XXIV

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☆☆☆

Un anno dopo

"Il cielo questa sera è stupendo." Disse Jungkook mentre era sdraiato sull'erba a contemplare le stelle. Affianco a lui c'era Taehyung che indossava una semplice canottiera e le sue graziose mutande di pizzo rosa.

Il corvino però non guardava con occhi languidi il suo corpo, ormai non più. Non perché provava disgusto verso il biondo, semplicemente non aveva delle ragioni valide e il pensiero fisso. Le sue sedute dallo psichiatra erano pur sempre consistenti e prendeva le sue pasticche e tutto ciò dava degli ottimi risultati.

Taehyung invece era sempre un bambino, uno psicologo non avrebbe mai guarito il suo modo di essere ma anche se poteva, non voleva, avendo accettato sé stesso per come era, diventando consapevole della sua disabilità.

E Jungkook lo adorava per la sua disabilità, anzi lo amava. Non aveva mai provato un sentimento così forte per nessuno nella sua vita dopo la madre che lo mise al mondo, e lo aveva capito quando ormai quei pensieri orribili facevano a cazzotti con i suoi istinti, ormai totalmente differenti; per lui fu un lungo percorso di confusione quasi sull'orlo di impazzire fino a tentare il suicidio ma ne era valsa la pena.

"A cosa pensi Kookie?" Disse il biondo voltando lo sguardo verso l'altro che sorrise.

"A tante cose... tu?"

"A Jinnie hyung... si vede che fa parte anche lui delle stelle adesso? Guarda quella quant'è luminosa..." Domandò poi il minore tornando a guardare il cielo.

"Certo, tuo fratello è sempre stata una stella, ricordalo."

"La più bella tra tutte..." Sussurrò Taehyung con sguardo perso, per poi allungare le braccia in aria insieme alle sue gambe dondolandole.

"Ma che fai!" Disse ridendo il corvino vedendo i piedi nudi del minore fare una piccola danza in aria. L'altro rise abbassando i piedi con poca leggiadria per poi salire sul corpo di Jungkook.

"Anche tu sei una stella fairy... scusami se non l'ho capito fin dall'inizio, sono stato uno stupido."

"Ma non dire sciocchezze! Tu non sei uno stupido e mai lo sarai." Rispose l'altro dandogli una botta sulla spalla per poi sdraiarsi completamente sul suo corpo.

"Voglio che mi suoni il piano forte Kookie." Disse con la faccia spiaccicata sul suo petto mentre accarezzava i suoi capelli neri. L'altro fece un piccolo sorriso accarezzando anche lui la sua chioma dorata.

"E cosa vuoi che ti suoni?" Disse rocamente beandosi dei tocchi del suo ragazzo.

"Quello che vuoi... lo sai."

A quel punto si alzarono dall'erba entrando in casa. Ormai Jungkook e Namjoon si erano trasferiti a casa del più piccolo, portarono con sé tutte le loro cose, tra cui anche lo strumento preferito del maggiore, sapendo che l'altro adorasse quando glielo suonava. Si svegliava, dormiva e si rilassava con le note del piano; divenne ormai una routine e Jungkook lo faceva volentieri.

Il viola dormiva già, ormai nel letto che usava condividere con il castano ma rimase soltanto che l'odore di lui; aveva imparato a conviverci, ma al suo cuore era stata strappata una parte, impossibile ormai da ricucire. Il tempo con Seokjin fu breve ma davvero intenso, era riuscito a conoscere una persona con una bontà da offrire, immensa, infinita. La stessa che regalava al suo fratellino ogni giorno, senza mai esserne soddisfatto dandogliene sempre di più.

Fairy || KookV Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora