Mi sveglio di soprassalto per colpa di rumori che provengono dal giardino. Mi infilo un pantalone e scendo in cucina, dove trovo mio padre fare avanti e indietro con degli attrezzi seguito da Ashton. "Cosa sta succedendo?", chiedo a mia madre che mi raggiunge all'ingresso. "Stanno andando a Semple Loch, ci sono state delle scoperte in questi ultimi giorni e tuo padre sta andando a fare un sopralluogo. Ashton sta andando con lui perché è un'occasione unica per lui per applicare i suoi studi sul campo", mi spiega accarezzandomi la testa. "Ciao figliolo! Ben alzato", mi saluta mio padre rientrando in casa. "Ciao papà", lo saluto con un sorriso. "E ciao anche a te Ashton", ridacchio quando il riccio rientra sbuffando. Ci sediamo tutti e quattro a fare colazione, Ashton accanto a me che mi prende la mano da sotto il tavolo per non farsi vedere dai miei genitori e mi sorride di sfuggita mentre beve il suo caffè. "Calum, che ne dici di venire a Semple Loch con noi? Volevo portarti da tempo e ora ne abbiamo occasione", mi propone mio padre e io annuisco con entusiasmo, forse anche troppo, tanto che quasi mi strozzo per finire la colazione più in fretta possibile per poi correre a farmi una doccia ed essere pronto."Sei adorabile quando sei così felice, lo sai?", ridacchia Ashton entrando nella mia camera senza bussare. "Anche troppo, papà sicuramente penserà che ci sia qualcosa sotto, lo conosco", ridacchio mentre mi infilo una polo e mi pettino velocemente i capelli. "Non avrebbe tutti i torti però", replica il riccio abbracciandomi da dietro mentre mi lavo i denti. "No ok ,adesso scollati però, che mi dai caldo", lo allontano da me spingendolo leggermente verso la sua stanza in modo da poter fare pipì tranquillamente e dieci minuti dopo siamo in macchina. Seduto dietro ho tutto il tempo di guardare Ashton, cercando di non farmi notare da mio padre. Oltre alla sua mascella, noto per la prima volta un tatuaggio di un condor sotto la nuca, chissà come mai non l'avevo notato prima. Sono così rapito da quel tatuaggio che non sento mio padre chiamarmi fino a che non mi grida contro "Calum!", grida lui, e quasi di soprassalto torno alla realtà. "Ah, ehm, scusami, che c'è?", gli dico io leggermente in imbarazzo. "Si vede che ti sei svegliato da poco", scuote la testa, facendo ridacchiare Ashton. "Ad ogni modo, puoi passare la macchina fotografica ad Ashton?", mi chiede guardandomi attraverso lo specchietto. Faccio quello che mi chiede nel più totale silenzio, passo la macchina fotografica ad Ashton che mi sorride complice ma nemmeno lui fiata e tutti rimaniamo in silenzio per il resto del viaggio.
Una volta a destinazione, aiuto mio padre a scaricare l'attrezzatura, oltre allo zaino con il pranzo e poi mi dileguo. Stendo un telo sulla spiaggia, prendere il sole mi rilassa e dato che probabilmente rimarremo tutto il giorno qua tanto vale prendere un po' di sole. "Ah, eccoti", sento mormorare Ashton che si accuccia poi vicino a me. Mi dà un bacio veloce ma io lo allontano, non voglio che mio padre ci veda. "E' andato a parlare con una squadra di archeologi, sta' tranquillo", mi dice per poi riprendere a baciarmi. Schiudo le labbra per lasciare che il riccio approfondisca il bacio e lui si mette a cavalcioni su di me. Ansimo quando infila le mani tra i miei capelli e sorrido contro le sue labbra allacciando le mani dietro al suo collo e accarezzandogli il punto dove ha il tatuaggio che tanto mi attrae. "Ho notato come lo guardavi", mormora mentre mi bacia il collo, stando bene attento a non marchiarmi, riferendosi al tatuaggio. "Mi piace moltissimo infatti", lo abbraccio mentre lui si stende accanto a me. "Ashton?", sentiamo mio padre, e il diretto interessato si alza e gli va incontro. "Stavo parlando con Calum", gli spiega non mentendogli del tutto per poi allontanarsi con lui e lasciandomi da solo.
"Ehi Cal, svegliati", mi sento scuotere piano. Apro pigramente gli occhi e mi ritrovo davanti Ashton sorridente. "Che succede?", gli chiedo intontito sbadigliando. "Ti sei addormentato", ridacchia, "e tuo padre mi ha lasciato con te così mangi e controlliamo le sue attrezzature". "Non mi ero accorto di essermi addormentato", gli dico per poi prendergli le mani per aiutarmi ad alzarmi. Ashton mi mostra dove sono le nostre cose e mi porta lo zaino con dentro il cibo per farmi mangiare.Mi siedo accanto a lui che mi guarda divertito mentre mangio di gusto i manicaretti che Christine ci ha preparato. "Aspetta, sei tutto sporco", ride Ashton mentre mi pulisce la bocca per poi baciarmi. Mi fa mettere le gambe tra le sue quando schiudo la bocca e lui mi accarezza il fianco da sotto la maglietta mentre le mie dita passano tra i suoi capelli . "Sei ancora più bello con i capelli spettinati", sussurro guardandolo negli occhi mentre gli accarezzo la guancia, facendolo sorridere. Ma non ha tempo di dire nulla che sentiamo un motoscafo arrivare in lontananza.
Mi allontano sbuffando da Ashton, che a sua volta si dà una sistemata ai capelli e mi aiuta a mettere via i resti del mio pranzo. "Ashton, devi assolutamente venire a vedere quelle statue che stanno tirando fuori adesso dall'acqua", ci corre incontro mio padre. "Calum, ben svegliato, puoi venire anche tu se vuoi", aggiunge dandomi una pacca sulla schiena. Annuisco e seguo mio padre, e poco prima di salire sento Ashton darmi una pacca sul sedere. Mi giro verso di lui guardandolo male ma lui mi fa l'occhiolino ridacchiando prima di salire sul motoscafo. Dopo qualche minuto arriviamo dall'altra parte del lago, dove ad aspettarci ci sono due donne che ci sorridono gentilmente. "Lui è Ashton, lo studente di storia dell'arte che ospito quest'anno", parla mio padre e Ashton stringe loro la mano prima di seguirle a guardare da vicino le statue. Lo guardo incantato mentre si appunta qualcosa su un quadernino tutto concentrato e mentre fa domande alle due archeologhe che gli rispondono molto volentieri.
"Calum vieni, guarda anche tu, sarai uno dei primi a sapere della loro esistenza", mi richiama mio padre tutto felice, e io decido di accontentarlo. Ammetto che la storia dell'arte mi piace, a scuola vado bene in quella materia, ma a forza di sentirne parlare in continuazione in casa almeno durante le vacanze non voglio avere niente a che farci. "Belle vero?", mi sussurra all'orecchio Ashton per poi mettermi un braccio attorno alle spalle, al che io annuisco e lo vedo sorridere. Sono tentato di baciarlo, ma rimango al mio posto. "Ancora non sappiamo a quale museo manderanno le statue, se volete fotografarle vi consiglio di farlo ora", ci suggerisce una delle due signore. Mio padre prende la macchina fotografica e fa delle foto e Ashton lo aiuta appuntando delle cose nel taccuino che mio padre gli passa, e dopo un tempo che a me sembra infinito degli addetti si portano via le statue. Io, mio padre e il riccio ce ne andiamo, riprendiamo le nostre cose e torniamo a casa.
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"Ti va se andiamo a farci una passeggiata più tardi?", propongo ad Ashton mentre scendiamo per mangiare, e lui annuisce per poi darmi un bacio veloce. Dopo cena, andiamo a prenderci delle felpe per non sentire freddo e scendiamo di nuovo. "Io e Ashton andiamo a fare una passeggiata", avviso i miei genitori sulla porta e, dopo esserci accertati che ci hanno sentiti usciamo. Dopo esserci allontanati abbastanza da casa, Ashton mi stringe a sé e mi bacia e mi prende per mano. "Oggi ho notato quanto mio padre fosse soddisfatto di te al lago e mi sono sentito sminuito", confesso dopo qualche momento di silenzio. Il riccio mi lancia uno sguardo perplesso per incitarmi ad andare avanti. "Vedi, per quanto l'arte mi piaccia, il mio interesse più grande riguarda la musica, e papà mi dice sempre che la musica non mi porterà lontano nella vita", sospiro. "E tu non dargli ascolto. Se la musica ti rende felice e vuoi coltivare questa passione non devi permettergli di frenarti", mi ammonisce lui. "Dovresti vedere come mi guarda avvilito mentre suono il basso, neanche fosse il peggiore dei mali", scuoto la testa. "Aspetta, tu suoni? Ma è fantastico", si entusiasma. "Sei l'unico che mi tiene in considerazione. Se vuoi, uno di questi giorni ti suono qualcosa", gli propongo. "Mi piacerebbe molto", mormora prima di baciarmi. "Grazie", gli prendo la mano e la strigo felice, felice di poter condividere con lui una mia passione e di sapere che lui mi apprezza senza criticarmi o screditarmi.
SPAZIO AUTRICE
Hiiii! Buon Halloween a tutte, spero che il capitolo vi piaccia. Come ho già detto, da questa settimana in poi aggiornerò due volte a settimana, so a mercoledì, byyyeeeee 🎃.
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All the things he said • Cashton Hoodwin
FanfictionIn cui un'estate cambierà per sempre la vita di due ragazzi. Disclaimer: la trama di questa storia è PARZIALMENTE ISPIRATA a "call me by your name"