Negli stessi fiumi scendiamo e non scendiamo, siamo e non siamo.
Tale sentenza, appartenente al filosofo Eraclito, era tuttora presente nella testa di Felix nonostante fosse ormai passato ben un anno intero e mai avrebbe creduto di ritrovarsi così tanto in quest'ultimo periodo della sua adolescenza.
"Nulla è mai come prima".
Tutto scorre come scorre l'acqua del fiume, pensò e ripensò, fissando il soffitto.
Nulla sarà mai come prima...
No, tra me e Hyunjin non sarà mai come prima; sono cambiato, siamo cambiati entrambi, forse io di più...
- Alzati pigrone! - Quasi urlò il suo migliore amico Jisung, entrando nella stanza del grigio, sbattendo la porta.
- Sono già sveglio coglione. - Brontolò poiché l'altro avesse interrotto la sua pace; stava facendo riflessioni di notevole importanza e necessitava della quiete assoluta.Erano già a gennaio; nevicava intensamente e quest'oggi il ragazzo con le lentiggini avrebbe cominciato a lavorare alla caffetteria assieme a Jisung. Tra un paio di giorni sarebbe addirittura ricominciata la scuola e purtroppo avrebbe ripreso la sua monotona vita da studente. È impossibile trattenere il tempo, pensò, sospirando pesantemente, alzandosi dal confortevole letto. Ogni volta che pensava al futuro, la sua felicità improvvisamente scompariva. Quasi stava diventando impossibile godersi il presente perché anche se durava per qualche minuto l'attimo dopo svaniva in fretta.
- Ehi tutto bene? - Gli chiese. Certo, come sempre del resto, volle dire ma si trattenne in quanto non volesse rovinare l'umore dell'amico a causa sua. - Sì sì, sono solo un po' ansioso. -
- Pure io, vestiti in fretta. Voglio uscire in anticipo. -
Su con la vita mica è morto qualcuno, mi sono solo dichiarato al ragazzo che mi piace, si disse, fissando il proprio riflesso pallido e sciupato. Non avrebbe detto nemmeno per sbaglio di essere depresso perché era tutt'altra cosa ma ultimamente non sapeva nemmeno più come descrivere cosa sentiva, se sentiva qualcosa ovviamente... Ma non lo sapeva nemmeno.
Il ragazzo moro, da quel giorno all'aeroporto, non gli aveva mai più mandato un messaggio e né chiamato, nemmeno un ciao o come stai. Dopo il trentuno non si erano più visti. Si ripeteva che fosse meglio così ma allora perché ci stava male?
Voleva mandarlo a quel paese perché non si meritava di patire per un comune ragazzo dai capelli scuri; la sua vita già stava andando piuttosto male per parecchi versi. Una delle cose che lo aveva segnato maggiormente era l'allontanamento da sua madre, non era pronto ad affrontare anche questo. Ormai non sapeva più di chi fidarsi...
Aveva sofferto talmente tanto in questi ultimi giorni a tal punto d'esser scoppiato a piangere mentre si trovava sdraiato sul suo letto e pregava e pregava, tappandosi la bocca, che non lo sentisse nessuno. Non lo avrebbe negato, era stato uno schifo ma non voleva mostrarsi debole, non ora. Nonostante avesse cercato di nasconderlo anche a Jaemin e Jisung; preferiva soffrire da solo anziché influenzare l'umore dei suoi amici che già avevano i loro problemi a cui pensare. Il castano tuttora con sua madre e il rosa con il ragazzo che gli piaceva. Mentre infine vi era Felix, che aveva problemi con entrambi.
Come ho fatto a diventare bisessuale e innamorarmi di un ragazzo? Si chiedeva e pensava a quanto diversa la sua vita sarebbe stata se quel giorno d'ottobre non avesse incontrato quel ragazzo moro, che teneva una sigaretta tra le labbra rosse e perfette. Sicuramente si sarebbe risparmiato tutto questo inutile patimento...
Erano troppe cose in troppo poco tempo, faceva ancora fatica a realizzare.
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DISTANT STRANGERS, HYUNLIX
FanfictionDove Felix, etero convinto, si infatua del fratello maggiore di una compagna di classe.