XXVII Capitolo || Horan

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-Non sorprenderti se accadrà qualcosa perché la colpa è solo tua, sapevi benissimo che non l'avresti passata liscia- smith parlò.
-Ci vediamo presto Hemmings, Hood, Horan- disse invece Clifford. Non capii perché 'Horan'. Rimasi perplessa su quel cognome. Sapevo benissimo di chi apparteneva, ma perché Clifford l'aveva detto se non c'era più?
Salimmo in macchina per tornare a casa e durante il tragitto ci fu silenzio, solo silenzio. Nessuno fiatava. Pensai ancora a 'Horan' e mi venne il dubbio che quella ragazza che stava con Calum fosse il Horan che intendeva Michael. Qualche volta guardavo dallo specchietto per vedere meglio quella ragazza. Aveva i capelli tinti di rosso, mentre lui aveva i capelli tinti di biondo; lei aveva gli occhi azzurri, proprio come lui. Erano identici. Anche quando sorrideva era molto simile. Avevo la tentazione di chiederle se era suo parente, ma qualcosa mi fermava. C'era un non so cosa che...che non mi fece pronunciare le parole di quella domanda.
-Skyler siamo arrivati- mi avvisò Luke. Il mio sguardo era ancora perso, stavo ancora pensando alla ragazza che non me ne accorsi nemmeno di essere arrivati. Scesi dalla macchina ed entrai in casa.
-Allora...io vado- disse la esile ragazza.
-Di già? Perché non ti fermi a mangiare con noi?- proposi, neanche per mi volontà. Come se la mia bocca avesse parlato da sola.
-No no, è meglio se tolgo il disturbo- disse sorridendo.
-Tranquilla non ci disturbi- risposi.
-Grazie comunque, ma è meglio se vado a casa-
-Va bene, se vuoi ci vieni a trovare domani, sarei felice di conoscere la ragazza con cui esce mio fratello- dissi sorridendo. In risposta lei annuì sorridendo, arrossendo e abbassando lo sguardo. Guardai mio fratello che anche lui era lievemente arrossito. Mi morsi il labbro inferiore per trattenermi dal ridere.
-Allora ci vediamo preso, Ciaoo- ci salutò andandosene. Dopo che uscì chiusi la porta e scoppiai a ridere. Calum e Luke mi guardarono male.
-Che hai da ridere così tanto?- chiese Cal.
-Non sai quanto buffo sei quando arrossisci e ti vergogni- risi. Lui mi mandò un'occhiataccia e salì di sopra. Mi diressi in cucina dove c'era Luke con la bambina e le stava facendo le facce buffe e mi misi a ridere.
-È meglio se vai a cambiarle il pannolino- gli dissi.
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-Ciao Cal, inviti la tua amica oggi?- gli chiesi appena scese dalle scale per fare colazione. Come sempre non aveva la maglietta e aveva i capelli tutti arruffati, sembrava un peluche.
-Perché sei così interessata a lei?- chiese. Alzai le spalle e risposi -Solo per conoscerla. A proposito, come si chiama?- risposi.
-Visto che la conoscerai dopo, te lo dirà dopo- rispose con un sorrisetto ironico.
-Oh hai deciso di invitarla allora!- affermai. Cal non rispose e cominciò subito la giornata con il cellulare.
-Dov'è Ashley?- gli domandai.
-Oh è di sopra con Luke- a questa risposta mi tranquillizzai, mai e poi mai vorrei che succedesse quello che era successo il giorno prima.
-Arriva fra un po'- parlò Calum e io annuii.
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Suonarono il campanello e andai ad aprire. Mi trovai la rossa con i capelli legati in una treccia laterale con un splendido sorriso.
-Oh, ciao! Accomodati pure!- la feci entrare e lei mi ringraziò. Andò a salutare Cal con un bacio sulla guancia e salutò anche Luke che aveva la bambina in braccio. Si guardò un po' in torno poi si complimentò e noi la ringraziamo.
-Allora, vuoi venire a fare una passeggiata con me e la piccola Ashley?- proposi. E lei accettò volentieri. Così presi il passeggino, le cosine per la bambina e la borsa, poi uscimmo all'aria aperta.
-Oh mio dio, scusami se non mi sono presentata. Comunque io sono Skyler Hood, la sorella di Calum- mi presentai.
-Oh che sbadata, scusami. Piacere, io sono Elsie Horan- si presentò anche lei. Quel cognome detto da lei, mi fece rabbrividire.
-Mhhm.. Sai avevo un amico che faceva di cognome come te- le confessai.
-Davvero? Forse può essere un parente- disse sorpresa. Continuavamo a camminare per le strade di Miami.
-Può essere, si chiamava Niall, Niall Horan- risposi. Subito la ragazza si irrigidì. Forse avevo detto qualcosa che non dovevo dire.
-Lo conosci?- le chiesi cercando che lei mi rispondesse. Lei non rispondeva e continuava a camminare, sempre tesa. Mi fece preoccupare il suo atteggiamento, veramente. Sembra che da un momento all'altro non provasse più sentimenti.
Dopo un paio di minuti rispose. Respirò profondamente e abbassò la testa.
-Si, era mio fratello- rispose e quel era mi fece spezzare il cuore. Anche per me era il mio migliore amico di sempre, come un fratello.
-Se vuoi entriamo in questo bar e mi racconti, se vuoi...- proposi e lei annuì. Entrammo e ci sedemmo in uno dei tanti tavoli di legno. Arrivò un cameriere che ci chiese cosa volessimo da bere e io risposi con un cappuccino e lei un decaffeinato.
-Aspetta, ma sei tu che hai avuto Theo?- chiesi riferendomi al nipote che ha avuto Niall poco dopo dalla sua morte. Io solo l'avevo sentito in giro.
-No no, è di mio fratello Greg- rispose sorridendo. Credo che sia molto felice di quel bambino.
Quando ci arrivarono gli ordini, iniziò a parlare.
-Greg è fratello più grande, mentre io sono quella più piccola. Niall era quello in mezzo. Quando mia madre era rimasta incinta di me, già mi odiava, non voleva mai che fossi nata- si fermò per bere un sorso della sua bevanda. Annuii senza dire niente, incitandola a continuare è così fece.
-Quando avevo compiuto 12 anni, i miei genitori mi cacciarono via di casa e l'unica persona che mi aiutò era stata Niall. È sempre stato il mio fratello preferito. Mi aveva trovato un posto dove stare e mi aveva fatta andare a scuola. Si era sempre preoccupato di me. Un giorno, il 13 settembre 2009, proprio il giorno in cui aveva compiuto 18 anni, non era mai più venuto a trovarmi. Ero rimasta sola. Avevo sentito dire che era andato via. Avevo a mala pena 15 anni e mi sembra tutto nuovo. Dopo un anno volevo andare in cerca di lui,credendo che fossi diventata più matura, ma scoprii che era morto. Sono andata in depressione per tipo un anno. Avevo deciso di andarmene da lì. Non volevo stare nella stessa città dove mio fratello era morto. Da quando mi avevano cacciata via di casa, non avevo più parlato con i miei genitori e neanche con mio fratello Greg. Tranne quando è nato Theo. Dopodiché sono andata a vivere da sola a Miami e dopo un po' di mesi ho incontrato Calum- finì la frase alzando la testa e sorridendomi. E io ricambiai subito. Non so come abbia fatto ad aprirsi con me così in fretta e la stimo per come è riuscita a resistere a tutti questi problemi. So che ha sofferto davvero tanto, così decisi di raccontarle la mia di storia. Beh solo una parte...
-Io e Niall ci eravamo conosciuti tanto tempo fa. Andavamo a scuola insieme alle medie. Io ero in prima, mentre lui in terza. Lui mi difese da subito dalle persone he mi prendevano in giro. Quando era andato alle superiori, non c'era più nessuno che mi difendeva così tutti mi presero in giro. Sono riuscita a resistere fino alla fine della terza e poi sono andata alle superiori nella stessa scuola di Calum dove c'era anche Niall. Io e lui eravamo diventati migliori amici. Ci dicevamo tutto, l'uno dava consigli all'altro. Eravamo diventati come fratello e sorella. Lui aveva finito la scuola da un anno, mentre io ero ancora in quarta, speravo solo che non succedesse quello che era capitato alle medie, per fortuna però questa volta c'era Cal. Quel giorno ero ad una festa e c'erano tipi pervertiti che mi si attaccavano addosso. Così volevo tornare a casa, ma Cal no. Quindi avevo chiamato Niall per chiedergli se poteva venirmi a prendere. Mentre stava venendo, però, siccome era buio un camion lo investì in pieno- presi un sospiro, non volevo ricordarmi di quella faccenda, ma doveva saperlo sua sorella. Sul mio volto rigò una lacrima che scese piano piano. -In quel camion c'era uno di quei servi di Emily. Emily era la ragazza che mi tormentava da sempre. Da quando sono nata. Anche adesso. È la ragazza di ieri- la informai con rabbia nelle vene ma allo stesso tempo distrutta. -L'anno dopo, morì anche mio padre sempre per colpa di lei. È da quel momento io e mio fratello cominciammo ad avere un rapporto più stretto e mi innamorai di Luke. E ci siamo messi insieme, dopo due anni rimasi incinta e lui se ne andò. Lui non sapeva che ero incinta. Se n'era andato per colpa di Emily. Poi sono venuta qui e l'ho trovato. Mi ha spiegato e ha "lasciato" Emily per tornare con me. Nel frattempo avevo conosciuto Ashton e Cloe che erano diventati i miei amici più stretti- finii la frase asciugandomi le lacrime scese mentre le stavo raccontando della morte di mio padre è di Niall. Non aveva parlato ed ad un certo punto fece un gesto che non mi sarei mai aspettata. Mi abbracciò. E io ricambiai.
-Non dovevi raccontarmelo se ti fa stare male- mi sussurrò.
-Era mio dovere raccontartelo, ed era tuo diritto conoscere la storia-
-Grazie Skyler- mi ringraziò e io come risposta le sorrisi.
Andai a pagare il conto mentre lei era andata in bagno. Quando uscì aveva gli occhi gonfi e rossi. Aveva pianto. La capivo, anch'io volevo piangere ma non dovevo resistere.
-Tutto bene?- le chiesi e lei annuì. Uscimmo dal bar e tornammo a casa. Ashley dormiva beata, che dormigliona pensai. La invitai a pranzare con noi e accettò. A pranzo non pensammo a quello che ci eravamo confidate e parlammo di tutt'altro. Scherzano, ridemmo, parlammo...

Wherever You Are || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora