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Questo messaggio è stato eliminato.

Questo messaggio è stato eliminato.

Sbuffo vedendo la solita scritta due volte di fila.
Vorrei essere riuscita a leggere i messaggi.
Sono di ieri sera, delle 3:55.
Ed io a quell'ora, com'è giusto che sia, dormivo.

Quando prendo il telefono, sono le undici del mattino.
Wow, sono sorpresa che mi abbiano lasciato dormire fino a quest'ora.
Di solito fanno tutto quel casino che l'unica ora di cui posso vantarmi essere alzata, sono le dieci.

Oggi invece no.
E mi sento riposata.
Un sorriso traballa tra le mie labbra e mi sento più leggera di ieri e decisamente rilassata, riposata.

L'unica cosa che non mi convince è tutto questo silenzio. Perché c'è silenzio in casa a quest'ora del mattino? E con questo pensiero e totalmente confusa, mi alzo dal letto con tutta la calma del mondo.

Mi prendo il tempo, con tutta tranquillità, per cercare un paio di ciabatte che mi stiano, perché odio rimanere scalza e a contatto con la polvere e lo schifo appiccicoso che c'è in casa mia.

Da quando ho iniziato a lavorare, e le mie sorelle a fare le pulizie alla cazzo di cane, questa casa sembra un porcile.
In bagno è sempre bagnato, i piatti nonvengono lavati bene e le camere da letto sono sempre sottosopra.
Forse però, il mio letto è messo peggio di tutto il resto, perché non trovo mai né il tempo né la voglia di farlo.

Trovo la colazione sparsa sul tavolo in salotto, noto che i biscotti sono finiti e hanno tutti lasciato le tazze lì.

Dove sono la mamma e il babbo quando servono?
Lei sempre al lavoro perché i soldi e il mantenimento non cadono dal cielo, lui...
Beh, il babbo è distratto ultimamente. Ma lo capisco, ha bisogno di un pò di riposo da tutte queste vacanze. Poretto!

Spero solo sia avanzato un pò di caffè. Ne ho bisogno.
Troppo The Umbrella Academy fa male al cervello. Diventerò pazza come Diego, anzi peggio... Come Cinque.

Immediatamente, mi passa la voglia di caffè e mi ritrovo a fissare foto trovate su Pinterest di Aidan Gallagher, con gli occhi a cuoricino e la testa ovunque tranne tra gli essere viventi, sulla Terra.

Qualcuno mi chiama: è mia mamma.
Rispondo subito, sicura di volere una spiegazione su... Su tutto questo.
Mi sembra di essere finita in una fanfiction, dove per puro caso, incontra la sua cotta liceale per strada, e per puro caso, all'ultimo momento a casa libera.
Mi sembra, perché io non vedo Monta da nessuna parte.

"Mamma, perché..."
"Buongiorno, eh!"
Ops!
"Buongiorno." sospiro lentamente e mentalmente conto fino a dieci, o almeno ci provo perché mia mamma continua a parlare.

"Ma, è sabato e non ricordo che tu lavori anche oggi."
"Sono a fare la spesa con Stella."
"E il babbo?" insisto infastidita.

Mi piacerebbe che avvisassero prima di fare delle mosse sbagliate, qualunque esse siano.

"Non è in casa?"
Corrugo la fronte. Oh! "Boh." ammetto scrollando le spalle a nessuno in particolare.

"Perché nessuno mi ha svegliato?"
"Perché dormivi."
Ma davvero?
"Mi piacerebbe che tu facessi questo ragionamento quando inizia la scuola, sarebbe più appropriato."
"Non torniamo tardi, ma voglio la casa pulita quando torniamo."
"Allora non tornate prima dell'una perché ho intenzione di pranzare senza di voi."
"Non te lo nego solo perché è il tuo giorno libero."
Sbarro gli occhi, ridendomela sotto i baffi. Io scherzavo ma non vuol dire che non ne aproffitti.
"Dopo." e chiudo la chiamata.

Riapro Whatsapp solo per cercare notizie sulla persona che mi piace. Scopro solo che è online.
Sospiro pesantemente.

Lo sblocco prima di mandarlo a fanculo e dopo qualche secondo, giusto il tempo di farglielo leggere e lo elimino.
Ti sta bene! Così impari a non scrivermi più se dormo.
Come crede che li legga i messaggi, altrimenti?

Ehi.

Sogghigno e mi mordo il labbro, nervosamente.

Scusa. Lo hai letto?
È che ho sbagliato chat.

Non sono così stupido da crederti.

E poi, come mai,
improvvisamente
appare la tua foto profilo?
Proprio quando mi scrivi?

Perché?
Di solito ti arriva il messaggio prima che qualcuno la rimetta?

Non so dove io abbia preso tutto questo coraggio.

Ah già!
Perché dietro uno schermo è tutto più facile. Poi, dal vivo, tutto si complica.

Il tuo ragionamento ha senso.
Ma non ho intenzione di darti ragione.

Non credo di avere bisogno
di una tua conferma.

Elimino il messaggio prima ancora di mandarlo. Così non va bene.
Troppo disagio.
Mi renderei solo più ridicola.

Limito le mie alte capacità di dissarlo
per non sentirmi in imbarazzo e nemmeno costretta a rispondergli male e decido di inviare un semplice e banalissimo «Ok». Okay, sono decisamente una stupida.

Okay?

Non farlo, altrimenti mi metto a piangere.
Eppure lo faccio comunque.

Okay.

Okay, allora.

La nostra conversazione sembra finita ma qualche minuto dopo, quando mi decido di iniziare a pulire dopo aver messo la musica mi arriva un nuovo messaggio.

Perché non ti vedo?
Giorno libero?

È serio? Ieri non c'era e oggi sì? Proprio quando io non ci sono?

Cosa?


Chiedo stupidamente.

Sei lì?

Sì. Tu no?

Giorno libero.

Ah, beh...
goditelo allora!

Sicuro.

È la mia risposta finale.

Da parte sua, non ricevo altre notizie.
Ma questa conversazione, anche se non avuta faccia a faccia, mi rallegra la mattinata, che supero sorridendo e rivivendo continuamente la chat, arrivando al punto di memorizzarla.

Ed è iniziata con un «vaffanculo!».

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