10. Infiltrazione | CP9

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Categoria: Missing moment
Ambientazione: Pre Water 7

Categoria: Missing momentAmbientazione: Pre Water 7

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Water 7 era un posto famoso sulla rotta maggiore. C’erano lì tra i migliori carpentieri conosciuti, prima di tutto, e l’ingegneria che collegava ogni cosa era straordinaria, tra canali che attraversavano la città e ascensori navali.

Era anche lì che dovevano essere i progetti per un’arma ancestrale. Se non fossero state quelle le informazioni che avevano dato loro, nessuno del CP9 ci avrebbe creduto.

«Bene, ci siamo tutti?» chiese Rob Lucci, seduto sul tetto di un edificio a gambe incrociate. Kaku, Califa e Blueno erano seduti lì con lui.

«Non dovevano esserci Jabura, Kumadori e Fukuro?» chiese Kaku.

«Siamo qua per infiltrarci, non per farci beccare dopo cinque minuti.» rispose Lucci. «Quei tre si farebbero beccare con nulla.»

Nessuno commentò quella frase. Era vero, Kumadori e Fukuro sicuramente non sarebbero passati inosservati e Jabura aveva un controllo della rabbia tendente allo zero.

«Allora, per indagare come si deve dovremo trovarci un lavoro tutti e quattro in questa città. Visto che Spandam non ci ha dato molte informazioni, dovremo improvvisare, ma trattandosi di un progetto navale direi che dovremo cercare di infiltrarci tra i carpentieri.»

Gli occhi di Kaku brillarono tanto che tutti e tre si girarono a guardarlo. «Tutto bene, Kaku?»

«Ho sempre sognato fare il carpentiere.» rispose lui.

«Beh, se sai già qualcosa sarà più facile essere presi.» disse Lucci annuendo.

«Non possiamo fare tutti i carpentieri, secondo me. Almeno, parlo per me, una donna tra dei carpentieri con la forza superiore alla maggior parte di loro farebbe sorgere qualche domanda.» osservò Califa.

«Io ho già adocchiato un posto in un bar frequentato da molte persone note. Non sono diventato assassino per fare il barman, ma è ottimo per raccogliere informazioni, a mio parere.» disse Blueno.

«Io credo di aver sentito che il signor Iceburg sta cercando una segretaria.» disse Kaku meditabondo.

«Se così fosse sarebbe un enorme passo avanti.» fece Lucci.

«Che schifo fare la segretaria. Scartoffie e ancora scartoffie.» borbottò Califa.

«Però da Iceburg passano parecchie informazioni, quindi è un posto perfetto. E poi puoi dimostrarti una utile guardia del corpo, siamo sempre assassini esperti nelle sei tecniche.» disse Kaku con un sorriso.

La donna sospirò e annuì. «Va bene, lo posso fare. E tu, Lucci?»

«Penso andrò con Kaku. Non ho tutte queste conoscenze in fatto di carpenteria, ma almeno lì c’è un po’ di movimento e posso picchiare qualcuno.»

Kaku sorrise.

«Comunque, tutto questo serve per infiltrarci, quindi dovremmo passare per persone almeno vagamente normali. Possiamo tenerci qualche capacità per spassarcela, però. Io farò il ventriloquo.» disse Lucci. Il piccione sulla sua spalla tubò, poi disse con la voce di Lucci: «Una cosa del genere.»

«Te la spasserai senza dubbio a far parlare il piccione al tuo posto.» disse Kaku ridacchiando. Se fosse stato Jabura probabilmente Lucci lo avrebbe già colpito con uno shigan, ma il ragazzo era il più giovane e poteva permettersi di fare battute.

«Io vedrò che fare in base al lavoro che trovo. Mi divertirò ad accusare qualcuno di molestie, questo è sicuro.» disse Califa soddisfatta.

«Spero non troverai qualcuno come Spandam come capo.» fece Blueno. «Io non so bene che capacità distintive potrei trovarmi, ci lavorerò appena ci sarà una rissa nel bar.»

«Io mi lancerò dagli edifici e volerò in giro.» disse Kaku incrociando le braccia.

«Kaku, le persone normali non volano in giro.» disse Lucci. Se era sorpreso, di certo lo stava nascondendo molto bene.

«Ho visto certi carpentieri usare delle corde come armi per sbaragliare persone. Ho deciso che volerò. E sai come mi chiameranno? “Il vento di montagna”.»

Kalifa, senza neanche nascondere più di tanto il gesto, tese una banconota a Blueno. «Dico che in due settimane ci scoprono.»

«Facciamo due mesi.» disse Blueno intascandoli e ignorando le occhiatacce di Kaku.

«Spero perderete entrambi e che le nostre coperture reggano.» disse Lucci alzandosi in piedi. «Direi di metterci già al lavoro e preghiamo di trovare le informazioni, o di riceverle dall’idiota del nostro capo.»

«Guarda il lato positivo, Lucci. Più la cosa va avanti, meno abbiamo lui tra i piedi.» disse Califa alzandosi a sua volta.

«Grazie al cielo. Ora andiamo, prima iniziamo, prima finiamo.»

Dopo un secondo su quel tetto non c’era più anima viva. Il piano era iniziato.

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