35. Compagnia

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«Ma guardate quanto è bella la mia nipotina!»

«È cresciuta tanto!»

«È un amore!»

«Che occhioni bellissimi!»

«Tch. Avete finito?» replicò Levi, guardando con stizza Hanji e i ragazzi della squadra che, appena entrati in casa, lo avevano attorniato per guardare la piccola Thalia, che quel giorno era di buon umore e sorrideva a chiunque le si parasse davanti.

«Sii gentile» lo rimbrottò Petra, per poi sorridere agli ospiti. «Ciao, ragazzi, come...»

«Petra, sento profumo di stufato» la interruppe Sasha, prendendola per le spalle e guardandola dritta negli occhi con un'espressione famelica. «Purè di patate con prezzemolo. E credo... riso? Riso con verdure, sì... e poi... e poi...»

«Torta di mele!» concluse Connie con entusiasmo.

«Tutto esatto. Voi due mi date delle soddisfazioni enormi» replicò Petra, stringendoli in un abbraccio e arruffando i capelli di entrambi. «I miei buongustai preferiti».

«Tch. Ha passato tutta la mattinata a cucinare per voi due, in pratica. Vedete di non deluderla o vi faccio cambiare i pannolini di Thalia» disse Levi con aria minatoria. «E ultimamente la fa un po' liquida».

«Credo che la minaccia sia superflua, capitano. Connie e Sasha amano la cucina di Petra» replicò Jean, mentre si chinava per fare delle smorfie scherzose a Thalia.

«Attento, la tua faccia da cavallo potrebbe spaventarla» commentò Eren, sorridendo e accarezzando una guancia della piccola con un dito.

«Ancora con questa storia?!» sbottò l'altro, guardandolo in cagnesco.

«Se avete intenzione di fare gli idioti, allontanatevi da mia figlia, mocciosi. Non contagiatela con la vostra stupidità» li freddò Levi, girandosi leggermente per nasconderli alla vista di Thalia.

«Posso toccarla, capitano?» chiese Armin, avvicinandosi cautamente.

«Tch. Sì, Armin, non morde».

«Non era quello che intendevo, ma...»

«Capitano, Thalia sta sbavando sulla sua camicia» gli fece notare Mikasa.

«Thalia, di nuovo? Petra, dammi un tovagliolo» sbuffò lui, allontanando la piccola per guardarla in viso con uno sguardo torvo. «E con la colazione di prima, oggi siamo a due».

Thalia, però, non sembrò risentire troppo di quell'occhiata severa, e anzi scoppiò a ridere, riempiendo la casa di quel suono cristallino che fece incantare tutti quanti.

«Era proprio quello che volevo, una figlia che mi prende per il culo davanti a tutti» bofonchiò Levi, mentre Petra, ridendo insieme alla figlia, le puliva la bocca con un bavaglino.

«Levi, linguaggio. Non vuoi immaginare quale sarebbe la mia reazione se la prima parola di mia figlia fosse una parolaccia».

«Tch. Sempre meglio del tuo abuso di diminutivi».

«Ah, davvero?»

«Occhietti, piedini, manine, bagnetto, pappetta, nasino, gambette...» la schernì lui, guadagnandosi un'occhiata stizzita.

«Finiscila».

«Posso prenderla in braccio?» chiese Hanji, troncando quel battibecco sul nascere e allungando le mani verso Thalia.

«No» rispose Levi seccamente, ma la piccola non sembrò dello stesso avviso, perché cominciò a dimenarsi in direzione della zia acquisita con un sorriso vivace.

It Happened Quiet || RivetraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora