Quando raggiungemmo Simon, la mattina dopo, eravamo riposati e sereni. Ci aveva dato appuntamento in uno studio registrazioni, senza un motivo preciso.
Ci fece accomodare e disse: -Ragazzi, come avete potuto notare, avete già dei fans. Non è cosa da tutti. In realtà, è un evento molto raro. Nessuna celebrità è mai riuscita ad avere un numero di fans così alto già all'inizio di una carriera. Siete un caso molto speciale. Avete controllato twitter?-
Era una domanda piuttosto strana, ma aprii l'app e sgranai gli occhi.
Diecimila persone mi avevano cominciato a seguire quella notte. Diecimila, non sto scherzando.
Notai la stessa reazione negli occhi dei miei amici e capii che non ero l'unico-.
Simon ci guardò e disse: -Ecco, appunto. Io posso aiutarvi. Posso affidarvi ad un'agenzia, una casa discografica. La Modest vi seguirà in questo percorso. La gestisco io, non avrete problemi-.
Eravamo entusiasti. Era incredibile, non avrei mai pensato ad una cosa del genere.
-Potreste diventare- aggiunse Simon con la voce bassa, alzandosi e puntando il dito contro ognuno di noi. -la band più grande del mondo-.
Lo guardavamo estasiati, non potevamo crederci neanche noi.
-Avete talento, ne avete tanto. Con un po' di esercizio e tanto impegno potrete arrivare molto in alto, ma solo se seguirete i miei consigli. Inoltre c'è una cosa. Non potrete più tornare nelle vostre case, se volete continuare con questo percorso. Dovrò avervi vicini. Potrete anche vivere insieme, se volete, ma non tutti insieme. A coppie di due o di tre, perchè altrimenti sarebbe più facile per i paparazzi scoprire dove abitate-.
Era una cosa fattibile. Era tanto, veramente tanto, ma sono sicuro che mia madre avrebbe capito. Ci teneva alla mia felicità. Però avrei dovuto parlargliene dal vivo.
Due giorni dopo, ero a casa mia. Avevo parlato a mia madre di quel progetto e ci avevo messo un po', ma alla fine l'avevo convinta. -Harry, hai solo sedici anni. Come puoi pretendere di andartene di casa?- aveva detto all'inizio.
Era un'occasione che poi non sarebbe più successa, avrebbe potuto cambiare la mia vita in meglio, avrei finalmente seguito il mio sogno, le avevo spiegato.
-E poi, vuoi veramente far parte di una band? Non vuoi procedere come cantante solista?- aveva domandato poi.
-No mamma, sono stato negli White Eskimo per tanto tempo, sono abituato. E poi i ragazzi mi stanno simpatici.-
Quel giorno le spiegai che Simon ci aveva consigliato di vivere a coppie o in tre, perchè tutti insieme non sarebbe stato molto sicuro.
-Quello non è un problema, dove avete intenzione di abitare tu e Louis?- chiese lei.
Rimasi scioccato per qualche secondo. In effetti sì, avrei voluto vivere con Lou, ma lei come lo sapeva?
Si notava così tanto che io e lui eravamo così... legati?-Um, in realtà non lo sappiamo ancora. Mamma- cercai di chiedere evasivamente, -come fai a sapere che voglio vivere con Lou?-.
Lei mi guardò negli occhi e rispose semplicemente: -Si vede che il rapporto tra te e Lou è diverso rispetto a quello che avete con gli altri. Siete migliori amici, o sbaglio?-
"Niall è il mio migliore amico" pensai abbassando lo sguardo, senza dirglielo.
Poi annuii e cambiai discorso.
Passò qualche settimana. I miei followers continuavano a crescere su twitter, non che mi interessasse, ma stavo capendo quante persone conoscevano il mio nome, già ai tempi.
Una decina di ragazze in giorni diversi mi aveva chiesto una foto, o un autografo, quando semplicemente uscivo con i miei amici a Holmes Chapel. Simon ci aveva dato un mese per pensare alle sue parole e decidere il tutto.
Niall, Zayn e Liam avevano già deciso.
Come mia madre, sembravano dare per scontato il fatto che io e Louis avremmo voluto vivere insieme, infatti un giorno Niall mi chiamò per avvisarmi del fatto che avrebbero affittato una casa nel centro di Londra.
All'inizio ci avrebbero aiutato i nostri genitori con il costo mensile, poi avremmo iniziato a guardagnare noi.
Era dicembre ormai. I mesi erano passati, ne avevamo trascorsi più di tre a x factor e ora stavamo organizzando tutto per la nostra futura carriera.
Il sette di dicembre, era tardi e stavo per andare a dormire, quando mi arrivò una chiamata. Ebbi un tuffo al cuore quando scoprii che era di Louis.
Mi schiarii la voce e: -Pronto?-
-Hey, Haz. Tutto bene? Stavo guardando, sai, per la casa...-
Un altro tuffo al cuore.
-...e ne ho vista una molto carina. Aspetta, ti invio le foto.- Mi arrivarono le foto dell'esterno e di tutti gli interni, era molto carina, in effetti. Louis aveva gusto. E il prezzo mensile poteva starci.-Ho già parlato con l'uomo che la affitta- confessò lui. -E' già arredata, e se la prendiamo ora, in quindici giorni potremmo già essere dentro.-
-Sì, è una buona idea. Anche perchè non abbiamo molto tempo ancora per decidere.- affermai.
-Ok, allora avviso Simon, ci penso io. Ci vediamo lì fra due giorni, ok? Iniziamo il trasloco.-
-Certo. Notte Lou.-
-Notte Harry. Ti voglio bene-.Arrossii violentemente ma Louis aveva già riattaccato. Mi sdraiai sul letto e constatai che no, non era normale il mio atteggiamento nei confronti di Louis.
Mi sentivo strano quando era intorno a me ed avevo un costante movimento di farfalle in pancia. Ci pensai e capii che mi era già successo una sola volta, di provare una cosa del genere.
Però non poteva essere la stessa cosa, perchè l'avevo provato con la mia prima ragazza, in terza media. Farfalle nella pancia, nervosismo quando lei era intorno a me, per non parlare di quando mi baciava... Ma Louis non mi avrebbe mai baciato, che cazzo andavo a pensare.
Era sicuramente qualcosa di diverso da... da quell'altra cosa. Sembrava la stessa sensazione che provavo con la mia prima ragazza ma era molto più forte. Ma poi non volevo baciare Louis.
Voglio dire, perchè avrei dovuto volerlo?
Chiusi gli occhi e mi abbandonai a quel pensiero. Le labbra di Lou che sfioravano le mie e le sue mani sui miei fianchi, mentre le mie andavano sui suoi capelli lisci... No.
Mi alzai di colpo e andai a sbattere contro l'armadio, imprecando. Sono un completo coglione.
Due giorni dopo ero a Londra, con Louis. Mia madre mi aveva accompagnato e sarebbe rimasta in città quel giorno, per aiutarmi.
Ed eccola lì, la nostra futura casa. A Londra, ma il luogo preciso aveva un nome.
Princess Park.
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Golden Habit
FanfictionLa loro storia. Dall'inizio di tutto. LEGGETE QUI SOTTO! ci saranno alcune scene abbastanza spinte :) se non vi piacciono quelle tipologie di scene, saltatele oppure non leggete la storia direttamente <3 Ciao a tutti, so basically... questa storia...