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Hoseok ricordava molto bene il giorno in cui lo staff lo fermò per proporgli il contratto lavorativo. Era ancora un ragazzino e, per sua fortuna - o disgrazia forse, in testa aveva solo il ballo e nient'altro. Ciò che desiderava di più al mondo era davanti a lui, raccolto in un pezzo di carta misero quanto di vitale importanza. E che poteva fare? Lasciò la sua firma senza esitare e riconsegno il foglio allo staff senza rimpiangere nulla. Lo firmò perché semplicemente era tutto quello che desiderava e, nonostante ci fossero cose che non poteva permettersi, delle conseguenze non gli importava.

E non si era mai pentito di nulla finché non aveva sentito il bisogno di qualcosa di più, di sentimenti nuovi, più veri.

Hoseok aveva bisogno di rimanere svegli la notte, a guardare le stelle mano nella mano con una persona che ti comprende ad ogni più piccolo sguardo come un libro aperto, che quando stai male ti sa leggere come una maestra delle elementari comprende le calligrafie strambe dei piccini, che vive con te e per te soltanto. Hoseok aveva bisogno di quel calore un po' infantile che ti scioglie il cuore, di quelle candide carezze che ti scaldano l'animo come il tepore del tè caldo bevuto in una fredda giornata invernale ti scalda il corpo.
Hoseok aveva bisogno di sorrisi, di battiti mancati, di vite vissute.
Hoseok aveva solo bisogno di un po' di amore e quando si rese conto di non poterlo avere rimase come pietrificato. Si trovava davanti a una mancanza la cui esistenza non gli era mai stata nota o che forse aveva nascosto per paura delle conseguenze. Proprio di quelle conseguenze che da ragazzino ignorava con tanta indifferenza, forse perché le vedeva così lontane che pensarci a quell'età gli sembrava quasi banale.

E se per anni era sempre stato convinto di riuscire a reprimere quello strano bisogno che lentamente gli schiacciava il cuore come un macigno sulle spalle, quando aveva conosciuto [T/N] tutte le sue certezze erano crollate come grandine sul vetro di un'automobile.
Questo perché con [T/N] sembrava stare talmente bene da non riuscire a pensare più a nient'altro, se non a lei, ai suoi capelli morbidi, al suo tocco e ai suoi occhi gentili; in compagnia [T/N] semplicemente sarebbe stato in grado di vivere in eterno, perché con [T/N] il suo cuore batteva all'inverosimile, i suoi occhi lacrimavano senza motivo e il respiro iniziava a giocare brutti scherzi solo perché lei era lì, a sorridergli come se capisse tutto. Lei capiva sempre tutto: lo perdonava per i ritardi agli appuntamenti - non che la trascurasse, gli allenamenti talvolta erano solo molto pesanti -  per le volte in cui era stressato e si sfogava con lei senza pensare a niente e per tutte quelle volte in cui era stato talmente impegnato da non aver avuto tempo nemmeno di risponderle ai messaggi.

Hoseok l'amava perdutamente, ma non poteva e non era sicuro di esserne totalmente consapevole. Continuava a vivere in un sogno destinato a infrangersi per trasformarsi in un'amara illusione.

Se ne rese conto solo in quel pomeriggio, quando, tornato da un allenamento speciale, fu accolto da due semplici parole, talmente concise da trafiggerlo come una freccia scoccata dritta verso il petto.

"Dobbiamo parlare".

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Capitolo breve ma molto importante!
Mi sono impegnata davvero tanto per renderlo scorrevole quindi spero vivamente che non sia risultato noioso...
Sarei felice di sapere cosa ne pensate, perciò se vi va potete lasciare qualche commento!
Vi ringrazio per tutto i supporto che mi date ogni giorno e per tutte le visualizzazioni (insieme ai voti!!), veramente. ♡

instagram | jung hoseok [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora