- Ragazzi ho le chiavi della casa. - disse entusiasta Jaemin. Era finalmente riuscito ad ottenere il permesso di suo zio così i tre ragazzi si sarebbero potuti trasferire nel nuovo appartamento vicino al college. Ormai che aveva le chiavi, l'appartamento era automaticamente loro il che era una gran bella notizia.
I genitori di Felix erano stati più che d'accordo, in fondo il loro figlio stava crescendo e aveva bisogno di essere indipendente per potersela cavare nella vita. Trasferirsi era un buon inizio per loro. - Tutto bello direi ma nessuno di noi ha un lavoro, come facciamo a pagare l'affitto? - chiese improvvisamente il biondino.A quello probabilmente non ci aveva pensato nessuno dei tre e ora pareva esser diventato un grosso problema. Insomma avevano dei risparmi ma non sarebbero durati a lungo. - Be' cominciamo a cercarne uno subito. Voglio dire, nelle caffetterie o nei fast food c'è sempre un posto libero per nuovi dipendenti. - continuò Jisung.
America.
- In effetti hai ragione. Domani proviamo a vedere in giro. Ora è troppo tardi per fare qualcosa. -
- Beati voi, che vi trasferite insieme. - Si lamentò Jeongin.
Il ragazzo era costretto a vivere con i suoi purtroppo, voleva andarsene di casa ma i genitori lo reputavano ancora troppo piccolo per spostarsi. - Vabbé dai, prima o poi te ne andrai anche tu di casa. - lo rassicurò Jeno, il quale già viveva in un appartamento proprio che condivideva con alcuni suoi amici. - Che ingiustizia, ora sono l'unico a vivere con i genitori. - continuò a lamentarsi.
- Oh Jeongin aiutami con questo problema di matematica anziché lamentarti. - gli disse Felix.I cinque amici erano a casa di Jaemin in questo momento, di pomeriggio erano stati a scuola per dei progetti extra mentre ora stavano cercando di finire i loro compiti per il giorno seguente. Il biondino s'alzò dal letto e si diresse verso la cucina dove si prese una bottiglietta d'acqua naturale. D'un tratto sentì il suo telefono vibrare e trovò una notifica da parte di... Hyunjin.
Decise di aprirlo e si ritrovò un messaggio: il moro gli stava chiedendo di vedersi alla macchinetta. Chissà perché? Non si fece troppe domande e mandò un "ok" anche perché non aveva più voglia di fare i compiti.
- O ragazzi, io esco. - disse rientrando nella stanza del ragazzo dai capelli color pesca. - Ma dove vai? -
- Mi vedo con Hyunjin. - a quelle parole gli amici si misero a gridare un "ohh". Sapevano che tra quei due stesse succedendo qualcosa nonostante il ragazzo con le lentiggini cercasse di negarlo ogni tanto.
- Chissà perché ti ha chiesto di vederti. - disse Jaemin con un sorrisetto sul volto.
- Jaemin, tu stai zitto che hai una cotta per─ - subito si fermò, notando che c'era anche Jeno qui. Merda.- Jaemin ha una cotta?! -
Si mise subito il giubbotto e prese il proprio telefono. - Forse questa non la dovevo dire. - cercò di dire Felix lasciandosi scappare una risata, - ma sei un coglione. - disse Jaemin lanciandogli il proprio cuscino addosso.
Il ragazzo con le lentiggini uscì di casa per dirigersi nel luogo in cui lui e Hyunjin si erano visti per la prima volta. Onestamente il biondino non sapeva cosa aspettarsi, non sapeva nemmeno perché gli avesse chiesto di uscire ma era contento anche perché gli stava venendo mal di testa a forza di stare davanti ad un libro di matematica. Fuori tirava vento e a quest'ora faceva più freddo del solito, automaticamente si ritrovò a mettere le mani dentro alle tasche del giubbotto, i suoi pantaloni da tuta erano piuttosto leggeri il che gli procurò brividi.
Girò l'angolo e trovò il distributore ma del moro non vi era ombra. Magari è in ritardo oppure sono io quello in anticipo, pensò.- Ciao. - gli soggiunse una voce ed era proprio Hyunjin sempre in tutto il suo massimo splendore anche con cose banali addosso. - Ehi. -
- Non pensavo avresti accettato - continuò, - ma sono contento che sei qua. -
I due ragazzi si trovavano di fronte alla macchinetta; il più grande mise dei soldi e prese da bere per entrambi.
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DISTANT STRANGERS, HYUNLIX
Fiksi PenggemarDove Felix, etero convinto, si infatua del fratello maggiore di una compagna di classe.