23. Sfida | Zosan

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Categoria: Alternative universe (perché sono certa che i sex toys non esistano nel mondo di One Piece)
Ambientazione: ignota
Rating: Rosso

State attenti a questa ff, mi e uscita mooooolto perversa. Non scrivo smut da almeno un anno, ma vi garantisco che è uscita decente

 Non scrivo smut da almeno un anno, ma vi garantisco che è uscita decente

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Erano attraccati su quell’isola la sera prima. Avevano nascosto la nave in un’insenatura così che nessuno la notasse e avevano deciso che il giorno dopo sarebbero scesi a terra per fare compere e rifornimenti.

La mattina del giorno dopo era tutto pronto per lo sbarco. Zoro sarebbe rimasto sulla nave (non scendeva mai a terra e pur dormendo era abbastanza vigile da sventrare qualunque attacco) e così anche Sanji, che vista l’agitazione dei giorni passati non era riuscito a fare un inventario di ciò che aveva in cucina per capire cosa comprare.

Ora i due osservavano i compagni andarsene, Zoro accanto alla passerella per scendere e Sanji alla sua destra. Nami si girò verso di loro e urlò: “Abbiate cura della nave! Sanji, quando ci raggiungi chiamami sul lumacofono!”

“Ma certo, mia cara Nami! Buon divertimento!” urlò in risposta Sanji con il suo solito entusiasmo.

Fu solo quando il gruppo fu scomparso alla loro vista e quando loro furono gli unici esseri viventi nel raggio visivo che Sanji si aggrappò al bordo della nave e si piegò in avanti, respirando pesantemente.

“Il tuo autocontrollo è ammirevole, cuoco.” osservò Zoro guardando lui e il telecomando che aveva in mano, la cui rotella era puntata su “max”.

Massima vibrazione.

“Sei un bastardo.” sibilò Sanji.

“E tu sei eccitato.”

Sarebbe stato incredibile il contrario. Zoro gli aveva infilato il piccolo vibratore subito dopo che il biondo era andato di corpo e si era fatto una doccia, almeno due ore prima, e lo aveva acceso al minimo appena prima della colazione, sfidandolo a non farsi sgamare.

Lo aveva alzato al massimo mentre i compagni stavano scendendo e ci era voluto tutto il suo autocontrollo per fingere indifferenza agli occhi dei compagni. Ora però loro non c’erano.

“Spegnilo.”

“Hai vinto la sfida, ma mi piacerebbe proportene un’altra, cuoco.”

“Almeno abbassalo.”

Non riusciva a concentrarsi con quel maledetto coso al massimo.

Zoro gli concesse questa grazia, ma Sanji non lo lasciò parlare: “Senti, Marimo, io ho del lavoro da fare stamattina. Devo vedere cosa devo comprare oggi pomeriggio di cibo, quindi non ho tempo di giocare con te.”

“Sappiamo tutti che sei multitasking, quindi dico che possiamo fare due in uno. Ti sfido a fare il tuo inventario e la tua lista della spesa mentre funziona.”

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