-Ariana
Dormire nel letto da sola è così strano, così triste. Non averlo al mio fianco, non poterlo abbracciare prima di addormentarmi, non sentire la sua voce, il suo respiro sul mio collo, le sue braccia attorno al mio girovita. È tutto dannatamente triste, e non capisco perché stia succedendo tutto questo.
Mi giro sul fianco e guardo il posto vuoto accanto a me, per poi lasciarmi sfuggire un sospiro. Chiudo gli occhi e cerco di dormire.
Il giorno dopo
-Luke
Un odore di caffè invade la stanza e un piccolo raggio di sole che entra dalla finestra mi fa strizzare gli occhi. Porto una mano sul viso per coprirli e mi giro dall'altro lato, per continuare a dormire.
Mentre sto per addormentarmi di nuovo, sento dei lamenti provenire dalla stanza accanto. Alzo la testa dal cuscino e cerco di capire meglio, e dopo alcuni secondi capisco che sono sforzi di vomito. Mi alzo di scatto e senza pensarci due volte vado in bagno, per aiutare Esther. Entro e la vedo poggiata con le ginocchia a terra, con una mano si tiene i lunghi capelli scuri e con l'altra si tiene al wc. Mi abbasso dietro di lei, le tengo i capelli con una mano e con l'altra le accarezzo delicatamente la schiena, cercando di farla calmare. Ho già vissuto quest'esperienza, e pensare che diventerò di nuovo papà mi rende felice.
《 Stai meglio? 》le chiedo, mentre la aiuto ad alzarsi. Annuisce e tira lo sciacquone, per poi avvicinarsi al lavandino e guardarsi allo specchio.
《 Ho un aspetto orribile 》borbotta aprendo l'acqua e mettendo un po' di dentifricio sullo spazzolino, che aveva preso poco prima《 è normale questa metamorfosi da farfalla a bruco durante la gravidanza? 》mi chiede, per poi lavarsi i denti. Resto qualche secondo immobile cercando di capire quello che aveva appena detto e, quando -finalmente- capisco, ridacchio.
A prima mattina non sono lucido, non posso farci nulla.
《 Sei sempre bellissima 》le dico, per poi sfoggiare uno dei miei migliori sorrisi.
《 È colpa tua se sto così ora, sai? 》mi punta un dito contro, mentre poggia l'altra mano sul fianco. La guardo perplesso e preoccupato, pensando si riferisse alla gravidanza, ma lascio andare un sospiro di sollievo quando dice《 ti ho fatto il caffè e mi è venuta la nausea. Sentiti in colpa, biondino. 》
《 Grazie, Esther 》le lascio un bacio nell'angolo delle labbra e poggio una mano sulla sua pancia, mentre punto le mie iridi azzurre nelle sue, dello stesso colore.
La mora abbassa lo sguardo verso la pancia e poggia la sua mano sulla mia, accarezzandola. Entrambi restiamo in silenzio, ma non uno di quei silenzi imbarazzanti, anzi. Uno di quei silenzi che staresti ad "ascoltare" per ore.
《 Andiamo in cucina, si fredda la colazione 》mi dice, per poi togliere la mano e andare nella sala da lei menzionata. La seguo a ruota e appena entro vedo che sulla tavola c'è di tutto e di più: cornetti, nutella, pane bianco, succo di frutta, latte e molte altre cose buonissime.
《 Sembra di stare in un hotel 》rido, sedendomi a tavola《 grazie, non dovevi 》aggiungo, guardandola. Un leggero sorriso si forma sulle sue labbra e bisbiglia "di nulla".
Inizio a mangiare e sono sicuro di avere l'aspetto di un maiale che non mangia da circa due settimane. Do un morso al cornetto ripieno di cioccolata -che ho in una mano- e uno alle due fette di pane bianco ripiene di nutella -che ho nell'altra-, poi, poggio il cornetto sul fazzolettino, afferro il latte e faccio un sorso. La mora, guardandomi, scoppia a ridere e si tiene la pancia, probabilmente per le troppe risate.
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Game Over - Sequel 'Ice Man'
Фанфик"Certe volte ci resti così male che non hai neanche la forza di incazzarti."