Verso la mattina di un sabato di novembre, Felix si ritrovò a suonare il citofono di casa Hwang. In realtà non si poteva proprio definire tale in quanto ci abitassero solo la sorella, il fratello e ora pure il cugino da cui avrebbe preso lezioni private. Si diede una sistematina veloce; prese qualche secondo per fissarsi sullo schermo spento del cellulare per poi appoggiare il suo polpastrello sul pulsantino con la scritta Hwang.
Dopo qualche istante arrivò un Bang Chan piuttosto confuso ad aprirlo. Sembrava che il ragazzo più grande non si aspettasse la visita del biondo in quanto addosso avesse ancora il piagiama. - Ciao. - Disse un poco imbarazzato Felix. - Oddio scusa, ti sto facendo aspettare qui all'entrata come uno stupido. - Si scusò subito, facendo così entrare dentro il ragazzo più piccolo.
Quando si recò nel soggiorno assieme all'altro biondo cenere si ritrovò un casino dentro alla casa; vestiti sparsi un po' ovunque, lattine di coca e altre bottiglie di alcolici vuoti sul tavolo e per terra, pacchetti di snack e briciole sul tapetto, sigarette spente e c'era persino un cattivo odore. Che diavolo?!
Doveva esserci passato l'uragano Sandy, pensò. - Chan chi era? - In soggiorno vi entrò un ragazzo dai capelli di un colore che ancora non aveva identificato, era tipo un miscuglio tra grigio scuro e verde-azzurro, aveva solo una canotta nera e dei pantaloncini del medesimo colore addosso. - Oh Merda! E tu chi sei? - Domandò sempre il ragazzo scioccato nel vederlo.
- Wooyoung torna in camera. - Cercò di dire Chan gesticolando.Felix in tutto ciò rimase confuso, era venuto qui solo con l'intento di imparare un po' di matematica.
D'un tratto arrivarono altri quattro ragazzi, uno dei quali era Hyunjin e pareva piuttosto spaesato anche lui. Poi c'erano altri tre; uno sembrava essere quel Minho di instagram e i due rimanenti non gli aveva mai visti in vita sua. Che cazzo sta succedendo?
- Be' ragazzi, lui è Felix, è qui per le lezioni private ma a quanto pare Haeyon mi ha dato il giorno sbagliato. - Disse Chan grattandosi il capo, un po' imbarazzato per la situazione.
Era davvero dispiaciuto per il casino che quel povero ragazzo s'era ritrovato una volta messo piede qui dentro. - Scusa davvero, pensavo venissi un altro giorno. -
- Non ti preoccupare tornerò domani. - Disse semplicemente il più piccolo. - No no, ormai che sei già qua, possiamo fare lezione. -- Ma ti sembra il caso, guarda che casino abbiamo fatto ieri. - Disse il ragazzo dai capelli di un grigio chiaro quasi bianco tendenti ad un biondo. - Ha ragione San. - Continuò l'altro ragazzo che non aveva mai visto dai capelli castani.
- Tu che dici Hyunjin? - Chiese il cugino. - Ah boh, che ne se io. - Rispose semplicemente alzando le spalle. - Mio dio, sei utile quanto una matita bianca. -A un certo punto Felix sentì il proprio telefono squillare: era Haeyon. Decise di accettare la chiamata nonostante non fosse una mossa astuta. - Ehi Haeyon. - la salutò. - Ciao Felix, sei già a casa? - domandò dall'altra parte del telefono.
D'un tratto la stanza si riempì di un silenzio tombale, tutti i ragazzi avevano lo sguardo puntato sul biondo. - Uhm... sì. - Guardò Bang Chan, il quale cercava di suggerirgli qualcosa. - Abbiamo già cominciato a fare esercizi. - Continuò il ragazzo, fissando l'altro biondo.
- Bene, io torno tra un'ora, spero di trovarti lì perché ho preso il libro di storia della Montgomery. - Concluse entusiasta.- Fanculo, siamo nella merda. - imprecò Hyunjin, dirigendosi verso il tavolo per levare subito le bottiglie e le lattine. - Raga' calmi, abbiamo un'ora di tempo prima che arrivi tua sorella. - disse quel Wooyoung, raccattando le bustine di plastica. - Aprite la porta del giardino, c'è puzzo di alcol e fumo. - continuò il ragazzo che di nome faceva San.
Il biondino non si sarebbe aspettato simile scena, comunque era certo che se i ragazzi non avessero finito di pulire prima dell'arrivo di Haeyon, qualcosa di sgradevole sarebbe accaduto.
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DISTANT STRANGERS, HYUNLIX
أدب الهواةDove Felix, etero convinto, si infatua del fratello maggiore di una compagna di classe.