Golden Habit

capitolo 17 A little bit more

🚨RATING ROSSO🚨

La situazione era un po' cambiata da quella notte. Io e Louis non eravamo più come prima, non nel senso che non c'era più interesse fisico, anzi ce n'era molto di più, solo che non era più solo quello.

Io provavo qualcosa per lui che andava oltre l'attrazione ma non ero convinto che lo provasse anche lui. Forse mi vedeva soltanto come un giocattolo.

Mi rigirai nel letto pensando a quelle parole. Era settembre ormai.

Il video di wmyb aveva raggiunto milioni di visualizzazioni e gli One Direction erano sempre più conosciuti in tutto il mondo.

A me quello importava, amavo la mia band, ma il pensiero di me e Louis andava oltre ogni cosa e mi spaventava.

Avevo le farfalle nella pancia costantemente ormai, ogni volta che lo vedevo, e lo vedevo tutto il giorno.

Non ne avevamo ancora parlato con Liam e Zayn, perchè non era niente di serio, almeno secondo lui. Ne avevamo parlato ma nessuno di noi due riusciva a trovare un nome per questa cosa che c'era tra noi.

Non stavamo insieme, o sì?

Non gli avevo mai chiesto: "Vuoi essere il mio ragazzo?" e non intendevo farlo. Avrei rovinato tutto e non volevo, lui mi piaceva così tanto, non volevo allontanarlo.

Era così lunatico, cambiava idea ogni due secondi, una volta mi baciava e l'altra volta mi spingeva via quando tentavo soltanto di parlargli.

Non ero un cazzo di burattino ma non sapevo come farglielo capire.

Inoltre mi dava fastidio quando davanti a Liam e Zayn parlava di quanto fossero belle certe ragazze che passavano.

Insomma, era occupato, no?

I pensieri mi torturavano di continuo quella notte. Mi alzai e andai in cucina per prendere dell'acqua, mentre lui ancora dormiva. Guardai l'orologio, erano le tre e non avevo chiuso occhio. Pensai di essere paranoico.

Forse lo ero, non avrei dovuto essere geloso di una persona che non era nemmeno mia.

Avrei tanto, tanto voluto sapere cosa pensasse lui. Forse feci un po' troppo rumore prendendo l'acqua dal frigo, perchè sentii Louis alzarsi e raggiungermi.

-Che stai facendo?- mi chiese con la voce rauca per il sonno, gli occhi socchiusi e i capelli scompigliati. -Secondo te cosa sto facendo?- gli risposi acido indicando la bottiglia di acqua vicino a me.

Avevo bisogno di certezze, non volevo farmi prendere in giro. Capì subito che c'era qualcosa che non andava e si avvicinò a me. -Cos'ho fatto sta volta?- chiese esasperato, irritandomi ancora di più.

Lo spinsi da parte e tornai in camera ma non mi misi a dormire, semplicemente mi sedetti sul letto con lo sguardo basso. -Harry- Si avvicinò di nuovo e si mise in ginocchio davanti a me, mettendo i suoi gomiti sulle mie ginocchia e fissandomi con i suoi occhioni.

-Posso sapere che cos'hai?-. Mi decisi che dovevo dirglielo, dovevo assolutamente dirglielo. -Lou, noi due cosa siamo?- domandai di impulso.

Non capì, all'inizio, perchè continuò a guardarmi, poi si alzò in piedi e rispose: -Tu cosa vuoi che siamo?-

Ridacchiai piano. -Non è una risposta-. Scosse la testa e disse ancora: -Hai ragione. Non lo so, Haz. Io non so cosa voglio essere per te. Tu mi piaci davvero ma non è così semplice.- -Ma perchè no? Perchè non può essere semplice stare insieme veramente?- lo interruppi. -Harry, la gente lo noterebbe, dai nostri sguardi, da tutto.- -La gente l'ha già notato- contestai e lui si voltò dandomi le spalle.