Halloweek: Frankenstein | Heart Pirates

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Storia partecipante all'Halloweek indetto dal Forum FairyPiece

Day 3: Frankenstein
Prompt: A vuole mostrare il proprio laboratorio a B, C e D, ma il laboratorio non è ciò che B, C e D si aspettavano.
Alternative universe (non ambientato nel sottomarino)
Dedicato a: _Kalika_ e TrafalgarDPawa

Alternative universe (non ambientato nel sottomarino)Dedicato a: _Kalika_ e TrafalgarDPawa

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Penguin e Shachi erano piuttosto nervosi.

Erano davanti alla porta di casa Trafalgar e Bepo aveva appena bussato con il battente. Era una giornata nuvolosa, con le nubi nere che promettevano un temporale più brutto delle peggiori storie dell'orrore, e l'idea di andare nel laboratorio del famoso "Chirurgo della Morte" rendeva i due amici inquieti.

Sapevano ovviamente che Law era un tipo tutto sommato apposto, erano amici da tanto, ma non erano mai stati nel suo laboratorio.

La porta si aprì e il loro amico tatuato comparve sulla soglia, un camice chiazzato di rosso addosso. Shachi soffocò un gemito di terrore.

«Ah, eccovi. Pensavo non voleste più venire...» disse con il suo sorriso inquietante che i tre avevano imparato essere il suo sorriso normale.

«Figurati, non ci saremmo mai tirati indietro.» disse Penguin, anche se era evidentemente nervoso.

«Avanti, entrate.»

I tre amici entrarono dall'enorme porta. Law chiuse la porta alle sue spalle e andò poi in testa al gruppo, conducendolo verso il suo laboratorio.

Nessuno tra Penguin, Shachi e Bepo aveva mai visitato il suo laboratorio. Parlando del Chirurgo della Morte era ovvio avesse dentro dei cadaveri, ma nulla di più preciso.

Tuttavia quando la porta del laboratorio si aprì, ciò che videro era proprio quello che in fondo si aspettavano: una lunga sequenza di tavoli, il primo dei quali era occupato da un cadavere. Un vero e proprio cadavere.

Non che non ne avessero mai visto uno, ma era abbastanza inquietante da vedere su quel tavolo, totalmente nudo ed esposto.

Nel resto della stanza c'erano scaffali, delle celle frigorifere e un kit di strumenti per dissezione.

Law sorrise e si appoggiò ad uno dei tavoli operatori, su cui c'era un paziente decisamente deceduto.

«Bene. Avete voglia di assistere ad un'operazione?»

Nessuno rispose, ma Law aveva già deciso per tutti e tre. Prese un bisturi e iniziò ad amputargli un braccio.

Bepo tecnicamente non poteva impallidire, ma aveva l'aria di non sentirsi bene, quello era sicuro. Shachi gli mise una mano su una zampa per tranquillizzarlo, anche se lui stesso non era molto tranquillo.

Ciò che fece dopo però fu in un certo senso peggiore: tagliò una fetta di braccio e la mise su un piatto, con tanto di forchetta. Penguin trattenne a stento un conato di vomito.

«Law, che cazzo?» chiese Shachi dando voce ai pensieri di tutti.

«Ne volete un pezzo? Vi posso garantire che è buono.»

Bepo svenne sotto gli occhi di tutti e tre e Penguin capì benissimo il motivo: sapere che un tuo amico era cannibale era troppo, semplicemente troppo.

Law ficcò il piatto in mano a Shachi e mise Bepo su uno dei tavoli, il più grande che aveva. L'amico fissò mezzo disgustato e mezzo incredulo il pezzo di braccio che aveva sul piatto, ma ora che lo aveva davanti vedeva che era a strisce. Una striscia gialla, una marrone, una rossa, cosparsa di pallini rossi.

Non era così che era fatto un corpo umano. Prese dubbioso la forchetta e si tagliò un pezzo che mise poi in bocca sotto lo sguardo basito di Penguin.

Lo sguardo di Shachi si illuminò. «Ma questa è torta!»

«Serio?» fece Penguin prendendogli di mano la forchetta e imitandolo.

«Non è solo una torta, è un'ottima torta!» esclamò sorpreso.

«Credevate davvero che mi mangiassi cadaveri?» chiese la voce di Law. I due si girarono verso l'amico, che stava spingendo fuori dalla stanza Bepo.

«Parlando di te, non si può mai sapere. Ma no, cannibale no, al massimo necrofilo, ma credo abbia una morale anche tu e non arrivi quindi a tanto.»

Law guardò Penguin con un sopracciglio alzato, poi alzò gli occhi al cielo e uscì. Shachi osservò la scena mangiando la torta.

I due amici, rimasti ora soli, si guardarono un momento e scoppiarono a ridere. Avevano davvero creduto che Law fosse un cannibale, quando invece era solo il loro inquietante amico che evidentemente aveva un'innata passione per la cucina.

Ora bisognava solo aspettare che Bepo si svegliasse per spiegargli cos'era successo, così da godersi la torta in compagnia.

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