New teacher

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Si, la descrizione era completamente sbagliata. I suoi occhi color ghiaccio incontrarono i miei che esprimevano chiaramente lo stupore che stavo provando a trovarmelo lì come professore. Non sapevo se scoppiare a ridere per l'assurditá davanti a tutta la classe o scappare il più lontano possibile da quell'aula, ma entrambe non erano da me.

« Seduti. » Disse appoggiando la ventriquattrore sulla cattedra il più delicatamente possibile, non sembrava proprio contenere carte e libri da come l'aveva riposta.

Presi posto decisa ad essere il più indifferente e normale possibile per non dare nell'occhio.

« Tutto ok? » Chiese Alessandro togliendo lo zaino dal banco, nel bene o nel male riusciva sempre a capire i miei stati d'animo, non avevo idea di come facesse ma riusciva a leggere come mi sentivo. « Sembra che hai visto un fantasma.» Concluse incitandomi a rivelargli cosa nascondevo.

Forse aveva ragione, avevo visto davvero un fantasma o qualcosa di simile. « No no, sto bene. » Metii facendo comparire uno dei miei sorrisi "ti prego evitiamo di parlarne ancora" sul volto. Io e lui avevamo un modo di intenderci tutto nostro, forse era maturato in quei tre anni di convivenza come compagni di banco. Mi ricordavo benissimo il primissimo giorno della prima superiore, l'ansia per i nuovi compagni e la nuova scuola, così presi posto al primo banco libero che trovai, vicino a lui. Mi chiedevo perchè nessuno gli si era messo vicino e poco dopo anch'io lo capii, mai nessuno mi aveva posto così tante domande in meno di un minuto; questa sua curiositá lo rendeva sensibile a percepire le variazioni d'umore di ogni singolo compagno di classe.

La sua gomitata mi riportò al presente e all'incubo che stavo vivendo, Mr Perfezione si era seduto sulla cattedra e stava rispondendo alle domande che tutte le mie amiche gli stavano facendo, uomini e donne gli faceva un baffo in quel momento. Come si chiama? Quanti anni ha? Da dove viene? È sposato? Erano solo alcune delle domande che gli stavano urlando -nel vero senso della parola- dal fondo della classe, mi sembrava di stare ad un incontro con un divo del cinema, invece era semplicemente un docente leggermente più giovane degli altri.

« Se fate silenzio tutte le domande riceveranno una risposta. » Esordì, ricevendo l'attenzione di tutto il popolo femminile a cui mancava solo un paio d'occhi a forma di cuore, e sarebbero state perfette. « Mi chiamo Massimo Rossi, ho ventisette anni e sono di un paesino quì vicino. Sono felice di avere questa classe visto che me ne hanno parlato benissimo. Ora che ne dite di dirmi qualcosa di voi? » Chiese con un sorriso che non prometteva niente di buono. Mi stava prendendo in giro? "Mi hanno parlato molto bene di questa classe", neanche ai comizi elettorali usano queste frasi già fatte. Cos'era la sua vendetta?

Dopo aver ascoltato tutti gli ormoni in subuglio delle teste cotonate puntò il dito verso di me, le mani iniziarono a sudare, non poteva farlo. « E tu? »

E io? Non hai buona memoria, stavo per dirgli ma lo guardai e sorrisi in modo molto freddo e distaccato."Estranei, ricordati, estranei" continuavo a ripetermi. « Io sono Selena Morini, ho diciassette anni e l'italiano è la mia materia preferita. » Conclusi guardandolo diritto negli occhi, voleva sfidarmi? Bene, se mi conosceva sapeva che le amavo. Non la davo mai vinta a nessuno, la mia testa dura era uno di quei motivi, lottavo per le mie idee e per ciò che tenevo a cuore; fin da piccola mi sono fatta valere su chi cercava di fami cadere giù per dimostrare la sua superiorità.

La campanella suonò avvisando tutti che l'ora a nostra disposizione era giunta al termine, e il prof. che aveva reso l'aria ardente doveva spostarsi in una nuova classe per una nuova lezione. « A presto ragazzi. » Disse prima di scomparire -per fortuna- dalla mia vista. Tirai un sospiro di sollievo, finalemente era finita, i minuti mi erano sembrati anni. Ora mi toccava trascorrere due ore in compagnia della prof di matematica, in quel momento preferivo torturarmi in quel modo piuttosto che soffrire davanti a un paio d'occhi gelidi.

Ricordati Di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora