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Felix in quel esatto momento si stava preparando per poter uscire dall'appartamento; avrebbe riaccompagnato la sua amica Haeyon a casa. Onestamente non sapeva dire con certezza che destino attendeva quella povera fanciulla, la quale secondo il grigio nemmeno aveva commesso un qualcosa di grave, ma la famiglia di quest'ultima sembrava piuttosto innervosita ed arrabbiata. - Oddio ti prego, non voglio morire. Se ci sono ancora i miei io sono morta per davvero. - Cercò di dire, continuando a camminare da una parte all'altra. - Calmati e prendi un bel respiro. - Le disse il ragazzo, il quale si stava mettendo addosso il giubbotto scuro. - Ma se tipo mi buttassi giù da un ponte? -
- Ma se te ne stessi tranquilla lì seduta un attimo? -

Haeyon roteò gli occhi, sentendo le parole appena pronunciate da Felix, ma dopodiché si arrese e si mise a sedere sull'ampio letto. - Senti non conosco i tuoi genitori ma so come possono comportarsi le famiglie asiatiche come le nostre, comunque stai tranquilla se ti buttano fuori di casa, puoi venire sempre a stare da me. -
- Wow Felix, guarda che belle parole, mi sono quasi commossa, amico. -

- Lo so faccio schifo ad esprimermi ma period. -

La ragazza si alzò dal letto, prendendo la propria giacca, infilandosela. - Daje, affrontiamo il mio crudele destino. -

- Ce la puoi fare bruh. - La incoraggiò, appoggiando il proprio braccio sulla spalla dell'amica. - Lo spero davvero per me, comunque ti è rimasta la matita sotto agli occhi, forse ieri sera te ne ho messo troppo. -
- Ah, vado a levarmelo subito. -
- No, stai benissimo così. - Lo fermò.
- Okay, se lo dici tu. -
- Fidati di me honey. -
- Okay bellezza, andiamo. -

Fu così che i due ragazzi uscirono e si incamminarono verso la casa Hwang.

La temperatura bassa, come al solito, si faceva sempre sentire, rispetto agli altri giorni però oggi vi era pure la nebbia a ricoprire la città del Cleveland. Le vie erano per lo più affollate, e le strade, invece, colme di traffico e forti rumori causati dall'uomo. Felix e Haeyon continuarono a camminare in silenzio sul marciapiede per poter raggiungere l'abitazione. - Sai, ancora mi chiedo come ti faccia a piacere mio fratello, cioè quel coso. -
- Ti prego, lasciamo stare che nemmeno io lo so. Insomma è stato inaspettato e niente ora mi ritrovo con il cuoricino spezzato. -
- Mi costa ammetterlo ma quando Hyunjin si impegna, lo fa seriamente. Non ti arrendere e cerca di conquistarlo. Sei un bel ragazzo e sicuramente rispecchi i gusti di mio fratello. - Gli suggerì.

- Sì eh, ciaone, mi fa fatica, ormai mi sono arreso, non gli piacerò mai. -

- Ma dai, fa' qualcosa idiota, dovete mettervi insieme e sposarvi. - Disse, tirandogli una pacca sul capo. A quelle parole Felix quasi si mise a ridere, insomma era una cosa alquanto impossibile secondo il ragazzo. Esilarante, pensò con un espressione seria in volto.

In pochi minuti girarono l'angolo e si ritrovarono nella via dove era situata l'abitazione. - Oddio Felix, dammi la mano, sto morendo di paura e ansia. -
- Tranquilla ci sono io, se vuoi vengo con te dentro. - Disse, stringendo la mano della ragazza dai capelli corti. - Sì ti prego, mi serve del sostegno morale e non mi lasciare mai. -
L'amico annuì, sorridendole.

I due ragazzi si avvicinarono maggiormente alla porta bianca fino ad entrare dentro. Passando per il corridoio si ritrovarono in soggiorno, dove ad attendere la ragazza, vi era sua madre ed assieme alla donna severa, il fratello. La signora, seduta sul divano, mentre il figlio lì in piedi, con dei semplici pantaloni da tuta ed una canotta nera.

DISTANT STRANGERS, HYUNLIX Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora