Run away

997 45 4
                                    

« No non credo. Tu devi essere Selena!? » Rimasi sorpresa dalla sicurezza nella sua voce sembrava conoscermi da una vita e la cosa mi faceva uno strano effetto, visto che nessuno era rimasto nella mia vita da quando ero nata - esclusi i miei genitori-. « Hey ci sei? » Mi richiamò la ragazza cercando di capire se mi ero disintegrata o semplicemente fatta sotto dall'emozione.

« Si sono io e ... tu? » Chiesi pentendomene subito dopo, come potevo essere così stupida? Forse era un gene che avevo ereditato da mia madre, prima faceva o diceva una cosa e poi se ne pentiva.

« Clara la sorella di Massimo. » Ma perché quando si parlava di Massimo non riuscivo a connettere? Lo potevo intuire subito che fosse sua sorella, giovane, dolce e sapeva tutto di me, a differenza mia che non sapevo neanche il suo nome. « Sai mio fratello non fa che parlare di te, così ho voluto constatare se quello che dice é vero. » La mia curiosità iniziava a bussare alla porta, cosa diceva Mr Dio Greco su di me?

« E cosa ti ha detto? » Chiesi cercando di mantenere lo stesso tono di voce per non far notare quanto la mia felicità stesse salendo alle stelle. Parlava di me? Me? Non di quanto fosse pesante il suo lavoro o l'allenamento in palestra ma della ragazza più insensibile che esistesse sulla faccia della terra, di quella che l'aveva lasciato senza neanche salutarlo, di quella che aveva cambiato numero pur di non sentirlo e di quella che anche se aveva il suo indirizzo email non gli aveva mai scritto niente.

« Bhe, che sei alta, non magra come una Barbie, che hai un bel lato B e... che ora vuoi sapere troppo. » Concluse Massimo con un sospiro. Riuscivo a sentire sua sorella che si lamentava e diceva che non avevamo finito la conversazione.

« E così pensi questo di me... » Iniziai facendogli sentire la delusione nella mia voce, ci comportavano come due adolescenti e la cosa mi faceva tanto ridere, non per me, perché alla mia età era normalissimo, ma per lui, che la mattina era un insegnate e il pomeriggio un ragazzino. « .. me lo ricorderò non ti preoccupare. » Lo minacciai, prima di parlare doveva pensarci due volte o almeno, prima di immettere il mio lato B in una conversazione.

La porta della mia camera si aprì e io saltai nel vero senso della parola dal letto, ritrovandomi a terra con le palpitazioni, ma che problemi avevano? Mio padre mi corse in contro e mi aiutò a rialzarmi, non riuscivo a reggermi in pedi, le mie gambe ballavano il twist e per evitare di ritrovarmi di nuovo sul freddo pavimento decisi di mettermi a sedere.

« Tutto bene? » Si certo come no, stavo per morirci ma sono cose che succedono tutti i giorni, giusto? Recuperai il telefono ai miei piedi e mi accertati che Massimo non fosse in linea, invece no, era lì e aveva sentito tutto.

« Alex ci vediamo domani a scuola! Buonanotte. » Riagganciai senza nemmeno ascoltare ciò che lui mi stava dicendo, meglio non far sapere a mio padre con chi stava avvenendo quella conversazione. « Ma sei uscito pazzo? Che problemi hai? Stavo per morire, e tu mi chiedi se va tutto bene? No, non va bene!! » Risposi urlando alla sua domanda richiamando anche mia madre in quella cameretta, aveva il viso stanco e gli occhi rossi per i troppi eventi che aveva vissuto.

« Pensavamo dormissi per questo non mi sono preoccupato di bussare, é mezzanotte passata. Di solito dormi sempre a quest'ora e non urlare che é tardissimo!! » Mi richiamò mio padre guardandomi storto, poteva far finta di essere dolce quanto voleva ma io non mi sarei mai fatta imbambolare dai suoi trucchetti, lui gestiva i suoi figli come un esercito e non come persone con un cervello. Anche per questo non riuscivo mai ad avere una conversazione normale con lui, eravamo i binari di un treno, eravamo divisi per le nostre strade e non ci saremo mai incontrati. « Vai a dormire e dammi quel telefono! » Mi ordinò. "Ed eccolo tornato tra noi" affermó la mia coscienza che aveva messo da parte il nuovo numero di Cosmopolitan e iniziava a prepararsi per dichiarare guerra.

Ricordati Di MeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora