"Quindi? Sai il nome di questo gentil donzello?" Chiese Clary su di giri.
"Hai veramente definito un ragazzo gentil donzello? Andiamo! Perché deve sembrare una cosa così gay?" Michael continuò scocciato.
"Michael, zitto" Sì interruppe Clary dandogli un sonoro schiaffo chissà dove "Devo assolutamente sapere i dettagli della nuova coppia del secolo." Avrei giurato che i suoi occhi fossero a forma di cuore in quel momento; tutto sommato la conoscevo, vista o meno.
"Clary, non è assolutamente nulla del genere! Mi ha solamente aiutato a sedermi e.. niente, fine." Mormorai assorta.
"Almeno, il nome? Che poi è nella nostra classe di Biologia, non capisco perché non ti abbia mai parlato prima." Chiese Clary, il tono meno emozionato e pimpante.
"Magari ha paura di te, non pensi?" La stuzzicò Michael, ridendo subito dopo. Una forte pacca venne data, e successivamente, un grave "oooh" uscì dalle labbra di Micheal.
"Cristo, di questo parlavo! Stai diventando violenta" Sì lagnò Michael.
E io approfittai per continuare.
"Clary non lo so perché, non avevo neppure mai sentito la sua voce. Magari è semplicemente nuovo." Ma non può esserlo se sa chi sono, pensai.
"Gli avrai chiesto il nome no?" Chiese Michael con ovvietà.
"No."
"No?"
"No. Volete anche lo spelling? N-O" Dissi mettendomi la testa fra le mani e appoggiandola al tavolino del bar davanti al college, dove quella mattina avevamo deciso di fare colazione.
Ripensando a quello accaduto il giorno prima, ricordai un particolare forse importante.
"Però, Mr. Salenth aveva detto il suo cognome. Un qualcosa con Ma.." Cercai di scavare a fondo nella mia memoria, le mani appoggiate alle tempie massaggiandole.
"Marsine?" Provò Mike e io scossi subito la testa.
"Era più un qualcosa come Mal..-"
"Malik!" Clary mi bloccò urlando.
"Sì, mi sembra una cosa del genere. Comunque mi raccomando, facciamo sapere il suo nome anche al resto del bar, con tranquillità."
"Tu non ti rendi conto. Malik ti ha aiutato. Malik." Disse allibita.
"E allora?" Farfugliai confusa.
"È il figlio della nuova professoressa di inglese, la Drogher."
"Non è possibile." Sussurrai con un filo di voce.
"Già, la stessa professoressa che vuole sbatterti in una scuola per menomati." Spiegò Michael.
"Come minimo quel Malik avrà fatto il gentile per secondi fini" Disse Clary "E giuro che se lo predo..-"
Non riuscì a completare la frase. Il mio nome uscì forte dalle corde vocali di qualcuno, e anche se lontano, sapevo benissimo a chi appartenesse quella voce.
Nel giro di un attimo - se avesse corso o fosse flash, questo non mi era dato saperlo - lo sentii dietro di me. Appoggiò velocemente le mani sui miei occhiali, il respiro affannato.
"Indovina chi sono?"
"Idiota, sono cieca, puoi anche evitare di coprirmi gli occhi." Risposi con un ringhio.
"Oh, già. Scusami." Disse, sembrando realmente dispiaciuto.
"Comunque, sei Malik, lo so."
"No, non Malik."
"Ah no?" Risposi scocciata.
"No, Zayn. Sono Zayn."
"E la differenza sarebbe?"
"Che se tu sei Ross, io devo essere Zayn. Non puoi chiamarmi Malik se io ti chiamo Ross." Disse convinto.
"Pensi?"
"Non penso, affermo."
"Affermalo a qualcun altro, Malik."
Detto ciò mi alzai dalla sedia, camminando per i bordo del tavolo, avvicinandomi a Michael.
Il mio braccio si connesse automaticamente al suo, le gambe vicine e sincronizzate.
Mi voltai verso dove immaginavo fosse Malik, e scostai piano gli occhiali. Feci un occhiolino, uno di quelli studiati e riusciti, con il quale si potrebbe dire tutto e niente.
E mi girai, lasciandomi alle spalle la folla del bar e Malik.
"Perché mi ha fatto l'occhiolino?" Sentii in lontananza, le parole provenienti da una ragazza.
"Credo tu abbia appena fatto l'occhiolino ad una tipa ossigenata." Parlò Clary dopo svariato silenzio.
"Oh al diavolo, l'intenzione era buona." Ribattei.
"Cara, lo spero. Perché credo il tuo Malik sia caduto nel tuo secchio. E dalle voci, non sa neppure nuotare."
"E questo vorrebbe dire?"
"Che potresti dargli dei salvagenti." Il doppio senso era palpabile. Letteralmente.