𝕻𝖗𝖔𝖑𝖔𝖌𝖚𝖊: 𝖙𝖍𝖊 𝖑𝖎𝖌𝖍𝖙

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Sole's POV



Mi stavo preparando forsennatamente per andare a scuola. Mia zia urlava dal piano di sotto che dovevo sbrigarmi. Ormai  la patente era mia, mancava solo l'esame e così sarei potuta partire per il mondo a cercare mio padre. Mia mamma so bene che è morta quando ero in fasce o almeno così la so. Mia zia diciamo che non è davvero mia zia, è sorella della famiglia adottiva che ho. Quest'anno l'ho dedicato a piani e supposizioni, tutto all'oscuro dei miei genitori. Questo posto, Londra, non mi appartiene e lo sento; non che sia mai stata un'emarginata o che a casa mia stia male ma ecco, ho sempre sentito di essere diversa. Che appartenevo a qualcosa altro. Lo vedo come mi guardano queste ragazze, le liceali: la mia divisa immacolata, ma senza trucco e capelli ribelli. Tutti dicono che appunto essi ricordano il mio nome, sembrano un sole. Ormai sono gli ultimi giorni di liceo e poi prendo la patente e dopo verrà il lavoro e girare il mondo. I miei avrebbero tanto voluto perseguissi gli studi ,di questi tempi poi, ma io ho in mente altro. Mi legai la fascia rossa  nei capelli biondi  e scesi di corsa le scale, dove mia zia sbuffava e pestava i piedi coi suoi cinque figli che attendevano in macchina. Erano piccoli e chiassosi, perdevano moccio dal naso ed erano fastidiosi. Mi misi gli auricolari e finì il liceo . La patente arrivò poco dopo e il lavoro me lo cercai subito . Un giorno stavo uscendo da un bar in cui avevo lasciato il mio curriculum quando qualcosa mi attirò: in un vicolo sentì delle voci, mi avvicinai ma non c'era nessuno. Finì in un borgo del centro dove stupita mi ritrovai a fissare una luce e una voce che mi chiamava :"Sole...Sole..."-era così ipnotica ,perpetua, calda e profonda. Allungai una mano e mi ritrovai in mezzo a tanta neve, cappotti, e aghi di pino. E tanto tanto silenzio. 

Ma dove cavolo ero finita ?

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