13. It Can't Happen

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«Sei tu»
Aveva risposto Way alla domanda "Cosa ti tiene qui".

Frank si aspettava di sentire qualsiasi altra cosa, non quella. No, non doveva essere così.

Gerard si era fatto influenzare da un assistente; questa cosa non poteva accadere.

E non era Frank a pensarlo, era scritto.
I pazienti non dovevano essere coinvolti in stretti rapporti con i loro assistenti.

Se avesse seguito le regole però, a quest'ora Frank sarebbe entrato regolarmente nella stanza del paziente Way, avrebbe lasciato la colazione e dopo avrebbe detto "La sua visita mattutina con lo psichiatra è alle ore 11".

Tutto lì. Niente più, niente meno.

Ma Frank sapeva che erano andati ben oltre questo.

Però che male poteva fare, un'amicizia?
Quanto poteva fare male?

***

Frank ci pensò, ci ripensò e infine raggiunse la reception mordendosi le unghie della mano.

«Linda»

«Sì!»

«Prendi... appuntamento con uno psicoterapeuta per domattina. Stanza 102.» Disse Frank in un tono freddo e indifferente.

Almeno così voleva apparire. In realtà Linda lo sapeva, si stava sforzando inutilmente.

«Che succede, Frank. Stanza 102? Sul serio? Uno psicoterapeuta? E che fine farà il paziente Way?»

«Non è un mio problema-» Frank si morse la lingua per aver detto una cosa del genere.

Però era giusto così, no?

«Frank... Che dici? Che è successo?»

«Nulla! Linda, per favore, fa' quello che ho detto... d'accordo? Grazie.»

Lasciò la reception e cominciò il suo solito lavoro; richiamò i pazienti che avevano le solite crisi o il bisogno d'attenzioni e poi si prese un momento di pausa.

Un momento di pausa che non durò a lungo.

Quella giornata apparentemente normale, uguale a tutte le altre, aveva preso una piega del tutto morbosa.

«Frank! Cristo, abbiamo chiamato un ambulanza, hanno attaccato Ben. Vacanti! Lui lo ha attaccato.»

«Come?! Che gli ha fatto, sta bene?»

«Lo ha colpito... forte, con il cassetto della scrivania, ma... senti Frank, almeno... almeno avremo delle prove per farlo incarcerare, okay?» Linda fece un sorriso rassicurante all'assistente Iero, che annuì.

«Hai chiamato la polizia?»

«Sì, sta arrivando»

***

«Hai saputo qualcosa dall'ospedale?»

«Lo hanno sotto controllo... non ha bisogno di essere ricoverato, ma ci starà fino a tarda serata. Andrai a prenderlo con Roy.»

«Okay. Tu avvisami» Frank mise una mano sulla spalla di Linda e la accarezzò delicatamente. «Sono sicuro che non si è fatto niente di grave, al massimo tornerà un po' viola» Ridacchiò.

Linda sorrise leggermente, trattenendosi per non sembrare che stesse mancando di rispetto al suo collega.

«Va bene, vai. Ti manca poco da fare per stasera, e mi dispiace prendere un po' del tuo tempo per raggiungere l'ospedale, però abbiamo bisogno di te. E di Roy, certo» Sorrise e si ricompose sospirando per levarsi la tensione di dosso.

Patient 102   |   FrerardDove le storie prendono vita. Scoprilo ora