Sì, sono a casa.
Questo messaggio è stato eliminato.
Noto che è online.
Ancora.
Da qualche minuto.Lo hai fatto sul serio?
Aspetto che lo elimini per ripetere l'azione che ho fatto con tutti i messaggi ma non lo fa.
Rimaniamo online.
Entrambi.
Insieme.Io a guardare lo schermo, sorpresa di averlo davvero fatto. Sul serio.
Lui non so cosa. Se stia guardando la chat, o stia scrivendo con qualcun'altra ... O altro.Poi una lucina si accende da sopra il mio telefono che prima si era spento ed io delusa ho lasciato da parte.
Eppura ora, quella lucina verde mi da speranza.
È lui.Vale.
Ci sei?
Ti sei addormentata?
sta scrivendo...
Ed io sono una stupida, perché sono entrata nella chat, quando potevo benissimo ignorarlo e fargli credere di essermi addormentata.
Ma cosa ne sapevo io?Eccoti.
Cristo, ci sei o no? Deciditi!
No.
Buonanotte.
Sono una stupida.
Stupida, stupida, stupida!Uh, mi illumino.
Mi ha scritto di nuovo.Okay.
Buonanotte.
Ah, okay!
Ed esco da Whatsapp, sentendo un vuoto nel petto.
Un vuoto strano, non quello a cui sono abituata quando ho fame.
Sento proprio un vuoto, un buco nero che sta ingoiando tutta la mia positività, tutta la mia allegria, la mia spensieratezza. Sostituendo tutte quelle emozioni che credevo appartenermi con il buio nero.E con fatica e una fitta al cuore, mi addormento in un sonno senza sogni.
*****
"Buongiorno, vi porto da bere?"
Sorrido falsamente a tutta questa gente che non conosco.
"Due caffè doppi e del latte freddo, per favore."Fortunatamente sono rimasti solo loro due, accompagnati da un bambino troppo allegro, che ricorda la me di ieri.
Già, una volta che quella sensazione mi divora, non si torna più indietro.
E so anche che fino all'inizio della scuola, non sentirò nient'altro che il freddo.Anche se continuo a sperare, come la solita cretina che sono, che per ogni persona che entri, sia lui.
Poi, solitamente uno sconosciuto appare dal nulla e mi chiede dove si trovi il suo tavolo.C'è una macchinetta di fronte a me, premo il pulsante del caffè e questo esce. Ripeto la stessa azione, con la testa altrove.
Se potessi, me ne andrei.
Via da qui, dalla mia vita.
Via dall'adolescenza.
In un posto dove non conosco nessuno e dove io posso ricominciare da capo. Lontano da chi mi crede la santarelina di turno sempre chiusa e distante. Beh, io sono così.
Ma se potessi dimostrare di farcela, di saper crescere, lo farei. Con qualsiasi mezzo. Anche adesso.Ma mi accontento della mia vita, delle persone che mi accettano, ridono dei miei pregi e mettono in risalto i miei difetti peggiori.
Eppure, non ho ancora conosciuto qualcuno così.
Quindi mi accontento del silenzio e la solitudine, che mi accompagnano da sempre, le uniche che mi sopportano.Finisco per fare le solite cose, trascinare gli strofinacci consumati nei tavolo di legno ormai rovinati nel tempo e spazzare per tutta la sala, muovendomi a ritmo con la musica, un'altra cosa che mi porterò alle spalle con leggerezza per tutta la vita.
Perché per me, la musica, è ossigeno puro, il mio stesso respiro. E non riesco ad immaginare la mia vita senza.Ed un altro turno lavorativo è finito. Quindi in silenzio, lascio la sede e mi avvio con passo spedito verso la solita fermata, senza però dimenticarmi di salutare i pochi colleghi che lavorano con me.
Scendo dodici fermate dopo e percorro la via di casa, cantando le canzoni di Shawn Mendes, facendo voltare mezza Riccione a guardarmi.
Ricordatevi di votare per me quando andrò a Sanremo l'anno prossimo, penso guardandoli male in risposta alle loro occhiate.Sono stanca, come ogni giorno d'altronde. Ed ho perso la mia solita e strana voglia di vivere.
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» Waiting Your Messages
Kort verhaalFederica è quel tipo di ragazza introversa e distaccata dalla realtà. È forte, eppure non sembra. La parola relazione per lei conta molto e ha troppe aspettative, è per questo che passa le serate estive tra una serie e l'altra senza mai uscire, nas...