Capitolo 5

169 15 3
                                    

CRYSTAL






Uscire dal bagno, avvolta solo da un misero asciugamano, e ritrovarsi davanti Drake ancora mezzo nudo mi aveva messo a disagio per la seconda volta; per non parlare dell'inaspettata presenza di Rob. Entrambi erano rimasti a bocca aperta quando si erano accorti di me e la cosa mi aveva leggermente infastidito. Ok, magari avevano apprezzato lo spettacolo che avevo involontariamente offerto, ma non volevo farmi conoscere solo come "Crystal, la bella ragazza della porta accanto". Volevo lasciare un segno nelle persone che frequentavo e mostrarmi per com'ero dentro, non solamente fuori. 

Si stava facendo tardi, quindi dovevo muovermi. 

Il primo giorno di scuola volevo essere carina, così scelsi di indossare una gonna. Era rossa e ad alta vita, ma copriva abbastanza da non sembrare scandalosa. Decisi di abbinarci una maglia nera a maniche lunghe e delle scarpe del medesimo colore. Arricciai le punte dei capelli e mi truccai quel poco che bastava per nascondere la stanchezza dal viso. 

Raggiunsi il salotto e per fortuna Rob era scomparso. Uno in meno da affrontare dopo l'imbarazzo di prima, pensai. 

«Io sono pronta. Quando vuoi, possiamo andare», gridai, non sapendo dove fosse Drake. 

Sbucò dalla cucina, con in mano un bicchiere colmo di succo di frutta. Lo sollevò in aria, poi se lo riportò alle labbra. «Finisco questo e andiamo».

Mi limitai ad annuire, prima che lo stomaco brontolasse. Mi ricordai di aver preparato un tramezzino con le poche cose che c'erano in casa e di averlo poi abbandonato sul tavolino, così andai a prenderlo. Peccato che fosse sparito, come la mia pazienza. 

«Drake», mormorai a denti stretti, ma facendomi comunque sentire dal diretto interessato. «Sei stato tu a mangiare il mio tramezzino?!». Conoscevo già la risposta; volevo solo che confessasse. Camminai verso di lui e gli finii di fronte. 

Si finse innocente e distolse subito lo sguardo, continuando a bere il suo succo. «Non so a quale tramezzino al tonno ti riferisci».

«Ah, ah!», gli puntai un dito contro. «Ti sei tradito! Se non lo hai mangiato, come facevi a sapere che era al tonno?»

Sbuffò e roteò gli occhi. «D'accordo, l'ho mangiato io. E allora? Avevo fame».

Questo è troppo. 

Stava per riportare il bicchiere alla bocca, quando glielo strappai di mano e bevvi il succo tutto d'un sorso. Era alla pesca. Una volta terminato, mi pulii le labbra con la lingua e gli passai il bicchiere ormai vuoto. «Mi dispiace, avevo sete», gli regali uno dei miei migliori sorrisi e mi voltai. Afferrai borsa, chiavi e cellulare, dopodiché mi avvicinai alla porta. «Adesso che ho finito il tuo succo, possiamo andare». Gli feci anche l'occhiolino, prima di uscire dall'appartamento. 

«Maledetta!». Riuscii a sentire, mentre premevo il bottone dell'ascensore, sghignazzando. 

E sì, era davvero divertente giocare con il mio coinquilino.   

* * *

Lungo tutto il tragitto Drake tenne il muso e dovetti mordermi le labbra per non scoppiare a ridergli in faccia. E poi ero io la bambina, avrei voluto dirgli ma preferii stare zitta. Non volevo aggiungere altra legna al fuoco e rischiare di andare a scuola a piedi. Non sapevo neanche come arrivarci, in realtà. 

Poco dopo, la scritta a caratteri cubitali New York High School ci accolse. Ero emozionata come una bambina al Luna Park. Non capivo tanto entusiasmo, ma era pur sempre meglio dell'ansia della notte precedente. La facciata della struttura era proprio come in foto e sperai che fosse vero anche tutto il resto che avevo letto sui siti internet. 

Mi migliori la vita || 1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora