Era passata una settimana dalla battaglia di Shiganshina. Levi era tornato da lei, ma non del tutto. Il comandante Erwin aveva avuto ragione su di lui: era spaesato. Il Corpo di Ricerca era stato decimato ed Erwin Smith aveva esalato il suo ultimo respiro davanti ai suoi occhi. Petra vedeva il suo dolore, quasi fosse un velo opaco calato tra lui e il mondo intero, lei compresa. Non c'era molto che lei potesse fare per alleviare la sua intima sofferenza, per quanto si sforzasse di trovare una soluzione. E poi c'era Hanji. "Troverai il momento giusto", aveva detto il comandante, ma il momento per consegnarle quella lettera sembrava non arrivare mai.
Petra si sentiva più inutile e insulsa che mai. Non capiva se fossero sentimenti razionali o se scaturissero dalle alterazioni ormonali della gravidanza, di cui aveva letto per una giornata intera, ma c'erano e non riusciva a controllarli del tutto. Ovviamente cercava di non mostrare in alcun modo quel suo malessere a Levi, ma era difficile sorridergli con la convinzione di sempre, quando lei stessa non era certa di essere in grado di sopportare l'idea di essere di nuovo un peso.
Lanciò un'ennesima occhiata sconsolata alla lettera per il padre che stava cercando di scrivere da una mezz'ora buona, senza riuscire a mettere in fila più di una decina di parole sensate. Le cancellature lasciavano comunque intravedere gli incipit disastrosi: dallo schietto "sono incinta", al banale "tra poco sarai nonno", all'imbarazzante "presto tu e i ragazzi dovrete fabbricare una culla". E comunque non aveva ancora scritto il nome di Levi neanche una volta. Come avrebbe fatto a dar loro quella notizia? Sua madre si sarebbe infuriata, come quando aveva deciso di fare di testa sua ed entrare nel Corpo di Ricerca. Allora Petra se ne era fatta una ragione, ma ora... ora aveva bisogno dei consigli di una madre esperta come lei, che di figli ne aveva quattro.
Tutt'a un tratto sentì il cigolio della porta che si apriva, così si affrettò a rigirare il foglio e mettervi le mani sopra nella maniera più naturale possibile.
«Non ti prepari?» le chiese Levi, avvicinandosi allo scrittoio al quale era seduta.
«Prepararmi?» ripeté Petra, aggrottando le sopracciglia.
«Sveglia, c'è la cerimonia» replicò lui, roteando gli occhi e picchiettandole la fronte. «Te l'avevo detto, no?»
«Oh» fece lei, abbassando lo sguardo con aria contrita. «Senti, Levi... non so se è il caso».
«Che stai dicendo?»
«In quale veste avrei il diritto di essere presente?»
«Petra, perché ne stiamo parlando di nuovo?» domandò Levi, sedendosi sul bordo del letto e aggrottando le sopracciglia. «Devi smetterla di fare così. Il fatto che tu sia incinta non significa che tu non conti più nulla nel Corpo di Ricerca. Sei in pausa, sì, ma sei comunque Petra Ral della Squadra Operazioni Speciali. Cinque anni di onorevole servizio non si buttano nel cesso per una cosa del genere».
«Oh, e tu lo sai perché capita spesso che una donna del Corpo di Ricerca rimanga incinta, e poi magari venga pure trattata con onore, giusto?»
«Proprio perché non capita spesso, non esistono regole precise al riguardo, quindi possiamo fare come diavolo ci pare» disse lui con stizza. «Senti, se non vuoi farlo per te, fallo per me. Ho bisogno di averti al mio fianco lì dentro, mh?»
«Davvero?» mormorò Petra, tenendosi il mento con una mano e guardando Levi con curiosità.
«Davvero».
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It Happened Quiet || Rivetra
FanfictionUna piccola Rivetra per allietare i cuori di persone che shippano questi due bei personaggi. •Dal testo: "Petra tacque e lo guardò con attenzione, cercando invano di afferrare la sua natura sfuggente. Con un sospiro si alzò dalla sedia e si piegò da...