Per la prima volta dopo quasi due anni, Gerard aveva accettato di fare una passeggiata fuori dalla struttura.
Frank fu molto contento, e ovviamente lo accompagnò personalmente. Prima però, gli disse di togliersi le vesti comuni dell'ospedale e gli porse dei vestiti, erano i suoi, una camicia a quadri verde e dei jeans.
Gerard si guardò al piccolo specchio posto sopra la scrivania più volte, girandosi in varie posizioni. «Mi stanno larghi?»
«Uhm, un po', ma ti stanno bene!»
«Dici sul serio?» Chiese Way guardandolo serio e, quando Frank annuì convinto, fece un piccolo sorriso.
«Grazie» Si avvicinò timido a lui e afferrò i bordi della sua divisa da lavoro, giocandoci. «Grazie per prenderti cura di me»L'assistente sorrise, «Non ringraziarmi. È il mio... lavoro». Ma per sottolineare che non fosse soltanto quello, anche lui, un po' esitante, si avvicinò a Gerard, e azzerò la distanza lasciando un bacio veloce sulle sue labbra.
Erano screpolate, sottili ma di un colorito roseo che contrastava con il bianco del suo viso.«Mhmh» Gerard si prese la briga di prenderlo per mano, e uscendo dalla stanza, camminò guardandosi intorno, staccandosi da Frank solo quando ebbero raggiunto la reception.
«Gerard Way! Come stai? State andando a fare una passeggiata?» Chiese Linda eccitata e felice guardando i due, che annuirono contemporaneamente.
«Benissimo. Vi apro subito, prego, e non fate caso all'orario, ci sono sempre io qui ad accogliervi»
Gerard fece un piccolo sorriso e strinse appena il braccio di Frank che gli fece strada fino al portone, che con un pulsante spinto da Linda dietro al bancone della reception si aprì.
«Non esitare a dirmi dove vuoi andare. Per loro usciamo nei paraggi, ma io ho voglia di farti vedere il mondo» Gli sussurrò Frank vicino l'orecchio mentre uscivano dalla struttura.
Way sorrise e riprese la mano di Frank, stringendola molto forte. Aveva probabilmente più forze del giorno prima, ed era sicuro che fosse a causa sua. «Voglio vedere un fiume»
Frank annuì e gli sorrise. «Certamente. Prendo la mia macchina e raggiungiamo il fiume. Ce ne sono due qui da noi, uno è solo un canale, ma il più bello, quello un po' più lontano, nessuno lo vede mai.»
Tenendolo per mano camminò fino al parcheggio, dove sbloccò la macchina con le chiavi e fece entrare Gerard per primo dal lato passeggero.
«Non vedo l'ora. Posso farmi il bagno, vero?»
«Di regola no...»
Tra i due ci fu uno sguardo complice.
«Uh- ci sono un sacco di sassolini, non riesco a camminare bene» Disse Gerard ridendo, e Frank tentò di raggiungerlo per sostenerlo.
«Vai piano! È in discesa. Rischi di rotolare sui sassi e finire persino nel fiume» Lo accompagnò ridendo divertito.
«Hmm, ce l'abbiamo fatta, lo vedo» Gerard indicò con un dito la distesa d'acqua che si nascondeva dietro i pochi alberi presenti davanti a loro.
«È bellissimo»
Sussurrò infine trovandosi proprio davanti a quel fiume che brillava alla luce del sole, splendendo nei suoi colori più belli.«Vero?» Frank sorrise notando lo stupore di Gerard, e lo fece avvicinare ma tenendolo sempre sotto controllo, per paura che cadesse di sotto.
«Ehi, fai attenzione» Gli disse leggero quando lo vide inciampare su dei ciottoli.
«Aspetta aspetta, ce la faccio» Insistette Gerard che cercava di avvicinarsi all'acqua il più vicino possibile, camminando attentamente, o quasi, sopra la terra bagnata.
Un singolo secondo dopo, sbagliò a mettere piede che un tocco di terra si sbriciolò sotto la suola della sua scarpa e finì nell'acqua, facendo cadere anche lui.Per fortuna però, Frank lo afferrò prontamente con le braccia dal busto e, tirandolo indietro, lo buttò sul terreno colorato da un po' d'erba, finendo successivamente addosso a lui.
«Scusa! Ti ho fatto male?» Chiese Frank controllando che fosse tutto intero, alzandosi lentamente da lui.
In risposta Gerard sbuffò divertito e premette una mano sulla schiena di Frank, facendolo aderire nuovamente al proprio corpo. «No, no, è tutto okay»
«Oh, menomale» Disse lui guardandolo.
Era strano, sorrideva apparentemente per nessun motivo dopo essere caduto e dopo che lui gli era finito addosso di peso. Ma Gerard era sempre strano, ed era una delle cose che Frank adorava di lui, gli piaceva scoprire le abitudini e i suoi vizi piano piano.«Grazie, anzi, per aver salvato i miei vestiti, che sarebbero i tuoi vestiti» Aggiunse, sempre tenendo un sorriso divertito sul volto.
«Posso dire una cosa?» Chiese Frank, rapito da quella scena, da lui che sorrideva naturale, divertito, buttato a terra in quel modo, con i capelli scompigliati che si confondevano sul terreno.
Gerard annuì, la sua espressione si fece un po' seria, il respiro più calmo e silenzioso.
«Sei bellissimo»
Si sentì arrossire. Nessuno gli aveva mai detto che fosse bello. Lui sapeva di non esserlo, anzi, lo pensava, e sentirselo dire da Frank, un uomo che trovava molto bello, lo faceva sentire lusingato.
Quella volta sapeva che non lo aveva detto per farlo contento, perché era stato spontaneo.Perché là fuori, in quel momento, sdraiati sul terreno l'uno sopra l'altro davanti ad un fiume enorme, erano solo Gerard e Frank.
Nessun paziente, nessun assistente. Solo loro due, due uomini giovani che avevano trovato l'amore nel più improbabile dei modi.
«Allora! Non volevi fare qualcosa?»
A Gerard comparve un sorrisetto al lato delle labbra, si alzò insieme a Frank e andando all'ombra vicino ad un albero, cominciò a togliersi i vestiti.
Frank non pensò volesse fare sul serio, evidentemente si sbagliava, così rimase con le sopracciglia sollevate e lo sguardo attento ad osservare i movimenti di Gerard.
Si levò tutto, lasciò i vestiti appesi ad un albero e, lentamente, si immerse nel fiume.
«Dio mio... Non è fredda l'acqua?!» Chiese alzando il tono di voce per farsi sentire, e Gerard annuì, facendogli però cenno di raggiungerlo.
«Oh Cristo. È nudo! Come gli viene in mente? Si prenderà un accidenti... ma sto per farlo anch'io, vero?» Si mise le mani sulla testa, prendendosi per pazzo, ma avrebbe fatto di tutto per far felice Gerard soprattutto adesso che si sentiva in debito con lui, perciò si spogliò velocemente e coprendosi timidamente le parti intime corse a buttarsi in acqua.
«È g-gelata, Ge-Gee!» Si mise le mani sulle braccia e strofinò la pelle, inutilmente dato che ormai era completamente immerso, ma vide Gerard venire verso di lui con quel nuovo sorriso.
«Io sto bene» Disse, mettendo le mani sulle sue braccia. «Posso?» Chiese, come per avere il permesso di abbracciarlo.
Voleva riscaldarlo, giusto per farlo abituare all'acqua effettivamente molto fredda del fiume.Ma Gerard aveva bisogno di quella freschezza, di sentire il gelo sulla pelle, sulle vene, così da appurare di essere realmente libero almeno per un po'.
Era pace, quella, si sentiva soltanto il fruscio delle foglie causato dagli scoiattoli, il suono dei piccoli uccelli, e l'eco delle loro voci.
Frank annuì, così Gerard lo avvolse completamente tra le braccia.
Gerard era debole, ma in quella stretta Frank si sentiva al sicuro, più di quanto si fosse sentito in qualsiasi altro posto.Era un po' imbarazzato, dato che erano entrambi nudi e si stavano abbracciando, perciò le loro pelli erano completamente a contatto, ma cercò di ignorare le scosse e i brividi del proprio corpo, crogiolandosi nel calore che Gerard emanava nonostante il gelo di quelle acque.
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Patient 102 | Frerard
Fanfiction#1 in FRERARD ! [30.09.20] #1 in Frank Iero [13.12.20] #1 in My Chemical Romance [02.10.20] gay drama psychiatric hospital [TRIGGER WARNING]: Self-Harm, Childhood Abuse, Eating Disorders, Anxiety, Depression. -Se sei sensibile a questo...