Il giorno dopo, lui sta ancora aspettando una mia risposta.
E non vorrei illudermi, ma spero sia solo nella mia testa la sensazione che mi cerchi in ogni momento di distrazione che ha.
A ricreazione, mentre mangio la mia merenda da sola, seduta comodamente con i piedi in un'altra sedia, una voce alle mie spalle mi fa sussultare.
"Me ne dai un pezzo?"
Una voce che ormai conosco.Mi giro di scatto e lo vedo che sorride, mi sciolgo sotto il suo sguardo.
"No." e mi rimetto composta, vedendo entrare la prossima insegnante, una pignola.
Guardo il telefono."Sul serio? Nemmeno per un pezzo di panino, in cambio?" mi provoca, scandendo ogni singola parola nel mio orecchio da dietro, con la sua voce roca e sexy.
Un morso del panino per del cracker, ci potrebbe stare.
Sta roba mi fa schifo e potrei anche accettare, se non avessi deciso di fingermi orgogliosa.La verità è che sono a dieta ancora, non potrò lavorare per far contribuire anche le gambe in movimento, ma per questo, userò i piedi per andare da ogni parte e anche per uscire con cane.
Mi farà bene.Forse però... No.
"No."
"Dai, lo so che ne vuoi un pò."
"Non ne voglio infatti, sto bene così." e mi in gozzo con quel che ne rimane nel pacchetto di plastica.Non sono mai andata matta per i crackers, a differenza delle mia sorelle, che da quando mia mamma li ha comprati, li mangiano ad ogni ora della giornata.
Io mangio la frutta, che è meglio e decisamente più dolce.L'udito del mio orecchio va a farsi fottere quando il suono di un sospiro proveniente dal ragazzo dietro di me mi fa sussultare. Ho la pelle d'oca e sto rabbrividendo, e sono più che certa che non sia l'aria fresca che entra dalla finestra a procurarla.
Voglio aggrapparmi a lui per tenermi in piedi quando pensare a lui mi fa tremare le gambe da perdere l'equilibrio, sfiorarlo, fare quei giochetti, non ignorarlo, lui e i suoi occhi, o le sue fossette adorabili.
Lui è in piedi dietro di me, appoggiato al vetro della parte della finestra chiusa, io sono seduta e saluto l'insegnante un pò in ritardo, quando cedo.
"Ma se a te non va più, per me non è un problema." dico infine e sorrido leggermente.
Quando mi giro per addentarne metà in un solo morso, lui mi guarda divertito. E so già cosa sta per dire.
Lo guardo male. "Sta zitto."
"Okay." e ride mentre mi porge il panino.Mi avvicino ad esso, lascio il panino tra le sue mani ma lo afferro ai lati senza nemmeno sfiorare le sue dita, e mi alzo per morderlo.
Guardo negli occhi il ragazzo che mi piace, trattenendo un sorriso malefico mentre affondo la bocca nel cibo che sa di pomodoro e cotoletta.
Lui mi fissa in risposta e guarda serio, gli occhi che sembrano spalancati dalla sorpresa, troppo grandi per quel viso che vorrei da tempo tanto baciare.Il suo pomo d'Adamo si muove e posso ritenermi soddisfatta, eppure solo dopo aver leccato via la maionese ai lati del panino, distolgo gli occhi e lui allontana in panino.
Ho appena provocato Alessandro Montanari? L'ho davvero fatto?
E mi è sembrato così facile che potrei ripeterlo all'infinito, sempre con lo stesso coraggio, la stessa mossa, senza distogliere i miei occhi dai suoi.
E mi sono sentita così potente e in grado di manipolarlo, così forte sotto i suoi occhi. Come se potessi fare tutto quello che volevo.
E voglio ancora sentire quella sensazione di soddisfazione e vittoria.Ne voglio ancora.
*****
Le lezioni finiscono in fretta e oggi ci hanno assegnato le prime pagine da studiare.
Mi ritrovo a casa in poco tempo, facendomi accompagnare da mio padre perché piove e ripenso alla situazione di oggi.
Eravamo da soli in classe e potevo fare quello che volevo, finché non è entrata la prof, che anche se ci ha ignorato per tutto il tempo, non potevamo rischiare in sua presenza.Avrei voluto baciarlo.
E poi lui ha... Ha mosso il pomo d'Adamo, ha deglutito, quindi qualche effetto gli faccio.
Chiamo Sara, decisa a raccontarle tutto. Esco fuori per non farmi sentire e mi nascondo dentro la vecchia macchina color blu notte ormai fuori uso, per non farmi sentire.
Le racconto tutto per filo e per segno e lei lancia un urletto, entusiasta.
Oh, non sai quanto lo sono io."E poi?"
"E poi? Non è che potevamo baciarci, c'era la prof. E... Oddio, Sara, ha deglutito. Ed è stato... Intenso. Ecco, intenso. Dio, se lo è stato."
"Ragazze, avete sentito? La Fede ha fatto progressi." urla lei e metto in vivavoce per esultare meglio, ma soprattutto per non spaccarmi i timpani.
"Che è successo?" sento un'altra voce e riconosco la voce lontana di Lisa dall'altra parte del telefono.
Ridacchio e mi sento la settimo cielo.Grido però dallo spavento quando qualcuno bussa alla finestra piena di aghi di pino, e mi giro per vedere mia madre. È furiosa, lo vedo da come mi guarda, con le labbra corrucciate e le braccia incrociate al petto.
Apro lo sportello e posso sentire gli occhi di fuoco di mia madre bruciare sulla mia pelle.
Il telefono non emette alcun suono, non sento le voci delle mie nuove amiche ma il mio respiro si fa sempre più pesante."Con chi cazzo stai parlando?" la sua voce autoritaria mi fa alzare gli occhi e sto per rispondere, ma mi interrompe prima ancora di permettermi di aprire bocca.
"Ti sto chiamando da dieci minuti, perché diavolo ti sei chiusa qui dentro?"La mia voce esce flebile dalle mie labbra.
"Stavo parlando con un'amica."
"Delle amiche." puntualizza qualcuno e capisco che Sara è tornata in sé dopo la scenata di prima.
Sorrido falsamente a mia madre, che in risposta, alza un sopracciglio confusa."Devi dare il telefono a Luigi, io sto uscendo."
"Due minuti, finisco la chiamata."Lei annuisce e sparisce dalla mia vista velocemente, e prima ancora che io possa dire qualcosa alle ragazze, loro iniziano a urlare una sopra l'altra, confondendo le voci fra di loro e non facendomi capire niente.
"Fate basta, devo chiudere."
"Chi è Luigi?" chiede Sara, curiosamente e capisco immediatamente il suo fine.
"Mio fratello."
"E quanti anni ha?"
Alzo gli occhi al cielo e trattengo una risata. "Ehm... Otto."
"Ah."
![](https://img.wattpad.com/cover/237360592-288-k758644.jpg)
STAI LEGGENDO
» Waiting Your Messages
Historia CortaFederica è quel tipo di ragazza introversa e distaccata dalla realtà. È forte, eppure non sembra. La parola relazione per lei conta molto e ha troppe aspettative, è per questo che passa le serate estive tra una serie e l'altra senza mai uscire, nas...