Mi migliori la vita || 1

Capitolo 23

⚠️ Non perdete la sorpresa che pubblicherò domani, 2 maggio, a mezzogiorno. Sarà una cosa molto interessante, fidatevi. ⚠️

Buona lettura.🌸

DRAKE 

Crystal aveva avuto un comportamento decisamente strano e preoccupante quando l'avevo beccata davanti alla porta di casa e mi aveva detto che stava uscendo. Dopo la nostra litigata credevo che volesse isolarsi dal mondo, chiudendosi in camera, ma di certo non avrei immaginato che sarebbe andata a studiare a casa di un'amica. 

Con tutto quello che stava succedendo in quei giorni, non sapevo se credere o no a ciò che mi aveva detto. Poi pensai che non aveva alcun motivo per mentirmi e - forse - non dovevo preoccuparmi per Ben, dato che la sua mossa del giorno l'aveva già compiuta facendo in modo che Crystal mi vedesse con Virginia in una situazione ambigua. Voleva colpirmi, e ci era riuscito ancora una volta. 

L'ora di cena si stava avvicinando. Crystal era uscita da poco, quindi pensai che si fermasse a cena dalla sua amica. Così decisi di ordinarmi una pizza. Quando dieci minuti dopo suonò il campanello, mi sfiorò il pensiero che il fattorino fosse Flash. Ma rimasi deluso quando sulla soglia trovai Rob e Carly e non la mia cena. Non che mi dispiacesse vederli. 

«Amico, hai un aspetto da favola», mi prese in giro Rob mentre entrava, e Carly rise sotto i baffi. In effetti, i miei capelli avevano visto giorni migliori e possedevo tute meno vecchie e consumate di quella che indossavo quella sera. 

Per tutta risposta gli mostrai il dito medio e lasciai che si sedessero sul divano come fossero a casa loro. Mi passai una mano fra i ricci ribelli che quel giorno avevano deciso di ribellarsi più di quanto non facessero. «Ehm... io ho ordinato una pizza. Se volete possiamo cenare insieme». 

«In realtà volevamo andare da qualche parte, ma dato il tuo aspetto e la tua poca voglia di interloquire con il genere umano possiamo anche restare qui». 

Gli scoccai un'occhiataccia e mi sedetti sulla poltrona. «Vaffanculo, Rob». 

«Ops! Problemi con Crystal?». Lo odiavo quando faceva così. Li avevo invitati a cena da me per cortesia, dato che ormai erano arrivati, ma non ero dell'umore per fare niente. Neanche per "interloquire con il genere umano", come aveva detto lui. Non mi piaceva il fatto che fosse subito arrivato al nocciolo della questione... non in quel momento, almeno. Solo a sentire il nome di Crystal, lo stomaco si trasformava nelle montagne russe. 

«A proposito», disse Carly guardandosi intorno e facevo svolazzare i suoi capelli biondi. «Dov'è Crystal?».

Sbuffai e mi portai le mani dietro la nuca, lasciandomi andare sullo schienale della poltrona. «Ha detto che doveva preparare un progetto con una tizia che frequenta il suo stesso corso di filosofia». 

«Non ne sapevo niente». 

Rob le diede una spallata e la prese in giro con un sorriso. «Non deve raccontarti ogni minima cosa che fa nella sua vita, biondina». 

 Carly lo guardò di traverso. «Non lo so. Solitamente ci lamentiamo insieme delle cose che abbiamo da fare, e stavolta non mi ha detto nulla. Anzi, era piuttosto sovrappensiero...»

«Ecco, forse le sarà sfuggito. Non mi pare una cosa così grave». Rob era tranquillo, e in una situazione normale mi sarei comportato come lui, ma conoscendo la minaccia che da un po' di tempo a questa parte stava incombendo su di noi, cominciai ad allarmarmi. 

Ripensai alla facciata fredda di Crystal, al suo strano comportamento, alle sue parole, al suo modo di uscire di casa... come se avesse avuto un'emergenza e avesse indossato le prime cose trovate nell'armadio. Come... come se dovesse correre da qualche parte prima che fosse troppo tardi. Cazzo! Scattai in piedi e cominciai a sentire l'ansia e la rabbia impadronirsi di me. Presi il cellulare e chiamai Crystal una, due, tre, quattro... dieci volte, ma non mi rispose nessun altro se non la segreteria.