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Una volta a casa, mi stendo e apro Whatsapp. Mi sono arrivate delle notifiche dal gruppo della scuola, gli idioti hanno iniziato a farsi sentire e a raccontare le più belle delle avventure estive.

Jacopo Tonti:
Fra, io sono in Grecia.
Qua è una figata.
Ditelo a Berti.

Alex Musso:
Grecia dove?

Jacopo Tonti:
Corinto. Giuro,
il mare meglio della Puglia.

Ale Monta:
Fa veda, manda una foto.

Jacopo Tonti:

Jacopo Tonti:

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Oggi sto qua. Domani vo ad Atene.
La prossima settimana torno.
I miei mi vogliono a scuola.

Ale Monta:
Gio, perché cazzo non
sei venuto poi?

Giovanni Vincenzo:
Eh, alla fine non ho potuto.
C'era mia mamma che rompeva
se non stavo con Luca.

Alessandra Terenzi:
Rega, avete già ordinato i libri voi?

Giovanni Vincenzo:
Sì.

Esco dalla chat della classe, ormai interrotta ed entro in un'altra chat ancora non letto.

Tre notifiche di Whatsapp:
2 da Mamma. e 1 da Ale Monta.

Apro la chat con mia mamma.

Vuoi andare in piscina oggi?

No, ci vengo domani.
Se ci andate, ovvio.

Oki.

Leggo poi quello di Montanari, lo stronzo, dalla barra delle applicazioni.

Scusami.

È stata una mossa da stronzi, davvero.

E so anche il dirtelo qui, ma oggi non mi hai ascoltato.

Volevo solo dirtelo, ecco.

Spero sappia che questo no cambi le cose. La mossa sbagliata l'ha fatta e chiedermi scusa non cambierà le cose.
Lo sa bene. Certo che lo sa, non serve che glie lo dica io.

sta scrivendo...

Aspetto con impazienza che mandi il messaggio ma non succede niente.
E mentre io fisso il telefono, i miei piedi dondolano dal nervoso e la mia testa è piena di domande.
E se le cose fossero andate diversamente? Alla fine anche le mie dita. Si muovono senza il mio consenso. Tropo curiose di sapere.

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