"Hai intenzione di ignorarmi per tutto l'anno?"
Quanto mi è mancata la sua voce.
Ed è così bella da sentire così vicino.
Stringo i pugni e mi ricordo il motivo per cui lo evito ed i pensieri su di lui cambiano immediatamente."Sarebbe così diverso dall'anno scorso?" rispondo alla sua domanda con tono acido e i suoi occhi cercano i miei.
Mando giù tutte le imprecazioni che vorrei gridargli e che evito per l'unico motivo che siamo in mezzo alla strada e che vorrei evitare di farmi rimproverare dagli sconosciuti.
Mi costringo a non piangere. Da quand'è che non mi sfogo?
Da quanto tempo non sputo fuori tutte le frustrazioni che mi fanno sentire il peso sulle spalle sempre più pesante?Lui sospira, faccio lo stesso in silenzio.
"No, ma dopo... Insomma, dopo quello... Ecco, il silenzio è più pesante."
Allora non l'ho pensato solo io.
"E così... Beh, dal vivo è più frustrante. E mi sento in colpa."
"Oh, ti senti in colpa? E per cosa esattamente? Non mi sembra tu abbia motivo per sentirti in colpa." ribatto sarcastica, con la gola secca, amaramente, senza il coraggio di guardarlo in faccia.
"Già, mi chiedo lo stesso." risponde con noncuranza, guardando l'asfalto in cui camminiamo fianco a fianco.
Lo guardo di sottecchi e strizzo leggermente gli occhi.
Mi sta prendendo in giro?"Cosa vuoi?" mi decido a chiedere, non volendo sentirmi a disagio mentre torno a casa.
"Parlare. Voglio chiuderla una volta per tutte."
Deglutisco. Una volta per tutte? Significa che... Vuole chiuderla una volta per tutte? Che significa?
"Dimmi tutto." provo a rimanere distaccata, sebbene mi è sempre stato difficile essere fredda con le persone, e non solo a quelle a cui tengo.
"Ti vorrei spiegare il punto di vista di un ragazzo, cosa che voi ragazze non provate mai a fare. Ti vorrei ricordare che siamo adolescenti, un sacco di persone passano una cosa del genere, non solo le ragazze. Ma non è questo il caso, e nemmeno il punto. Probabilmente sono uno stupido e... Probabilmente, anche il pensare che voi non siate più mature di noi come tutti dicono lo è. Ma sai cosa non è stupido? Divertirsi."
Si sta atteggiando come uno che la sa lunga, come se sapesse cosa mi passa per la testa, come se mi conoscesse.
E vorrei dirgli che ci sono modi e modi per divertirsi ma sto zitta e ascolto quello che ha da dire.Mi fermo e lo guardo negli occhi sospirando. Ma ascolto quello che ha da dire perché sento che non ha finito il suo discorso.
"Se, ipoteticamente, tu avessi detto di sì, sai cosa sarebbe successo?" mi sorride provocatorio, con aria di sfida e parla con voce bassa, la stessa che ha usato fuori dal bagno quando mi ha fermato.
"Niente. Ci saremmo divertiti."
"Non dire cazzate." lo interrompo.Mi guarda per un attimo e poi ride, sotto i miei occhi indagatori, e mi fa sembrare ridicola. Stupida.
Ma è lui che ha sbagliato, non io."Entrambi. E Il fatto che tu abbia risposto in quel modo l'ha fatta sembrare una mossa prevista, quella di scriverti."
"Prevista? Credi sapessi che tu mi avresti scritto? Scherzi, spero."
"No, credo invece che tu ti aspettassi ci fosse stato uno sbaglio. Ne è la prova il tuo messaggio." spiega gesticolando animatamente.
"E allora? Ti sorprende? Non mi ha mai scritto nessuno." ammetto allora, urlandogli in faccia, fregandomene improvvisamente di chi ci circonda.Sembriamo esistere solo noi in questo viale vicino casa mia: io e lui.
Cerco di non soffermarmi su quel punto.Il silenzio improvviso rimbomba nelle mie orecchie e per la prima volta vorrei che dicesse qualcosa, anche di stupido, solo per non sentirmi così piccola ai suoi occhi.
"Non dirmi che non lo sapevi." borbotto mentre mi fissa, sembra davvero stupito.
Inclina di lato il viso e studia il mio corpo, per poi indicarmi dalla testa ai piedi.
"Non dirmi che..."
Perché ora stiamo parlando di questo?Sbuffo, annoiata e mi volto.
"Se non c'è altro, io posso benissimo andarmene. Altrimenti, mi sorbirò un altro scherzo, temo.""No, intendevo..." si interrompe, prendendomi per un braccio e farmi voltare verso di lui con una giravolta veloce ma con una presa ferrea.
"Aspetta. Scusa, non scherzavo. Io... ero serio. E, scusa. È solo che...""Puoi parlare bene? È fastidioso quando uno mi parla a tratti." sbotto, spazientita.
Con lui, sto iniziando a comportarmi come con qualsiasi altra persona fuori dalla scuola. E questo mi spaventa. Molto.
La persona che mi piace solitamente non mi caga di striscio, perché ora io e Monta abbiamo tutta questa confidenza? Perché le cose devono cambiare improvvisamente?
A nemmeno trenta passi da qui, c'è casa mia. Esattamente vicino al bar.
E sono stata accompagnata da un compagno di classe, che per giunta, come se non bastasse, è lo stesso tipo che mi piace e che mi ha chiesto di uscire, e che ho rifiutato."Abbiamo finito di chiarire? Posso andare adesso?"
Scuote la testa lentamente e si lecca le labbra. "Vorrei fare un'ultima cosa."
Mi sto spaventando."Cosa?" mormoro pianissimo che nemmeno io mi sento e i suoi occhi e il suo viso si fanno sempre più vicini.
Intanto riesco a guardare meglio dentro i suoi occhi, e sembrano leggermente contornati da un verde chiaro smeraldo, e mi perso in quelle piccole sfumature."Vale... Valentino, Fede. Ci sei?"
Una mano mi sfiora quasi la faccia, come per tirarmi uno schiaffo, e mi rendo conto che è sempre lui. E che siamo ancora qui.
"S-sì."
"Ti ho chiesto se vivi qui. Siamo fermi da dieci minuti a parlare e..."
"Oh, certo. Cioè, no. È qua vicino però." spiego sempre a bassa voce, e non so perché parlo così.
"Okay."
"A domani." lo saluto e faccio per andarmene.
"Ci ignoriamo come l'anno scorso o vuoi farmela pesare ancora per un pò?"Sospiro.
La verità è che non ho ancora deciso.
E forse non voglio decidere.Voglio litigare, urlargli, giocare a mandarci i messaggini, anche quelli stupidi, voglio che mi parli, che mi accusi di essere una bambina, voglio provare la sensazione che ho provato quando l'ho provocato.
Voglio sentirmi creta tra le sue mani. Voglio averlo vicino.Non rispondo, forse per paura di dire la cosa sbagliata e serro le labbra per non gridargli tutto quello che mi sto dicendo nella mia testa.
Forse anche lui non sarà solo una cotta, soprattutto se avremo questo tipo di rapporto continuamente.
STAI LEGGENDO
» Waiting Your Messages
Short StoryFederica è quel tipo di ragazza introversa e distaccata dalla realtà. È forte, eppure non sembra. La parola relazione per lei conta molto e ha troppe aspettative, è per questo che passa le serate estive tra una serie e l'altra senza mai uscire, nas...