CAPITOLO 5: HELL 666

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L'Hell 666 era il locale di punta di Valentino, dove i suoi clienti potevano bere a volontà serviti da demoni e demoniette in abiti succinti, guardando gli spettacoli di spogliarello e lap dance che avevano corso sulla grande palco centrale per quasi tutta la notte.

Lì Merry iniziò ad avere sempre più problemi di umore. Nonostante la prima settimana gli fu chiesto solo di servire ai tavoli, il pensiero di farsi vedere prima o poi da tutti durante una performance lo terrorizzava, e neppure l'alcool stava riuscendo a tenere alla larga lo sconforto strisciante che lo stava prendendo in quei giorni.

«Hey novellino, la tua pausa è finita riporta le chiappe in sala!»

Si sentì chiamare con poco garbo da uno dei buttafuori, alzando lo sguardo di malavoglia. Era praticamente spiaggiato su uno dei mobiletti da trucco del camerino, circondato da squillo di vario tipo.

«Allora puttana, ti muovi o devo avvisare Big Vee?»

Disse ancora più aggressivo l'altro, beccandosi un dito medio dal capretto che si alzò per rientrare nella sala affollata, dove le voci si mescolavano alla musica assordante.

Si avvicinò al bancone del bar, prendendo il primo ordine disponibile, e cercando di scrollarsi di dosso il malumore si avvicinò al tavolo dei clienti.

«Ecco qui i vostri ordini, tesorini ♥»

Disse ammiccando ai due clienti, con un tono abbastanza alto da essere sentito oltre il casino della musica a tutto volume ed il brusio della folla. Uno non lo degnò nemmeno di uno sguardo, troppo intento a seguire le performance sul palco centrale, l'altro si girò evidentemente ubriaco, afferrandolo per la vita e trascinandolo verso di sé.

«Grazie amore, sai che non ti avevo mai visto qui prima? Primo giorno?»

«Non proprio, ma quasi...»

«Perché non rimani qui a vederti le performance con me? Passiamo un po' di tempo insieme, così fai pratica...»

Ammiccando, il tipo mise una banconota da un dollaro sul tavolo, e lo sguardo di Merry si fece immediatamente spento.

«Davvero, questa è la tua offerta? Posso trovare di meglio, quelli li puoi infilare negli slip di qualcuno se vuoi.»

Si girò spazientito, sperando di averla scampata, ma venne raggiunto da uno sbuffo sprezzante.

«Speri di diventare mai qualcuno facendo il difficile? Guarda che di troie come te questo posto è pieno!»

Stringendo i pugni per la rabbia, Merry continuò ad allontanarsi, mordendosi le labbra. Certo, doveva fare il carino se sperava di farsi un nome, ma a tutto c'era un limite.

«Anche voi siete qui perché questa sera si esibisce Angel Dust, vero?»

«Certo! Prenotare per le sue serate qui è un Inferno, ma ne vale la pena!»

«Sapete che me lo sono fatto una volta? Ragazzi, se volete una nottata pazzesca vi consiglio veramente di sbattervi quella femminuccia dalle gambe lunghe!»

Si tappò le orecchie per non continuare a sentire i clienti parlare, avvicinandosi velocemente al bar per prendere una nuova ordinazione.

Angel Dust, Angel Dust, Angel Dust. Tre giorni che lavorava al locale, e già lo aveva sentito nominare in tutti i modi da gente disgustosa, pronta a sbavare sul suo corpo e a definirlo sempre con i nomi meno lusinghieri.

Troia. Cassonetto per venuta. Puttana cocainomane. Tutte quelle definizioni facevano andare Merry su tutte le furie. Che quello fosse il suo lavoro era un conto, ma sotto c'era molto di più e che gli altri non potessero vederlo, per lui era assurdo.

MerryDust - AngelDust x MaleOCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora