ad essa ha anestetizzato il senso di colpa. Non posso fare altro che sorridere davanti al suo cadavere.
Con i Castillo-Rivera non sia scherza.
Mi volto verso Ethan e corro verso di lui, lasciando che mi stringa. Singhiozzo istericamente sulla sua maglietta, mentre la sua mano mi accarezza i capelli dolcemente.
È tutto finito e questa volta per sempre.
Lo prometto.~•~•~•~•~•~•~•~•~
¡Hola chicos!
Spero vi sia piaciuto questo capitolo. Credo sia un po' cruda come vicenda ma sentivo di doverla scrivere.Il capo dei Latin Lover è stato ucciso, quindi di solito la gang si scioglie dopo una tale perdita, e loro non saranno da meno.
Quindi possiamo dire addio a Bogotà e alle gang per adesso.La mia sadica testolina però sta già architettando qualcos'altro, ma non vi dico niente o rischio di spoilerare tutto.
Ci vediamo lunedì con il prossimo capitolo.
Bacioni,
Sara💕
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Para la Vida y Para Siempre
RomanceAbbiamo ormai imparato a conoscere Ashley e Ethan, e di certo la parola tranquillità non ha mai fatto parte delle loro vite. Infatti, anche se a distanza di 4 anni, nuovi misteri e drammi stanno per tornare a far parte delle loro vite. Ma questa vol...