11. Star Wars (parte 1) | Lawlu

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Categoria: Crossover con Star Wars
Rating: Verde

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I jedi erano un pericolo per l’Impero. Nei primi tempi della sua esistenza, ad ogni jedi o quasi era stata messa una taglia sulla testa: chiunque trovasse uno jedi doveva catturarlo e consegnarlo all’Impero, che si sarebbe occupato di lui. Tradotto, avrebbe provveduto a privarlo della vita e della Forza.

Pur sapendo che destino li aspettava, molti jedi continuarono a combattere alla luce del sole credendo nel ritorno della libertà.

Non Trafalgar Law. Appena aveva visto la taglia sulla sua testa era scappato e aveva fatto perdere le sue tracce. Non era la sua battaglia, non voleva averci niente a che fare e ci teneva a continuare a vivere.

Queste almeno erano le sue intenzioni.

Un cacciatore di taglie lo trovò su un pianeta sperduto coperto di ghiaccio e lì venne catturato. Sarebbe anche riuscito a fuggire, ma la sua navicella si era congelata e non c’era stato verso di riavviarla per tempo.

Così finì sulla nave di quel cacciatore di taglie, privato della spada laser e della voglia di vivere. La cella in cui si trovava era blindata e a prova di jedi: avrebbe potuto sfondarla se avesse avuto un po’ di forza fisica in più e non fosse stato ammanettato. Come se non bastasse fu costretto a tenersi addosso i cinque strati di vestiti che erano serviti a tenerlo caldo sul pianeta in cui era, e che invece lì lo stavano facendo morire di caldo.

La cella in cui era non era però insonorizzata e Law poté sentire cosa lo attendeva: sarebbero atterrati su Tatooine e lì un altro cacciatore di taglie si sarebbe occupato di consegnarlo all’Impero. Questo perché il cacciatore di taglie che lo aveva preso aveva una taglia sulla testa a sua volta e andare di persona a consegnarlo all’Impero lo avrebbe fatto ammazzare.

Poteva fuggire mentre si svolgeva lo scambio, dunque. Era pur sempre uno jedi, poteva usare la forza, la spada laser, ce l’avrebbe fatta.

Ci misero tre giorni ad arrivare a Tatooine. Law non aveva idea di dove fosse esattamente, ma sapeva che dal suo ormai vecchio pianeta ci voleva un giorno e basta ad arrivare alla Morte Nera, base dell’Impero: per quanto capisse che essere perseguitati dall’Impero era una rottura, la scelta di non andarci direttamente ma farsi il resto della galassia in nave gli parve un’idiozia bella e buona.

Tatooine era un pianeta che gli fu subito antipatico. Era caldo e sabbioso, un unico e desolato deserto, per quel che aveva potuto intuire e vedere quando era sceso di lì. Indossando poi ancora i vestiti pesanti destinati al pianeta in cui si trovava, si sentiva in una vera e propria fornace, con il rischio di svenire sul posto più alto che mai.

Fortunatamente il tragitto verso il nuovo compratore fu breve e quasi sempre ombreggiato. Avevano parcheggiato la nave in uno dei dieci parcheggi per astronavi che c’erano nella città in cui avevano concordato l’incontro, quindi dovevano solo andare a cercare l’altro contrabbandiere, che aveva parcheggiato la propria astronave altrove.

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