Divisi

310 16 3
                                    

**Aredhel's PoV**

Haldir si stava rivelando un compagno di viaggio silenzioso ed attento.

"Com'è Lothlòrien?" chiesi per spezzare il silenzio teso che ci circondava.

"È molto bella. Simile a Boscoverde, per certi versi. Solo che noi viviamo sugli alberi e non sottoterra. Penso che vi piacerà." rispose Haldir.

"Ho sentito dire che gli alberi su cui costruire le case sono i più alti di tutta la Terra di Mezzo." continuai.

"Sono molto alti, ma non sono sicuro siano i più alti in assoluto." replicò lui.

"Ah, credo di divervi avvertire che mentre io farò i miei turni di pattuglia sarete affidata ai miei fratelli. Vi terranno sott'occhio." aggiunse il Capitano dei Galadhrim.

"Fratelli? Quanti ne hai?" domandai.

"Oltre me, due. Si chiamano Rúmil e Orophin." rispose.

"Sei il maggiore?" Haldir non sembrava entusiasta dell'interrogatorio, ma francamente mi interessava poco. Volevo sapere con chi avrei dovuto convivere.

"No, Rúmil è il più grande, tra noi, e Orophin il più piccolo." replicò.

"E sono entrambi tuoi sottoposti?" chiesi ancora.

"Oh, per la grazia di Eru! Ma voi non la smettete mai di fare domande?" sbottò l'Elfo.

"No, mai. O almeno finché non reputo di sapere abbastanza sul mio interlocutore." risposi con in sorriso innocente.

"Sì, sono il loro superiore." si arrese Haldir. Era molto più facile far cedere lui che Thranduil.

"Bene, ti annuncio che per oggi sono soddisfatta. Non ti porrò più domande." scherzai io.

Haldir fece un mezzo sospiro, evidentemente sollevato dalla fine delle sue sofferenze giornaliere.

Arrivammo a Lòrien nel giro di un giorno e mezzo di marcia, in cui le soste erano state ridotte al minimo indispensabile.

Haldir mi fece fare un breve giro panoramico del suo Talan. Era strutturato su due piani e aveva, grazie ai Valar, due stanze da letto. Haldir aveva deciso di occupare il piano inferiore, così che chiunque avesse voluto entrare sarebbe dovuto passare davanti alla sua stanza per raggiungere la mia.

"Lady Galadriel ha detto che passerà presto a farvi una visita." comunicò Haldir, sistemando i suoi bagagli.

"Va bene... Io andrei di sopra a stendermi, se per te va bene. Mi chiami tu?" chiesi, con una punta di imbarazzo nella voce. Ero abituata ad essere circondata da servitori e dal mio maggiordomo, ma Haldir era un capitano della guardia e questo non rientrava nei suoi compiti.

"Certo, ai vostri ordini." borbottò Haldir.

"Se per te è un problema posso restare qui ad aspettarla." replicai, notando il suo malumore.

"Non è necessario. Haldir ha ricevuto precisi ordini, e tra questi c'è anche quello di servirvi come se voi foste la sua Signora. Non è così Haldir?" domandò Galadriel, comparendo sull'uscio del Talan.

"È così, mia Signora. Perdonatemi." rispose Haldir, scattando sull'attenti.

"Bene. Aredhel, cara, sei sicuramente stanca per il viaggio, potremmo andare a parlare in camera..." propose la Dama Bianca.

Annuii e salii le scale, seguita da Galadriel. Ci sedemmo sul letto una di fianco all'altra, e io attesi che fosse la Dama Bianca ad iniziare il discorso.

"Allora, il viaggio è andato bene?" chiese casualmente lei.

"Sì, un po' stancante, ma non mi lamento." risposi con un sorriso.

Erthannin dan Dur (Uniti contro le tenebre)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora