capitolo 32 Is he faking?

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Harry's POV
Mi si gelò il sangue nelle vene.

Tutto intorno a me divenne offuscato e mi sentii precipitare nel vuoto, come quando di notte hai quella sensazione di cadere e ti risvegli completamente spaesato.

-In che senso?- riuscii a dire, finendo tutto il fiato che avevo su quelle parole.
Lui deglutì e indietreggiò di qualche passo, per poi rispondermi, faticosamente: -Tra noi due, è finita. Non voglio più stare con te-.

Risi piano. -Non prendermi in giro-.

Si morse un labbro e il mio sorriso si congelò. Era serio.

Avevo capito benissimo anche la prima frase, stavo soltando sperando di non averla intesa bene. Ero immobile, completamente pietrificato. Era come se qualcosa si stesse sgretolando davanti ai miei occhi e non potessi farci nulla.

Probabilmente pensava che avrei reagito in un modo impulsivo e forse anche troppo forte, perchè fece un altro passo all'indietro quando io avanzai, ma l'unica cosa che feci fu abbracciarlo.

Lo abbracciai forte. E tutto quello che stava crollando, si disintegrò in mille pezzi mentre lo stringevo.

Non ricambiò l'abbraccio e cercò anche di divincolarsi ma lo tenni stretto per dirgli, con un filo di voce, una frase che gli fece male:
-Non lasciarmi adesso, ti prego-.

Non so cosa avrei risposto, io, ad una frase del genere. Probabilmente avrei avuto mille sensi di colpa e mi sarei pentito immediatamente di aver ferito qualcuno.

Louis' POV
-Non lasciarmi adesso, ti prego-.

L'aveva detto veramente?

No, per favore, no. Non in quel momento. Non ero preparato a questo e non sapevo come reagire.
Aveva rotto lo scudo che avevo tristemente indossato prima di dirglielo.

-Harry io...- balbettai, senza la mia voce sicura di pochi minuti prima. -Non posso...-
-Perchè non puoi? Chi ti ha detto di lasciarmi? Ti hanno obbligato, vero? Perchè tu mi ami- pianse sulla mia spalla mentre mi accasciavo per terra e lui seguiva i miei movimenti, sdraiandosi sul mio petto e stringendomi per non lasciarmi andare.

-Non posso e basta, ti prego non farmi questo, o non ce la farò- sussurrai mentre stringevo la sua schiena con le unghie nella sua pelle, lo volevo lì con me, per sempre, non volevo che finisse.

-No, ti prego, no- urlò adesso completamente spaventato e indifeso.
Mi stava praticamente supplicando.

Non l'avevo mai visto così. Sapevo che era sensibile ma non mi sarei mai aspettato una reazione del genere, supplicare non era proprio da lui.

Stava malissimo.

La mia paura era che quella disperazione si trasformasse in una sfuriata.

Con la sfortuna che ho, i miei pensieri presero vita perchè smise improvvisamente di piangere e si allontanò dal mio corpo, rialzandosi.

Io rimasi in terra e puntai lo sguardo in alto, su di lui, perchè avrebbe letteralmente potuto lanciarmi fuori dalla finestra se avesse voluto e non era rassicurante.

Perdeva la testa ogni volta che gli spezzavo il cuore, il mio Harry.

-Sei un bugiardo- disse con la voce molto bassa e profonda, che gli succedeva spesso quando si arrabbiava.
Fece un passo verso di me mentre io mi spostavo e finivo con la schiena contro al muro.

-Mi hai detto che mi ami, cosa ti ho fatto? Cosa ho fatto?-
Si prese la testa fra le mani e improvvisamente afferrò un vaso verde, con dei girasoli che lo abbellivano, e lo scagliò contro al muro, causando un rumore assordante, ma mai quanto il grido che lanciò subito dopo, che non era troppo forte ma decisamente troppo per il mio cuore, che si stava spezzando.

Era straziante sentirlo e vederlo così, sapere che era colpa mia.

Guardai il vaso rotto in mille pezzi mentre la mia mente lavorava velocemente per trovare una soluzione, senza risultati.

Mi alzai velocemente ma fu una decisione sbagliata perchè gli causò un'altra sfuriata e probabilmente, per sfogarsi su qualcosa che non fossi io, prese in mano altri due oggetti scagliandoli contro il muro e facendomi sussultare.

-Smettila, Haz questo non sei tu- lo pregai mentre veniva verso di me, forse per abbracciarmi di nuovo, forse per tirarmi un pugno, non l'avrei mai saputo, perchè si bloccò di colpo e mi guardò negli occhi con uno sguardo distrutto.

-Scusami-.
Sfiorò con la voce quella parola prima di voltarsi e andare verso la porta. -Harry- sussurrai stringendo i pugni, senza farmi sentire, prima che aprisse la porta e mi lasciasse lì a combattere con i miei demoni.
Da solo.

Harry's POV
Stavo tempestando di pugni la porta della camera di Niall, cosa che avrei voluto fare poco prima con Louis.

Mi aveva distrutto. Aveva lasciato un vuoto incolmabile dentro di me e nessuna persona al mondo sarebbe mai riuscita a sostituirlo.

Ne ero certo.

Non poteva essere la fine tra noi due. Non volevo illudermi, ma non poteva essere la fine. Gli avevo dato tutto me stesso e lui mi aveva spezzato il cuore.

Quella fu la prima volta in cui sentii una parte di me volare via, la prima nella mia vita.
Non volevo più fidarmi di nessuno.

Ma prima della cena mi aveva detto che ero bellissimo. Non ci potevo credere, era un incubo, sicuramente.

Riversai tutto ciò che avevo dentro su Niall, quando mi aprì la porta con i capelli arruffati e lo sguardo stanco.

Mi squadrò sgranando gli occhi, vedendo le mie condizioni, e aprì la bocca per parlare. Ma lo interruppi. -Mi ha lasciato- dissi semplicemente e lui sbattè le palpebre un paio di volte per poi farmi entrare, senza dire una parola.

-Io ci credevo, ci credevo davvero, in noi. E poi fino al momento prima, mi dice che sono bello e che per lui la parola bello è molto importante. Il momento dopo mi lascia andare così, senza una spiegazione. Niall io non ce la faccio, te lo giuro- gli dissi dopo aver spiegato per filo e per segno quello che era successo.

Il biondo era lì che mi fissava come se fossi un alieno.

-Parla- lo incitai e lui sosprò. -Perchè tu credi davvero che lui ti abbia lasciato per scelta? Harry scusami tanto ma ti facevo più sveglio-.

Sgranai gli occhi e scossi la testa confuso.
Lui continuò: -E' ovvio che qualcuno l'ha ricattato. Probabilmente gli hanno detto che se non ti avesse lasciato, gli avrebbero fatto qualcosa o avrebbero fatto qualcosa a te o alla band. Qualcuno del management o Simon-.

Scossi la testa fintamente deciso, mentre un dubbio si faceva spazio dentro di me. -No, Nialler, no. Non si farebbe mettere i piedi in testa. E' stata una decisione sua-.

Lui sospirò nuovamente. -Lui non si farebbe mettere i piedi in testa ma farebbe di tutto per proteggere te e la band. Pensaci-.

-Quindi mi stai dicendo- constatai lentamente. -che gli ho quasi spaccato la faccia perchè stava cercando di proteggerci?- Annuì con forza.

-Sì, Haz, proprio così-.

Mi presi la testa fra le mani e buttai la testa sul cuscino.
-Sono un idiota- ammisi guardando il soffitto bordeaux. -Vero anche questo- confermò Niall.

-Senti, devi farmi un piacere. Praticamente ti sto ingaggiando come detective, Nialler. Devi farti dire da Louis la verità, ok? Ti prego, fallo per me- gli dissi mentre mi fissava con quegli occhioni azzurri pieni di dolcezza.

-Ci proverò- mi concesse alla fine e lo strinsi in un abbraccio.

Il fatto che Niall avesse ragione era la mia ultima speranza. Sapere che non aveva smesso di amarmi mi avrebbe fatto sentire di nuovo vivo.

-Ovviamente stanotte dormo qui- comunicai un po' più allegramente. Lui roteò gli occhi.

-Ovvio Harry, il sottoscritto è il supporto morale migliore-.

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