4. Squadra

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La confusione di cui fu preda la città si protrasse per ore

Le sirene di ambulanze e polizia divennero lo sfondo di uno scenario devastato da un villain datosi alla fuga e per lungo tempo gli eroi coinvolti si ritrovarono a deporre le loro testimonianze agli agenti, malgrado nessuno fosse riuscito a vedere in faccia il malvivente.

Quando anche Midoriya e Todoroki furono lasciati liberi di andare, i due ragazzi sentirono solo in quel momento tutta la stanchezza e il dolore irrigidirgli le ossa.

Era stato uno scontro veloce, della durata di appena pochi minuti, ma come aveva già detto il bicolore, non erano riusciti a gestire bene la situazione finendo in una posizione di svantaggio.

«è stata una fortuna che sia scappato» osservò Deku mentre, di fianco a Shoto, si recavano lontani da quella zona devastata così da non intralciare l'intervento dei vigili del fuoco
«non è scappato, semplicemente ci ha lasciato vivi, aveva la situazione a suo favore, avrebbe potuto ucciderci» rispose Shoto tenendo la mano destra stretta sulle ferite del suo braccio sinistro
«perché non ti sei fermato quando quei paramedici hanno tentato di intervenire per le tue ferite?» chiese il verde cambiando discorso quando notò l'espressione dell'altro visibilmente infastidita da quel dolore.

Non osava immaginare in che condizioni si trovassero entrambi, non si era curato troppo del suo costume da eroe pieno di polvere e strappato soprattutto lungo le maniche verdi, anche quello di Shoto era ridotto nelle medesime condizioni, ma l'unica cosa che preoccupava il ragazzo in quel momento erano le sue ferite visibilmente profonde

«se mi fossi fermato davanti quell'ambulanza mi avrebbero portato in ospedale» rispose con tranquillità allontanando la mano destra dal braccio sinistro per poterne scrutare il palmo sporco di sangue
«tu hai bisogno di andare in ospedale» ribattè Midoriya

Nessuno dei due aveva idea di dove stessero andando, semplicemente le loro gambe li stavano guidando lontani da lí, ma i loro corpi erano stanchi e i loro passi sempre più lenti e affaticati

«ho bisogno di trovare quel bastardo» sibilò guardando dritto davanti a sé con quel tono di voce freddo che l'altro non sentiva da ormai parecchi minuti
«allora dovresti tornare a casa e cercare di medicarti da solo» ribattè il verde catturando tra i denti il labbro inferiore fissando con insistenza quella mano destra mentre cercava di fermare i rivoli di sangue che scivolavano lungo la pelle, sporca di polvere, del braccio sinistro fino alla linea delle dita, per poi abbandonarne le punte, goccia dopo goccia, scagliandosi sull'asfalto della strada che la polizia aveva chiuso
«casa mia si trova a Hosu, Midoriya e di certo dopo l'attacco di oggi a Musutafu non posso permettermi di andarmene» disse solamente guardandosi intorno
«pensi forse che io non sia all'altezza di quel criminale?» ribattè infastidito il verde
«io so che non tu non sei all'altezza - lo corresse e quando l'altro ragazzo, abbastanza alterato, tentò di rispondere continuò a parlare - e non lo sono nemmeno io» sospirò riportando lo sguardo sul suo braccio facendolo ammutolire

Il silenzio improvviso che calò tra i due li accompagnò per altri pochi passi prima che Izuku decidesse di fermarsi

«ho un kit del pronto soccorso a casa mia, andiamo, è a pochi isolati da qua - disse e Shoto annuí appena, ma quando fece per voltarsi e prendere la via opposta insieme all'altro ragazzo, Deku lo fermò di nuovo - io non ti sto portando all'ospedale, ma da oggi noi due collaboreremo, come hai già detto è troppo forte anche per te, non posso lasciarti da solo, è una missione suicida» aggiunse con una determinazione tale che Shoto sorrise appena, trattenendo una risatina, e scuotendo il capo
«riesci sempre a volgere la situazione a tuo vantaggio, mh? - chiese raggiungendolo così da poterlo affiancare e facendo sorridere appena il verde che continuò a guardarlo con determinazione - e va bene Deku, se proprio ci tieni possiamo anche fare squadra»

(...)

Un sibilo di dolore abbandonò le labbra di Shoto quando per l'ennesima volta l'ovatta imbevuta di disinfettante si posò sulla sua ferita

«scusa, non sono un medico, sto facendo del mio meglio» borbottò Izuku poggiando sul tavolino del salotto l'ennesimo batuffolo pieno di sangue.

Erano giunti da pochi minuti a casa sua, viveva da solo da appena un anno, si trattava di un ambiente piuttosto piccolo; il salotto era sulla sinistra dell'ingresso, comunicante sulla destra con una piccola cucina. Il soggiorno ospitava un divano bianco posto al centro della stanza che la divideva in due piccole aree, davanti a quest'ultimo un tavolino in vetro e una tv poggiata su un mobile a parete riempivano la prima metà del salotto, mentre alle sue spalle due librerie e un tavolo sembravano creare una stanza a parte.

Il corridoio che si apriva dall'ingresso e divideva l'ambiente comunicante del salotto e della cucina, conduceva al corridoio che portava ad una camera da letto e ad un bagno.

«puoi solo - disse improvvisamente Shoto con tono di voce alto facendo sobbalzare l'altro ragazzo - fare più piano?» continuò a voce bassa sospirando mentre la sua mano destra stringeva uno dei cuscini del divano
«si, scusami» disse Midoriya posando il cotone idrofilo e prendendo poi delle bende dalla valigetta rossa in tessuto con una croce bianca sopra

In un primo momento Todoroki si era guardato attorno, spaesato in quell'ambiente così estraneo, ma la sua attenzione si era immediatamente posata su Izuku quando questo iniziò a dedicarsi al suo braccio sinistro

«servirebbero dei punti, ma per il momento posso solo fasciarla, non ci sono più schegge di vetro e se non altro è disinfettata, solo... puoi evitare di inseguire il crimine per qualche giorno? Se usassi il fuoco potresti seriamente farti male» disse il ragazzo e l'altro sospirò
«interverrò solo se necessario, ok?» rispose e l'altro annuí poco convinto consapevole che quello fosse il compromesso migliore

Midoriya non poteva negare di essere a disagio da quando il bicolore aveva messo piede a casa sua, non dava una sistemata a quelle stanze da giorni e, anche se l'altro ragazzo non sembrava essersene curato affatto, si sentiva mortificato a mostrare quella che doveva rispecchiare la sua vita quotidiana in un tale disordine.

«posso sapere come mai sei venuto a Musutafu?» chiese passando con delicatezza la benda elastica attorno al suo braccio
«come penso tu abbia notato, ero sulle tracce di uno di questi criminali, prima scatenavano il caos principalmente ad Hosu - iniziò catturando l'attenzione di Izuku - con Endeavor siamo stati sulle loro tracce per quasi un anno, finché non sono spariti dalla città - prese una pausa indeciso se continuare a parlare, ma alla fine sembrò convincersi di continuare il suo discorso - li ho cercati personalmente, prima a Kamino e poi a Qing Qing, oggi ero a Musutafu per altre indagini quando è avvenuto il loro primo attacco»

Midoriya annuí, ma la sua espressione era visibilmente confusa

«come sarebbe 'uno di questi criminali'?» domandò
«ora capisci cosa intendevo quando dicevo di non esserne all'altezza? Non si tratta di un solo criminale, sono cinque uomini, e come avrai notato oggi il loro carattere distintivo è la maschera di una kitsune - disse facendo annuire il ragazzo poco convinto - ad Hosu non hanno mai attaccato insieme, ma devo fermarli, hanno quirk incredibilmente potenti e se dovessi trovarmi contro tutti loro non durerei due minuti» sospirò
«dovremmo elaborare una strategia in base ai loro quirk»
«hai visto l'unicità di quell'uomo, non puoi prevedere le mosse di un simile villain in grado di controllare ogni cosa» sospirò

Midoriya catturò tra i denti il labbro inferiore

«Midoriya» attirò nuovamente la sua attenzione e i loro sguardi si incrociarono

Non si era mai reso conto di quanto effettivamente fossero particolari quelle iridi eterocromatiche, in quel momento così profonde, che gli fecero stringere lo stomaco in una morsa

«se vuoi metterti sulle tracce di questi villain insieme a me voglio che tu sappia una cosa, se mai dovrò scegliere tra l'uccidere uno di loro e il salvare la tua vita, sappi che non esiterò a voltarti le spalle» affermò con una serietà tale che Izuku dovette ingoiare a fatica il groppo che gli si formò in gola
«va bene, ma farò in modo che non accada» rispose facendo annuire l'altro
«meglio così» rispose il bicolore in un sospiro

Calmi calmi, i villain della storia sono stati solo accennati, il nostro Shoto ci spiegherà meglio tutto nei prossimi capitoli. Detto ciò chiedo ancora scusa per la lunga assenza, ci vediamo presto per il prossimo capitolo❤️
Mi scuso per eventuali errori, ho avuto problemi con le revisioni e temo di aver perso alcune modifiche fatte nella correzione, provvederò presto a ricontrollare

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