Sotto attacco

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**Aredhel's PoV**

Era il 20 Giugno dell'anno 3018 e mi stavo godendo l'inizio dell'estate passeggiando per le terrazze della reggia. Il mio accompagnatore del giorno era Vàrian, un giovane Elfo che era entrato da poco nella guardia.

Da quando avevo accettato di essere accompagnata da una guardia non c'era stato giorno in cui io avessi potuto andare in giro da sola. Mi faceva piacere che Thranduil si mostrasse preoccupato per me, ma la situazione stava iniziando ad infastidirmi.

Con il passare dei giorni le mie condizioni non erano cambiate più di tanto. Avevo spesso giramenti di testa, abbassamenti di pressione e nausea. Io attribuivo la cosa alla situazione: Gandalf aveva confermato che l'Unico era stato trovato, e notizie preoccupanti arrivavano da Mordor. Se si fosse ripetuto ciò che era accaduto nel passato tutti i popolo della Terra di Mezzo erano in pericolo.

Con un sospiro scacciai questi pensieri dalla mente. Non aveva senso preoccuparsi di cose che ancora non si erano verificate. Mi diressi verso il campo di allenamento, dove speravo di trovare Legolas. Il giovane principe, infatti, si era ripreso completamente dalla puntura subita pochi mesi prima, e da circa un mese aveva iniziato a prendere sempre più il controllo dell'esercito.

Una volta arrivata cercai tra i guerrieri la chioma bionda del principe, ma non c'era. Era però presente Feren, che stava combattendo con una recluta. Mi avvicinai ai due seguita dal mio accompagnatore, ed attesi che il combattimento terminasse.

Non ci volle molto: in poche semplici mosse il capitano disarmò l'avversario e pose fine all'allenamento.

"Mia Signora." mi salutarono entrambi con un inchino.

"Buongiorno, Feren. - lo salutai cordialmente - Ti disturbo?"

"Assolutamente no, mia Regina, non potreste mai disturbarmi. Desiderate qualcosa?" chiese ancora lui con un ampio sorriso.

"Volevo allenarmi, se hai tempo. - proposi - Speravo di trovare Legolas, così da non distrarti dal tuo lavoro, ma..."

"Il principe è andato in ricognizione, mi sorprende che non vi abbia chiesto di venire." rispose lui.

"A me no, invece. Da quando non mi sento tanto bene il Re non vuole che io esca dalla reggia." spiegai all'Elfo.

"Capisco. Non mi disturbate affatto, comunque. Stavo giusto per annunciare la fine delle esercitazioni. Sono ore che andiamo avanti, e credo che tutti qui meritino una pausa." ordinò Feren.

Gli Elfi presenti fecero un rispettoso inchino e si dileguarono silenziosamente.

"Come mai così morbido con i sottoposti? Ti ho visto essere molto più rigido con le reclute, qualche tempo fa." chiesi curiosa.

"Oh, Melime mi ha consigliato di essere più amichevole." spiegò lui con un sorriso.

"Mi fa piacere, vedo che siete proprio una bella coppia." risposi ricambiando il sorriso. La mia luogotenente era momentaneamente tornata al mio regno, ma solitamente passava gran parte del suo tempo al campo di addestramento assieme a Feren.

"Vi ringrazio, mia Signora. Sapete... pensavo di chiedere la sua mano ad inizio Luglio." disse.

"Che bella notizia! Sì, sono certa che Melime accetterà subito!" dissi con gioia.

"Speriamo!" sospirò lui.

"Ne sono sicura. Comunque, non pensare di distrarmi con questi discorsi: sono pronta a batterti!" replicai prendendo posizione.

"Mia Signora, se non state bene forse non è il caso di fare sforzi..." provò lui a dissuadermi.

"Feren, ti prego, non mi trattare anche tu come fossi un morto che cammina! Sto bene, è solo la situazione che mi preoccupa. Evidentemente lo stress ha questo effetto sul mio fisico. Permettimi di fare un po' di esercizio, così mi tengo in forma." insistetti io.

Erthannin dan Dur (Uniti contro le tenebre)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora