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E' strano come una chiacchierata a tarda notte e post sbronza possa sistemare le cose, o quasi. Io e Ashton siamo di nuovo in buoni rapporti, o almeno come lo eravamo prima, anche se un tarlo mi è rimasto in testa. Anche se non ne abbiamo più parlato, nella mia testa rimbombano le parole "sono confuso" del riccio. Non ho idea di cosa significhi, vorrei saperlo, ma so che se glielo chiederei finiremmo di nuovo per litigare quindi non oso nominare l'argomento.In ogni caso, sta molto tempo con mio padre ad analizzare delle statue recentemente ritrovate quindi non ho molte occasioni per parlare con lui. In compenso, Alice gli si è un po' scollata da dosso, con soddisfazione mia e di Tim, che mi è solidale. "Non ci crederai di quanto sia intrattabile, non ci crede che Ashton stia qui per studiare arte con tuo padre, secondo lei dovrebbero passare tutta la giornata a scopare", ride il mio amico, che non perde mai occasione di prendere sua sorella in giro con me. "Oh sì che ci credo invece", rido anche io. "E' per questo che preferisco venire a rompere le palle a te piuttosto che stare a casa a subirmi l'isteria di mia sorella, almeno con te mi diverto", scuote la testa dandomi una pacca sulla spalla. "Hai ragione", ridacchio. "A proposito, andiamo a farci un bagno? Ho bisogno di mettermi a mollo nell'acqua gelata", gli propongo. "Volentieri se avessi il costume", mi dice contrariato. "E che problema c'è? Ti presto uno dei miei, saliamo un attimo in camera che ne ho una marea", replico per poi portarlo in camera mia. 

"Che ci fa lui qui?", sobbalzo sentendo la voce di Ashton che ci vede dalla sua camera. "Uhm, stiamo cercando un costume per andare a farci un bagno", mugugno intimorito dal suo sguardo. "Divertitevi", si limita a risponderci per poi uscire in fretta e furia. "Ma che vuole quello?", sbotta Tim dopo essersi infilato il costume. "Perché?", gli chiedo io, guardandolo sorpreso. "Ma l'hai visto come mi guardava male? Era chiaramente infastidito dalla situazione", scuote la testa. "Non so che dirti, Ashton è un enigma per me", mi stringo nelle spalle. "Hai ragione, lasciamo perdere, andiamo", mi esorta e così, dopo aver riempito lo zainetto con due teli e un cambio, scendiamo le scale. All'ingresso, troviamo di nuovo il riccio che scuote la testa quando ci vede prima di andare via di nuovo, lasciandomi confuso al  massimo. Tim non sembra farci caso, per mia fortuna non dice più nulla a riguardo. "Il costume te lo riporto in questi giorni", parla il mio amico mentre stiamo seduti sui nostri teli. "Puoi anche tenerlo, io ne ho tantissimi", lo rassicuro mentre mi accendo una sigaretta. "D'accordo, grazie allora", replica distrattamente per poi andare a tuffarsi in acqua. Rimango da solo a fumare la mia sigaretta mentre ripenso a quanto si stia rivelando complicato Ashton. 

Non capisco proprio il suo comportamento nei miei confronti, ma al tempo stesso non sono sicuro di voler sapere perché sia così lunatico. Non voglio creare altre tensioni tra di noi, il clima in casa sarebbe orribile ed è l'ultima cosa che voglio, visto anche che, bene o male, dobbiamo condividere gli spazi. Non appena finisco la mia sigaretta, metto il mozzicone nel mio posacenere e mi butto in acqua, non c'è nulla di più rilassante e mi aiuta a non pensare al casino che ho in testa. Vado sott'acqua e non appena torno in superficie e nuovo a riva, trovo Ashton, per una volta da solo, che si prepara per entrare in acqua. "Calum", mi saluta con la mano per poi nuotare verso di me. "Ciao", lo saluto leggermente teso. "Sei da solo?", mi chiede, io scuoto la testa. "C'è anche Tim, ma ora sta giocando a palla a mano con dei ragazzi", glielo indico. "Anche tu sei da solo a quanto vedo", aggiungo, sarcastico. "Ho mollato Alice, anche se non è la parola giusta dato che non stavamo insieme. Ad ogni modo, ho capito che non era il mio tipo, quindi ho lasciato perdere", mi spiega. Io non riesco a trattenere un sorriso, e il riccio lo nota. "Sei contento?", mi chiede. "Se lo merita. Lo sai che qualche anno fa ha passato tutta l'estate a provarci anche con me? E siccome probabilmente sono l'unico che l'ha rifiutata, non mi sopporta da allora", gli spiego. Il che in fondo non è del tutto falso. "Ah bene, allora credo di aver fatto bene ad allontanarla", mormora avvicinandosi di più a me e sorridendomi. 

"Calum sei qui- Oh scusa, credevo fossi da solo", ci interrompe Tim. Sbuffo piano, non poteva scegliere un altro momento per venirmi a parlare? "Te lo lascio, me ne stavo andando", gli dice Ashton, non senza una punta di fastidio. Lo guardo andare via senza provare a fermarlo, un ultimo sguardo dalla riva e se ne va. "Ho interrotto qualcosa?", mi chiede Tim quando rimaniamo soli. "No...", mormoro, poco convinto, ma il mio amico mi lancia uno sguardo eloquente che mi fa capire che non ci crede per nulla. "Se lo dici tu...", si limita a dirmi. "Ad ogni modo, volevo chiederti se ti andava di giocare anche a te, ma credo di sapere già la risposta", ridacchia, facendomi arrossire. "Sì, vengo a giocare", replico, sorprendendolo per poi raggiungere gli altri ragazzi, forse è pure la volta buona che mi faccio qualche altro amico. 

*****

"Christine, dove sono mamma e papà?", chiedo alla domestica una volta resomi conto della loro assenza. "Sono andati in paese, non so bene quando tornano ma mi hanno chiesto di avvertirti che restano a cena fuori", mi risponde. "D'accordo, grazie", le sorrido per poi andarmene in camera. Butto nel cesto della roba sporca il costume e il telo e mi butto sul letto. Mi appisolo ma poco dopo vengo svegliato da qualcuno che bussa alla mia porta. "Avanti", mugugno con la voce impastata e la porta si apre. "Ah, stavi dormendo, scusami, me ne vado", sento la voce di Ashton. "No, non andartene", mi alzo a sedere e mi sveglio del tutto. Ashton si chiude la porta alle spalle e mi guarda mordendosi il labbro. "Volevi dirmi qualcosa?", gli chiedo incuriosito. "Ehm... Non so se è il caso...", bofonchia lui, agitandosi e arrossendo come un peperone. Mi alzo dal letto e vado verso di lui, prendendogli le mani che si sta torturando incessantemente e gli sorrido per rassicurarlo. "Qualunque cosa sia, non ti mangerò, sta' tranquillo", gli dico. Ashton scuote la testa e la abbassa sospirando, ma io gli alzo il mento e lo guardo negli occhi. "Non ho paura che mi mangi, quanto del fatto temo la tua reazione se te lo dico", mormora mordendosi il labbro. "Non lo saprai mai se non ci provi", cerco di convincerlo. 

"Hai ragione, fanculo tutto", prende un respiro profondo guardandomi così intensamente da farmi arrossire. "Calum, io provo qualcosa per te, volevo che lo sapessi", sospira il riccio dondolandosi da un piede all'altro, si vede lontano un miglio quanto sia teso. "T-tu p-provi qualcosa per me?", gli chiedo con gli occhi sgranati, non sono sicuro di aver capito bene. "Sì, spero che questo non cambi il nostro rapporto", annuisce sorridendomi leggermente. Vorrei tanto abbracciarlo e dirgli che va tutto bene, ma sono sconvolto e incredulo e non so come reagire. "Io... io ho bisogno di tempo, scusami", farfuglio per poi uscire in fretta e furia dalla mia stanza per andare in giardino. Mi rifugio nulla capanna dove teniamo tutti gli attrezzi, credo che per un po' starò tranquillo, e soprattutto Ashton non mi troverà mai perché non credo che sia mai stato qui. E' l'ultima persona che voglio vedere adesso. Devo ragionare, devo capire, e devo farlo da solo. Mi ha appena detto che prova qualcosa per me, ad essere sinceri non me lo aspettavo minimamente, ma ora che lo so tutti i suoi comportamenti hanno finalmente un senso. Ma io? Come mi sento? Cosa provo ora che so che Ashton prova qualcosa per me? Mi sorprendo a sorridere ripensando all'espressione tenerissima che aveva Ashton, mi è venuta voglia di baciarlo, ma ero così sorpreso che non ho saputo dirgli niente e sono scappato. 

Mi è sembrato incredibile che una persona solare ed espansiva come Ashton possa provare qualcosa per un ragazzo chiuso e solitario come me, che ho sempre vissuto il mondo da un angolo perché troppo timido per buttarmi nella mischia. Come ci si comporta in questi casi? Non lo so, ma certamente stare chiuso qua preso dal panico non è la cosa migliore da fare. Devo farmi coraggio e tornare da Ashton a dirgli che sì, anche io provo qualcosa per lui, e non ho intenzione di lasciare che le mie insicurezze mi fermino. Mi alzo da terra ed esco dalla capanna per poi attraversare il giardino a passo di carica fino a davanti casa, dove trovo Ashton che mi guarda sorridente mentre mi viene incontro. 

SPAZIO AUTRICE

Le cose si fanno interessanti tra Calum e Ashton ;). Come al solito, spero che questo capitolo vi piaccia, ci sentiamo la prossima settimana, byyeeee 🍑. 

All the things he said • Cashton HoodwinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora