27. Controllo

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Lo stupore animava gli occhi di Izuku, il respiro quasi gli mancava e la gola improvvisamente secca bruciava terribilmente. Non riusciva a comprendere cosa stesse accadendo, i suoi pensieri sembravano essersi spenti, aveva l'impressione di sentire il cuore battere nelle orecchie, sovrastava ogni suono, ogni riflessione lucida, ogni analisi mentre il panico totale si insinuava in lui facendolo tremare.

Shoto lo aveva attaccato

Shoto era contro di lui

Shoto era in pericolo

Shoto

Shoto

Non riusciva a pensare ad altro, la sua mente era offuscata.

Il suo sguardo saettò su quello del bicolore, la distanza era troppa per decifrarlo e capirne le emozioni, ma non ebbe il tempo di fare niente che dovette schivare un'altro attacco da parte sua.

Con un balzo si sollevò da terra e con un potente calcio sbriciolò quegli spuntoni di ghiaccio letali che, se fosse stato più lento, lo avrebbero infilzato.

La sua attenzione fu di nuovo su Shoto

«Shoto! Si può sapere che ti prende?!» gridò e la voce sembrò graffiargli la gola facendogli salire le lacrime agli occhi.

Il bicolore portò avanti il braccio sinistro, sulla sua pelle divampavano ancora le fiamme del suo quirk e Izuku si preparò a schivare l'attacco.
La sua espressione concentrata tuttavia rimase confusa quando Todoroki non si mosse, lasciando il braccio a mezz'aria, le dita della mano che tremavano e il respiro pesante.

Cosa stava succedendo? Nulla sembrava avere senso

«Shoto, che succede?» chiese di nuovo con voce tremante e, con sua malinconia, tenne il one for all attivo mentre lentamente si avvicinava al suo ragazzo
«ho detto attacca!» urlò poi una voce alle spalle del bicolore, ma Midoriya non riuscí ad individuare chi fosse che una vampata di fuoco lo fece spostare al lato della strada, un gesto così improvviso che si ritrovò steso a terra e con la mano che batteva sul braccio sinistro per spegnere la stoffa del suo costume che aveva preso fuoco.

«di nuovo e non farmelo ripetere stavolta» ancora quella voce e stavolta lo sguardo di Izuku riuscí ad individuare una figura dietro il suo ragazzo, a debita distanza, con un cappuccio nero e l'ormai conosciuta maschera.

Spalancò gli occhi e improvvisamente le parole di Todoroki gli tornarono alla mente

«infine, uno dei più pericolosi, riesce a controllare la mente, basta il semplice contatto visivo... durante i suoi scontri si dice che abbia indotto diversi eroi al suicidio» 

«no..» soffiò sconvolto ma dovette muoversi ad agire e si sollevò in aria quando si ritrovò circondato da entrambi i poteri del bicolore.

Ma certo, aveva senso, improvvisamente avevo tutto senso, se avessero combattuto tra di loro i villain non si sarebbero esposti e visto il controllo mentale esercitato su Shoto, almeno lui, non avrebbe avuto esitazioni nello scontro.

Non voleva combatterlo, non poteva, continuava a ripetere la sua mente mentre lui schivava quegli attacchi sempre più violenti.
Ma non solo Izuku era in conflitto con sé stesso, perché Shoto in quel momento veniva distrutto dall'interno, lentamente, preda di ricordi che aveva soppresso in un angolo remoto della sua mente, che si susseguivano come un loop, vividi come se li stesse vivendo in quei momenti.

Le sue gambe tremavano e i suoi occhi erano vuoti, le pupille sembravano affogare nell'azzurro e nel grigio delle sue iridi, le sue braccia esitavano prima di ogni attacco e il suo corpo fremeva tentandosi di liberare da quel doloroso mix di sensazioni che impedivano alla sua mente di avere il controllo, piegata alla volontà di qualcun altro.

Pro Hero || Tododeku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora