32. Illusione

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Com'é strano il tempo, comanda le nostre vite eppure non lo percepiamo, scorre veloce, silenzioso, ogni secondo, ogni attimo, un battito di ciglia, un solo respiro, in quel momento impercettibile può cambiare tutto.

Eppure

Non ce ne accorgiamo

Ogni minuto, ogni ora, viene tolta, lentamente o forse troppo velocemente.

Esiste giustizia? O il tempo é crudele e basta?

«Shoto!» urlò Izuku

In quel momento il ragazzo ebbe come l'impressione che il tempo avesse smesso di scorrere, un attimo veloce, impercettibile, gli aveva tolto tutto e adesso il destino sembrava prendersi beffe di lui mentre il suo ragazzo si inginocchiava a terra.

Le sue gambe tremarono sotto il peso del suo corpo che si alzò di scatto da terra, i suoi piedi strisciarono sull'asfalto rovinato e il suo busto si sporse in avanti mentre in una corsa disperata correva verso di lui.

Solo pochi metri li distanziavano eppure il verde ebbe la sensazione che ogni secondo passasse sempre più lento, come se non si avvicinasse mai al suo ragazzo, come se la realtà attorno a sé si fosse fermata mentre la sua attenzione era fissa solamente su quelle iridi bicolore.

Quel momento si impresse come fuoco nella sua testa, mentre Shoto lo guardava, le mani sullo stomaco e le dita sporche di sangue, i suoi occhi ancora brillavano, come se d'un tratto tutta quella paura che oscurava il colore chiaro del suo sguardo fosse sparito.

La vista di Deku si offuscava, i suoi occhi bruciavano terribilmente, ogni parte del suo corpo tremava e in quei brevissimi attimi non faceva che maledire ogni cosa.

Perché lui? Cosa ha sbagliato? Perché quell'anima gentile?

Un singhiozzò sfuggí alle sue labbra, era ormai davanti a lui quando Shoto si accasciò per terra e non poté fare altro che inginocchiarsi e poggiare le mani sulle sue. Le dita del bicolore erano fredde in netto contrasto con il calore del liquido scarlatto che sporcava la sua pelle.

Sul suo viso iniziava a farsi largo un'espressione di dolore, i capelli scombinati gli erano ricaduti sugli occhi e la pelle del suo volto era madida di sudore.

Il villain poco distante da loro sorrise e lentamente indietreggiò, quel momento era perfetto per scappare, per sparire e vantarsi di aver piegato quegli animi che fino a poco prima non si arrendevano. Ma quando fece per correre indietro una mano gli artigliò la gola spingendolo con violenza per terra e alla vista dell'eroe che gli si parò davanti tremò

«non provare a muoverti» sibilò Red Riot, venendo raggiunto immediatamente da Mezo e Tsuyu rimasti in un primo momento sconvolti da quanto accaduto dinnanzi a loro.

Un altro singhiozzò sfuggí alle labbra tremanti di Izuku e con gesti esitanti sollevò il busto del suo ragazzo reggendogli le spalle con il braccio destro.

I respiri di Todoroki erano flebili e il suo petto si alzava e abbassava freneticamente. Guardava Midoriya adesso e un lieve sorriso illuminò il suo viso pallido

«s-stai bene» soffiò e Izuku scosse il capo singhiozzando
«a-avevi fatto u-na promessa Shoto.... l'ave-vi promesso» sussurrò chiudendo gli occhi preda delle lacrime.

Non aveva il coraggio di vedere quella terribile ferita piena di sangue, voleva negare a tutti i costi quello che stava accadendo, non poteva essere vero, il mondo non poteva essere davvero così crudele.

Gli altri ragazzi alle loro spalle avevano ripreso lo scontro, una battaglia più violenta e aspra, nell'irrazionale desiderio di vendicare il loro compagno, solo Bakugo era rimasto inerme sull'asfalto, a fissare incredulo quello che era stato il suo compagno di squadra, lottare tra la vita e la morte.

Pro Hero || Tododeku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora