47. Boy in the Bubble | Trafalgar Law

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Buonasera.
Questa raccolta è sempre nei miei pensieri. La vorrei aggiornare ma non ho mai gli input adatti. Non ho fantasia per storie come Il Sadico o Il Pass.
Finché non torna, ci dovremo accontentare di queste belle ff musicali. Questa almeno è pesantemente ispirata a una canzone ma non è come le altre che ho scritto prima.
Beh, enjoy

Categoria: Alternative Universe - Fanfiction musicaleProtagonista: Trafalgar Law, feat Shachi e PenguinCanzone: Boy in the Bubble, Alec Benjamin

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Categoria: Alternative Universe - Fanfiction musicale
Protagonista: Trafalgar Law, feat Shachi e Penguin
Canzone: Boy in the Bubble, Alec Benjamin

Categoria: Alternative Universe - Fanfiction musicaleProtagonista: Trafalgar Law, feat Shachi e PenguinCanzone: Boy in the Bubble, Alec Benjamin

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Era sera. Secondo gli orologi era quasi ora di cena, e Law sarebbe dovuto essere nel suo appartamento da ore, chino sulla scrivania della sua camera perennemente buia, cercando di studiare per i test di ammissione alla facoltà di medicina.

Non c'era, però; stava rientrando solo in quell'istante.

Quando aprì la porta dell'appartamento che condivideva con i suoi amici Shachi e Penguin, trovò tutte le luci spente. Gli altri dovevano essere andati a far baldoria da qualche parte con gli altri del loro gruppo.

Con un po' di fortuna, sarebbe riuscito a cenare e a rifugiarsi in camera prima di poter essere visto.

Non aveva appetito, così optò per un uovo sodo. Dopodiché si sarebbe bevuto il caffè più forte e più nero che poteva produrre senza intossicare l'appartamento e sarebbe andato in camera.

Non fosse che, proprio quando aveva finalmente sgusciato l'uovo, la porta si aprì di scatto e i suoi coinquilini entrarono in casa.

«Oh, finalmente siamo arrivati! Sento le mie gambe come tronchi.» sbuffò la voce di Penguin. Law dalla cucina si morse la lingua per non urlare: non poteva uscire di lì e andare in camera sua senza passare davanti a loro.

«Sei tu che sei voluto tornare a casa a piedi invece che in bus! Te l'avevo detto che erano dieci chilometri come minimo!» ribatté la voce di Shachi.

Penguin non lo ascoltò, si voltò verso la cucina e urlò: «Law! Eccoti! Dovevi venire con noi al parco, secchione! Potevi studiare sotto gli alberi, di sicuro era più fresco che stare qua dentro con il condizionatore rotto!»

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