Skyler's POV
Oggi era un giorno molto importante per me. Erano passati esattamente 20 anni dalla morte di mio padre. Sono partita con Ashley in aereo per Los Angeles sta mattina presto. Stavo tornando a casa, stavo tornando nella città dove ero nata e dove ero cresciuta. Dove avevo perso qualcuno di importate, ma trovato l'amore con cui ho creato una famiglia. Avevo portato Ashley a Los Angeles poche volte con Luke quando era piccola, e credo che non si ricordi quasi niente. Era da un paio di anni che non tornavo, per svariati motivi. La mamma mi mancava sempre di più, avevo bisogno di vederla, di dirle che la amo, che mi è mancata tanto, che ci sarò sempre anche se non di persona. Dovevo dirle queste cose come minimo perchè nessuno sa cosa potrà accadere domani.
---
Arivammo alla vecchia casa in taxi e quando mamma mi aprì la porta e mi diede un caloroso abbraccio. Sentivo che cominciava a versare qualche lacrima così appoggiai la testa sulla sua spalla come facevo da piccola perchè mi piaceva tanto farlo, sentivo che era vicino a me.-Oh Skyler, quanto mi sei mancata!- disse sull'incavo del mio collo.
-Anche tu mamma, troppo. Sai che ti ho sempre pensata e lo farò ancora- le sussurrai all'orecchio.
-Si..lo so- rispose con un filo di voce. Mi staccai per sdammatizzare quel momento e chiamai Ashley.
-Mamma, ti ho portata anche la tua nipotina- dissi facendo fuoriuscire una piccola risata.
-Oh la mia Ashley, mi ricordo quando era ancora in pancia tua e quando era appena nata. Il tempo passa e lei cresce e io invecchio...- disse con un sorriso, ma negli occhi vedevo maliconia perchè sa che stanno passando gli anni anche dalla morte di papà.
-Hey nonna, non stai invecchiando. Sei bellissima e ancora molto giovane- la voce della mia bambina arrivo alle orecchie. A quelle parole mi voltai verso di lei e la guardai stupita. Lei stava guardando sorridendo la nonna. Non l'avevo sentire dire queste dolci parole da un po' di tempo direi, quindi rimasi stupita. Direi che mia figlia continua a stupirmi sempre di più, sia in modo negativo sia in modo positivo. Alle mie spalle sentii un suono di macchina arrivare e fermarsi. Mi girai per vedere chi fosse arrivato e rimasi incredula che fosse mio fratello.
-Hey Skyler! Come va la vita eh?- chiese ridendo. Il suo sorriso....è sempre rimasto lo stesso, sempre mio adorato fratello. Con quel bel visino dolce che quando è il momento scherza e ti fa ridere (anche quando non è il momento avvolte) e altre volte si preoccupa così tanto di te che sembra che fosse la tua guardia personale. È un ragazzo dolce, divertente, protettivo, simpatico, avvolte antipatico per la sua scemenza. Sa essere un bravo fratello, e per questo mi sento una ragazza fortunata.
-Come può andare?!- gridai con un ampio sorriso stampato in faccia. Cal alzò gli occhiali da sole dagli occhi e guardò nella direzione della mia bimba.
-Sbaglio o ti sei portata una bella bionda che è cresciuta un sacco?- chiese dopo aver guardato per un po' Ashley.
-Ehi Cal, è tua nipote! E poi vedo una rossa in macchina, che è rimasta sempre uguale!- lo rimproverai. E lui accorgendosi di sua moglie in macchina con il finto broncio perché ormai sapeva quanto scherzava, rise e portò fuori Elsie fuori con un bacio a stampo, in segno che volesse essere perdonato e lei ricambiò il bacio acconsentendo il perdono. Risi perché se ogni volta che Calum facesse lo scemo e loro facessero "pace" in quel modo, direi che fossero un po' troppo sdolcinati.
-Ma quello è zio Calum!- urlò Ashley accorgendosi ORA dell'arrivo di suo zio materno. Corse verso di lui e lo abbracciò. Scherzarono un po' ed entrammo in casa, la nostra dolce casa. È rimasta così come l'avevamo lasciata. Solo magari alcuni mobili erano stati cambiati con alcuni nuovi. Sentivo nostalgia di questa casa, di questa città e di queste persone accanto a me. Mi sento a casa. Non che a Miami non mi senta a casa eh. Ma questa è una casa speciale per me, insostituibile con nessun'altra. Andai a vedere la mia vecchia camera da letto e mi stupii che mia madre l'avesse lasciata proprio come era prima.
-Mamma, ma hai lasciato tutto uguale!- esclamai sorpresa.
-Eh si, come faccio a cambiare le cose, mi fa ricordare dei miei due figli e il luogo dove sono cresciuti e usciti di casa...- rispose con un lieve sorriso sul viso.
-Mamma ma questa era la tua stanza?- chiese la voce flebile di mia figlia entrando esattamente nella mia vecchia camera. Annuii alla domanda di Ashley. Lei sorrise e mi disse che le piaceva, che mi rispecchiava molto.
---
Andammo al cimitero con la macchina di mia mamma visto che non c'era John che era al lavoro, come al solito. Mamma parcheggiò, scendemmo uno alla volta e andammo verso il cancello dove avremmo dovuto oltrepassare. Per me era sempre stato difficile passarlo, ma alla fine ci riuscivo perché mi convincevo che sarei stata con papà e gli avrei parlato e lui mi ascoltava. E fu anche questa volta così. Lasciammo che ognuno andasse a parlare solo con papà per dirgli quello che volessero. Ma Elsie decise di andare con Cal visto che non avrebbe detto più di tanto. Per prima andò mamma, le lasciammo andare per prima perché sapevamo quanto mamma amava papà e quanto si senta addolorata per tutti questi anni dalla sua morte. Per secondi ci andarono mio fratello e sua moglie poi io e poi Ashley. Lasciai l'ultimo posto ad Ashley per farla pensare a che cosa dire al nonno. Quando Ashley finì andammo via e andammo a casa dove trovammo John ad aspettarci.
-Hey John, come va?- lo salutai abbracciandolo.
-Bene bene- rispose staccandosi dall'abbraccio.
-Se no come potrebbe andare? Devo ricordarti che sta con nostra madre eh!- scherzò Calum.
-Certo, sono davvero fortunato ad avere una donna come Barbara. È davvero brava!- rispose John.
-In che senso brava? Brava come persona...o brava a letto?- chiese scherzando Calum con un espressione furbo. Contemporaneamente io, mia mamma e Elsie esclamammo -Calum Thomas Hood!- mentre Ashley rideva.
-Ma cosa ho detto di sbagliato?- chiese innocente.
-Ti ricordo che c'è una ragazzina presente con noi, e poi...non è il caso di fare queste domande!- lo rimproverò Elsie.
-Questa ragazzina è abbastanza grande per capire queste cose- ribatté Calum. Vidi che Ashley continuava a ridere e io senza volerlo feci una smorfia ricordandomi della scena dell'altra volta.
Restammo da mamma ma il giorno dopo saremmo tornati di nuovo a Miami.
STAI LEGGENDO
Wherever You Are || Luke Hemmings
أدب الهواةPer un periodo abbiamo preteso che non sarebbe finita, ma sapevamo che dovevamo dirci addio. Niente dura per sempre. Io non sto per niente bene.Quando chiudo gli occhi e cerco di dormire, cado a pezzi. Combatto duramente per respirare. Mi sento stra...