Prologue

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"... Come siamo finiti in questa situazione?"

Il cuore le martellava nel petto, impazzito. Nella penombra della camera d'albergo, Naruto e Hinata giacevano sopra il morbido materasso. Lui sopra di lei, ancora vestita di quel poco candore che le rimaneva, dato che sapeva, ne era certa, che quella notte Naruto non le avrebbe lasciato più vie di fuga.

«Oh, piccola... la mia piccola, dolce Hinata.»

Il giovane uomo la baciava senza sosta da minuti, fermandosi di tanto in tanto solo per sussurrarle nell'orecchio frasi che non aveva mai immaginato potessero sfiorare la mente di quel giovane dall'aria sempre bambinesca.

«N-Naruto-kun,» ansimò in preda alla paura, «non credi sia meglio fermarsi qui, prima che-»

Lui la zittì affondandogli la lingua in gola.

«Non so cosa sia meglio,» rantolò con voce profonda, mentre con una mano afferrava il polso esile della ragazza che non riusciva a distogliere gli occhi da quelli felini di lui, paralizzata in una ragnatela di emozioni a lei sconosciute...

«So solo che ti amo così tanto, da darmi un'eccitazione che fa' quasi male...»


"Ma che?!"


«Guardami.»

L'ordine fu imposto con timbro caldo e fermo. Con le gote in fiamme e i nervi paralizzati dallo sguardo magnetico di chi sa cosa vuole e non ha la minima intenzione di rinunciarvi, Hinata obbedì a quel Naruto estraneo. Il biondo passò la sua lingua sull'indice della donna succhiandone languidamente la punta, per poi accompagnare la sua mano minuta giù in basso, in una zona del suo corpo a lei ancora sconosciuta.

«Naruto-Kun!» balbettò sconvolta, sentendosi la pelle infiammarsi dall'imbarazzo; d'istinto, la ragazza cercò di allontanare la mano da lì, ma Naruto era più forte di lei. La tenne ben stretta per il polso, senza lasciarle via di fuga.


«Lo senti? Senti quanto mi piaci?»


Non sapeva se era quella sua voce roca, la forza e l'impeto che le trasmetteva il suo corpo statuario, o semplicemente la sua totale inesperienza a non darle modo di reagire a ciò che stava accadendo: Hinata non si muoveva. La mano grande e calda di Naruto l'aveva accompagnata lungo un tragitto dapprima inaccessibile e solo immaginato, posandole il palmo sul pube rigonfio: attraverso il leggero cotone dei pantaloni, la donna percepì qualcosa di lungo e duro muoversi sotto la sua mano, scosso da leggeri spasmi.


"Ma...cosa? Io...Perché?!"


«Il tuo profumo... cazzo Hina, il tuo profumo mi fa impazzire

Era rimasta talmente scossa da quel tocco proibito da non essersi accorta che lui aveva ripreso a stuzzicarla senza pietà. Affondò il viso nell'incavo del suo collo, mordendolo con una tale forza da farle emettere uno strano verso, talmente strano da farla sentire tremendamente in imbarazzo.

«Voglio sentirlo ancora.»

Sembrava essergli piaciuto parecchio, perché ora lo sguardo di Naruto era più intenso che mai. Hinata cercò di tapparsi la bocca con la mano ancora libera, ma lui non glielo permise, bloccandola sul materasso che si afflosciò sotto il peso virile del suo braccio.

«Ah...»

Un altro suono strano. E lei non aveva alcun modo di nasconderglielo.

«Ti prego-» lo supplicò guardandolo con gli occhi socchiusi, tentando così di mascherare un minimo la vergogna che stava provando, ma Naruto non aveva alcuna intenzione di fermarsi: quei versi erano irresistibili.

«Oh, sì» ansimò soffocato, portandole le braccia sopra alla testa, stretta nella morsa delle sue mani:

«Gemi. Fammi sentire ancora che ti piace

Lì, su quel materasso, con il cuore in gola e le mani tremanti, Hinata sentì il calore del suo corpo crescere a dismisura, offuscandole ancora di più i sensi e portandola un poco indietro nel tempo, al loro primo bacio e a tutte le vicende che avevano spinto i due in quella nuova, intensa situazione...

Clean Quiet TaleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora