48. Ipotesi | Zoro e Perona

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*si affaccia cautamente da dietro una porta*
Ehm. Sì. Saaalve.
Okay sì, sono viva, scusatemi ma tra una cosa e l'altra non ho più avuto voglia di scrivere su One Piece. Avevo qualche progettino aperto a riguardo che non ho continuato, poi oggi sono andata su tumblr, ho trovato una fanart ed ero lì "Oddio. Idea."
Ed eccoci qui. È una trashatina, ovviamente, ma spero potrà perdonare la mia lunga assenza.
Enjoy~

Categoria: Missing MomentAmbientazione: Timeskip

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Categoria: Missing Moment
Ambientazione: Timeskip

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«Secondo te come dorme Mihawk?»

Perona, seduta davanti a uno specchio mentre si contornava gli occhi con l’eyeliner, fissò il riflesso di Zoro. «Cosa?»

Perona e Zoro avevano ricevuto due camere separate per il loro arrivo su Kuraigana, ma era molto più frequente che passassero la giornata insieme, che fosse in camera di Zoro o, più frequentemente, in camera di Perona. All’inizio la ragazza era stata completamente contraria, ma le ci era voluta appena una settimana a capire che Roronoa Zoro aveva interesse per le donne come ce la poteva avere per qualunque cosa non fossero le sue spade e il suo sake.

Poteva lasciare reggiseni e mutandine ovunque e lui le avrebbe degnate di uno sguardo solo se erano tra lui e qualunque superficie fosse adatta per sedersi o sdraiarsi, come era successo quel mattino quando aveva lanciato su una sedia un reggiseno nero steso sul letto.

Era ancora sdraiato sul suo letto e stava fissando la volta a botte che costituiva il soffitto. Aggiunse dopo un momento: «Secondo te ha dentro una bara?»

«Perché dovrebbe avere dentro una bara?» chiese Perona perplessa.

«Per dormire. Al posto di un letto.»

«Perché non dovrebbe avere un letto normale?»

Zoro spostò lo sguardo sullo specchio così da fissarla attraverso il riflesso.

«È Mihawk.» rispose, ed era una risposta che significava ogni cosa.

Perona distolse lo sguardo e riprese a mettersi l’eyeliner. «Solo perché sembra un po’ un vampiro, non significa che sia effettivamente un vampiro.»

«Fa letteralmente “Dracula” di cognome.»

«Dracule, con la e.» lo corresse Perona.

«Che secondo me è solo per tirarsela.»

Perona sbuffò, un po’ scocciata ma anche leggermente divertita. Non lo avrebbe mai ammesso a se stessa, ma apprezzava la compagnia di quella testa verde e le sue uscite tendenzialmente idiote. Doveva comunque accontentarsi, perché Mihawk non era per niente di compagnia e Zoro era l’unica persona dotata di cervello con cui si poteva almeno tentare di fare conversazione. Lo preferiva al restare totalmente sola.

Aveva già iniziato a mettersi un rossetto viola scuro quando Zoro tornò sull’argomento: «Secondo te invece dove dorme? A testa in giù sulle tende?»

«In un letto matrimoniale a baldacchino, probabilmente. Un modello vecchio come il resto del castello.»

«Perché matrimoniale? Ce lo vedresti a condividerlo con qualcuno?» chiese Zoro dubbioso.

«Guarda che dormire in un letto matrimoniale da soli è bellissimo! Hai un sacco di spazio e puoi rigirarti come ti pare e piace!» esclamò Perona, che a Thriller Bark aveva avuto un letto matrimoniale tutto suo con dei cuscini morbidi che rimpiangeva ogni giorno di non aver potuto portare con sé.

«Se lo dici tu… Non hai però risposto alla mia domanda.»

«Se lo condividerebbe con qualcuno?» chiese Perona prima di tacere e pensare in silenzio. Prese il mascara che si era dimenticata di mettersi e disse: «Mah, non mi stupirei se condividesse il letto solo con la sua spada. Ce lo vedrei lui sdraiato da un lato del letto e la spada sotto le coperte con lui.»

Zoro si mise a tossire. Perona si girò di scatto, aspettandosi di trovare anche Mihawk dalla stanza, ma realizzò fissandolo che il cretino stava solo ridendo.

«Mi sa che hai ragione.» disse continuando a tossire. Doveva essergli andata di traverso la saliva. «Ha troppo senso che dorma con la spada. Diamine, probabilmente dorme pure vestito!»

«Spero si tolga almeno gli stivali, poi che faccia come vuole.» sentenziò lei mettendo giù il mascara. Si alzò finalmente dalla sedia e disse: «Sono pronta.»

«A far cosa?»

«Ad assistere il tuo allenamento.»

«Perché diamine ti sei truccata per assistere al mio allenamento?!»

«Perché persino le mansioni più schifose vanno eseguite con classe. Ora fuori, l’allenamento ti aspetta!»

Zoro sbuffò sonoramente e si alzò dal letto, poi prese le spade che aveva lasciato accanto alla porta.

«Va bene, andiamo.»

Uscirono quindi dalla camera di Perona, preparandosi entrambi alle ore successive.

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