Capitolo 3.

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Quella fú una lunga giornata. Eri continuava a fare domande su ciò che era successo quella mattina, vedevo lo sguardo di tutti su Eri per ciò che Luke, Michael e Calum gli avevano fatto.

Eri si sentiva in imbarazzo, si vedeva, e a me dispiaceva molto.

Non credevo davvero che quei tre bulletti del cazzo sarebbero stati il nostro peggior incubo, e mi meravigliavo del fatto che nessuno prendesse provvedimenti con loro.

***

'MAMMA SONO TORNATA.' urlai per farmi sentire da mia madre, che nel frattempo preparava il pranzo.

'Ciao tesoro, pranzi oggi?' mi chiese, quasi come se mi implorasse di mangiare.

'No mamma, oggi non ho molta fame...conservami qualcosa per stasera.' gli sorrisi. Mia madre annuí, ormai si era rassegnata al fatto che  non poteva costringermi a mangiare, vedeva che ero troppo nervosa e capi che, forse, era meglio non fare domande e lasciarmi andare. Ero fortunata ad averla come madre, mi capiva subito e non aveva bisogno di spiegazioni, come se sapesse già tutto di ciò che mi accadeva.

Mi rispose con un semplice 'Va bene.' ,io gli feci un debole sorriso e salii in camera mia. Buttai lo zaino in qualche angolo della stanza e salii, con la grazia di un'elefante, sul letto e mi stesi su di esso. C'era il silenzio. Mi guardai intorno. La stanza era vuota, come mi sentivo io. Non avevo nessuna voglia di studiare così presi le cuffie e le portai alle orecchie. La musica mi salvava sempre. Feci in modo che il volume di 'Stay the night' dei Greenday fosse Così alto da superare i miei pensieri, ci riuscii finché vidi aprirsi la porta della stanza.

'Eli...? Che ci fai qui?' domandai alzandomi dal letto un pò sorpresa.

'Mi ha fatto entrare tua madre,  mi ha detto che eri qui.' rispose.

Notai che aveva il fiatone e gli tremavano le gambe. Le presi una mano e la feci sedere sul letto ed io feci lo stesso.

'Cosa è successo?' domandai preoccupata.

Lei sospirò. 'Mentre venivo da te per prendere il libro di aritmetica che oggi ho lasciato nella tua borsa, ho visto una ragazza scappare piangendo da un locale non tanto lontano da qui. Mi fermai per vedere perché scappasse, e vidi Michael Clifford e Luke Hemmings litigare con un ragazzo... Forse era piú grande di loro, aveva i capelli ricci e  fra di essi aveva una bandana rossa che gli circondava la testa...' Eri si bloccò, arrossí debolmente, poi continuò dicendo con voce bassa

' Lui mi guardò mentre discuteva e sorrise. Però non fú l'unico a girarsi...' iniziò a tremare e balbettare:

'A-anche L-luke e M-michael si girarono e vennero a passo svelto verso di me. Io mi misi a correre e loro mi inseguirono per un breve tratto poi si sono fermati e mi hanno urlato contro dicendomi "GUAI A TE SE TI FAI VEDERE DINUOVO QUI SFIGATA!" ed  eccomi qui'

Concluse e iniziò a piangere ed io la abbracciai.

Conoscevo quel locale, ci andavo con un un mio amico che lavorava lí... Forse il ragazzo di cui mi ha parlato Eri era Ashton Irwin.

Ashton era un bravo ragazzo, simpatico e molto carino. Ci siamo Conosciuti da bambini perchè le nostre madri erano molto amiche e si frequentavano spesso e noi ci vedevamo quasi sempre e giocavamo  insieme  ai suoi fratelli. Ora che ci penso è da molto che non lo vedevo e mi mancava molto, volevo vederlo, ma non volevo mettere Eri nei guai così non gli dissi nulla. Passammo il pomeriggio a parlare e cercammo di studiare aritmetica insieme,poi iniziò a farsi buio ed Eri tornò a casa.

***

Non era molto tardi... Non avevamo neanche cenato, ed io non avevo per niente fame, cosí decisi di fare una passeggiata.

Infilai le cuffie nelle orecchie, mi sciolsi i capelli, per rendermi più o meno guardabile,e uscii di casa.

Camminavo per i quartieri guardando le figure che illuminava la luce dei lampioni. C'era il silenzio... Per strada passava qualche macchina piena di ragazzi e ragazze, e quasi tutte si fermavano in un locale illuminato dove rimbombava una musica assordante. Mi meravigliai perché non era sabato sera e domani si doveva andare a scuola.

Mentre camminavo, facendo finta di nulla, sentii una voce chiamarmi:

'LYNN!'

Mi voltai e sorrisi. Era Ashton.

'ASHTOON!' gli corsi incontro e lo abbracciai, mi mancava molto la sua risata... Anche lui mi abbracciò, non era cambiato per niente, forse aveva solo le braccia un po più muscolose. Aveva la divisa che indossano i baristi, gli stava bene!

'Come sei cresciuta' sorrise 'entri a bere qualcosa?' mi disse staccandosi da me.

'No, grazie Ash. Devo tornare a casa, Mia madre mi aspetta!' Ashton fece il labbruccio e disse:

'Va bene, vai sola?'

'Si' risposi.

'Sta attenta, a quest' ora non ci sono brave persone... Magari ti accompagno io'. disse levandosi la giacca della divisa.

'No, non disturbarti andrò da sola.' dissi sorridendogli per rassicurarlo, così lo salutai e tornai a casa.

Ero felice di aver rivisto Ashton, e questa fu l'unica cosa bella di quella strana giornata.

ANGOLO AUTORE

BELLA GENTEEEE!❤

Eccomi con il 3° capitolo.

È arrivato Ashton... Spero di avervi fatto capire più o meno di cosa parla la storia.

Nei prossimi capitoli ci sarà anche un nuovo personaggio.

Spero davvero di avervi incuriosito.

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