Pro Hero || Tododeku

8. Disfatta

Lo scenario in un cui Deku si ritrovò immerso gli fece correre un brivido lungo la schiena. In quella che fino a poche ore era una piazza cittadina regnava il caos; era uno spazio circondato da palazzi, frequentato soprattutto dai bambini con i loro genitori in quanto ospitava un piccolo parco giochi in mezzo ad un rettangolo di prato. Ma quell'angolo di quiete e tranquillità era ormai irriconoscibile, l'erba non si vedeva quasi più, seppellita dalla sua stessa terra a causa degli attacchi del Villain al centro della piazza, lo scivolo e le altalene che ne occupavano lo spazio erano in pezzi lungo la strada che separava il prato dai palazzi. Macchine sottosopra, fumo e tubi dell'acqua distrutti accrescevano il caos che ora come ora circondava l'eroe mentre le facciate delle costruzioni attorno a lui perdevano calcinacci e vetro dalle finestre in parte distrutte.

Midoriya si guardava attorno con occhi spalancati, le sue mani tremavano dinnanzi quel criminale che sembrava aver rivolto la sua attenzione su di lui e per poco le sue gambe non presero a correre nella direzione opposta quando una risata agghiacciante riecheggiò tra quei palazzi.

«sarebbero questi i rinforzi che dovrei temere?» rise di gusto dietro la sua maschera bianca e rossa da kitsune e solo allora, con orrore, Izuku si rese conto che la sua mano destra stesse stringendo in un pugno i capelli di Froppy.

La ragazza aveva gli occhi socchiusi e il viso sfinito, coperto di polvere, così come il suo costume, e sporco di sangue. Il suo corpo inerme abbandonato in ginocchio sull'asfalto di fianco al criminale e il suo viso tenuto sollevato da quella presa dolorosa.

«Tsuyu» sussurrò stringendo le sue mani tremanti in pugni

Non riusciva a pensare lucidamente, non riusciva ad esaminare la situazione, ogni sua riflessione era eccessivamente influenzata da rabbia e paura. I suoi occhi saettavano da Froppy a Uravity, che solo poco dopo notò alle spalle del criminale, per terra e priva di sensi. Non riusciva a concentrarsi sul Villain, non riusciva a prestargli attenzione tanto le sensazioni negative gli stessero opprimendo il petto

«allora, eroe? - pronunciò beffardamente - sei venuto qui da solo?» chiese con voce tagliente, un tono così minaccioso da fargli contorcere le membra

Il suo corpo tremò così come le sue labbra

C'erano altri tre eroi professionisti stesi per terra, coperti di polvere e sangue mentre il criminale sembrava illeso e riposato.

Si chiese quale fosse il suo quirk, se fosse uno dei più pericolosi e per un attimo l'espressione traboccante di paura di Shoto gli tornò in mente facendolo esitare ancora

«saresti tu il nuovo fenomeno? Il futuro eroe numero uno? Il famoso Deku - rise spingendo lontano da sé il corpo di Froppy - un misero moccioso, guardati, tremi come una foglia, patetico, patetico come questa società! - urlò scatenando ancor più timore nel ragazzo - questa società corrotta! Che da la possibilità a fenomeni da baraccone come te di autoproclamarsi eroi!» sputò con veleno l'ultima parola e Izuku strinse i denti fissandolo con rabbia cercando di mascherare quella paura incondizionata.

Fu come se mente e corpo si fossero separati, la sua mente preda della preoccupazione e confinata dalla paura gli imponeva di scappare e chiedere aiuto, ma con un balzo il suo corpo si elevò sopra il Villain lasciandosi avvolgere da quelle scintille verdi prima di caricare un calcio contro il malvivente

«stai zitto!» urlò travolto da un moto di rabbia sempre più persistente sotto le risate del suo avversario

Quando fu ormai vicino, si preparò a vedere il corpo dell'uomo essere sbalzato via, ma avvenne l'opposto. Un dolore atroce alla gamba gli fece portare rapidamente lo sguardo sul braccio del Villain che aveva parato il colpo, il suo piede non riuscí ad ammortizzare l'urto, la sensazione fu quella di colpire una lastra di pietra impossibile da scalfire. Bastò un movimento poi al criminale, che spinse il braccio in avanti, per scagliare il corpo dell'eroe lontano da sé con una potenza disumana.