Ashley's POV
La sveglia delle 7 di mattino suonò e sul mio iPhone apparse la scritta 'inizio inferno' e sotto 'ritarda'. Vorrei tanto schiacciare quel 'ritarda' ma sapevo già che sarebbe iniziato lo stesso perchè mia mamma mi avrebbe svegliata lo stesso... Feci scorrere il dito sullo schermo del cellulare, spegnendo così il rumuore fastidioso che emetteva. Allargai le braccia per stiracchiarle, ma subito sprofondai dal sonno e per non riaddormentarmi mi strofinai gli occhi, riuscendo così ad aprire gli occhi.Levai di dosso la coperta e scesi dal letto per andare in bagno. Aprii la porta del bagno lentamente e sospirando profondamente arrivai al wc e feci la pipì. Ok, sembra molto vergognoso dirlo, ma è la prima cosa che devo fare alla mattina, altrimenti non riesco a fare altro. Dopodichè mi legai i capelli in una cosa spettinata. Mi lavai i denti e la faccia. Poi mi trucca abbontantemente con l'eye-liner, mascara e matita. Sciolsi i miei capelli biondi leggermente ondulati e me li sistemai. Tornai in camera e aprii il mio gigante armadio. Prima cosa che guardai furono quelle felpe e quei pantaloni da ginnastica che tanto volove indossare, ma dovevo vestirmi con un top e degli shorts che erano tanto scomodi, ma erano l'uniche cose che mi facevano sentire il centro dell'attenzione della gente. questo 'diffetto',se posso chiamarlo così, ho capito che l'ho preso da mio papà e so bene che molte cose le ho prese da lui. Mi misi le mie vans nere e presi lo zaino e scesi giù per fare colazione. Anche se non mi andava di farla. Infatti bevvi solo del caffè. Salii in macchina con mia madre per andare all' ' inferno'. Arrivai e salutai mia madre er poi entrare in quel edificio grigio davanti ai miei occhi. Appena scesi dall'auto, l'attenzioni di molti ragazzi furono su di me e questo mi piacque. Incurvai le labbra in un sorriso malizioso ecomincia a muovere i piedi mettendone uno davanti all'altro. Passando per il corridoio vidi ragazzi divertiti e con un sorriso malizioso sul viso, mentre c'erano ragazze che chiaccheravano fra loro e che non gliene fregava di me e altre che mi guardavano disgustate. Ma a me non importava di quel che pensavano le ragazze, mi bastava l'attenzione dei maschi. A fine corridoio apparse la figura di quel ragazzo che vorrei avere l'attenzione più di tutti gli altri. Il mio sorriso svanì nel nulla appena lo vidi fliltrare con un'altra ragazza che non fossi io. Era bionda con gli occhi azzuri. Ma anch'io sono bionda! E avevo gli occhi azzurri da piccola, mentre adesso ce li ho verdi. Maledetto chiunque me li ha fatti diventare verdi.
Vederlo era come vedere un angelo. Aveva i capelli biondi messi in disordine e lo rendevano ancora più sexy. Gli occhi azzurri/verdi che invece di guardare me guardavano quella che dovrebbe essere Charlie, credo. Stava li appoggiato sull'armadietto di qualche amica della bionda credo e la ascoltava parlare. Cercai di non guardare quella scena, che mi fece innervosire. Così andai al mio armadietto per prendere i libri della prima ora. Alla prima ora avevo matematica, che merda. Percorsi il corridoio, arrivando così all'aula di matematica, dove c'erano già dei miei compagni. Vidi due posti liberi in fondo e mi precipitai a prenderli, anche se ne avrei occupato solo uno e non mi sarebbe importato di chiunque si sarebe seduto nell'altro posto. Non avevo per niente voglia di rimanere attenta alla noiosa lezione della Mrs. Peterson. Tirai fuori il mio astuccio e una penna con cui passare il tempo. La campanella dell'inizio dell'ora suonò e dopo 10 secondi arrivò la profesoressa. Ancora il posto accanto a me era libero ma venne occupato poco dopo. Un ragazzo entrò in classe senza bussare, non me ne fregava così continuai a guardare il banco con una mano che mi sosteneva la testa.
-Come previsto...- si lamentò la prof. rotando gli occhi.
-Accomadati accando a Hemmings, Moore- continuo Mrs. Peterson. Il ragazzo non rispose, ma dopo pochi istanti sentii la sedia accanto a me spostarsi e sicuramente fu Moore...oh Moore. Non ditemi che è lui! Mi girai per vedere se era relamente lui o meno. Appena mi girai una chioma bionda di capelli spettinati vidi e quando si girò per guardarmi, i nostri occhi si incorarono. Mi guardò e basta, nemmeno mi salutò e neanche un cenno con la testa. Ma va beh..mi basta che mi abbia guardata. Anche se spesso mi guardavae mi sentivo come Dio in quei momenti. Non dovevo mostrarmi come una che sta impazzendo, una che vorrebbe anche solo uno sguardo da parte sua. Dovevo comportarmi come una dura. E' questo che voglio no? Voglio solo ribellarmi, voglio solo farmi sentire al centro dell'attenzione, voglio solo divertirmi, voglio solo non essere me.
-Qua non si saluta, signorino Moore?- chiesi ironica, al ragazzo girato che appena udì la mia voce girò lentamente verso di me. Inarcò un sopracciglio e non aprì bocca.
-Hai occupato lo spazio dove dovevo dormire e non saluti nemmeno, stronzetto?- vorrei tanto non averlo detto, ma l'ho detto. L'ho detto per non essere me.
-Ascolta, se non vuoi che ti faccia del male, smettila, stronzetta- e finamente aprì bocca.
-Oh hai aperto bocca, stronzetto!- dissi fingendo di essere sorpresa, ovviamente sempre ironicamente.
-Hai capito cosa ho detto?- chiese innrvosendosi.
-Cosa? Hai detto qualcosa, stronzetto?- continuai a fare la dura.
-Me la pagherai cara, stronzetta- disse molto duro.
-Vedremo, stronzetto- commentai e da lì nessuno dei due parlo più. Finì l'ora ed uscii da quell'aula.
Fuori dalla porta mi trovai Moore che con uno sgurdo incazzato mi guardava. Si avvicinò a me e sbattè contro gli armadietti d qualche ragazzo.
-Finiscila di comportarti così con me, hai capito stronzetta?- disse con il volto vicinissimo al mio,in modo che solo potessi sentirlo. I ragazzi in corridoio ci guardavano attentamente. Emisi una risata senza preoccuparmi di quel che sarebbe successo dopo.
-E come mi sto comportando?- chiesi ironica.
-Come una bambina capricciosa- rispose freddo.
-E tu dai retta ad una bambina capricciosa- risposi senza ironia questa volta. Lui non rispose. Tolse le braccia che mi intrappolavano e finalmente mi lasciò respirare, non che stessi male in quella posizione... Li mese in tasca e si girò per andarsene in mezzo alla gente che ci stava guardando pochi attimi prima.
-Te ne pentirai, stronzetta- disse come ultima cosa.
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SPAZIO AUTRICE:
Yeeeh! Ho aggiornato! Sono riuscita dopo tanto tempo! Spero che vi piaccia lo stesso, anche se racconta di Ashley e non di Luke e Skyler... Alla prossima!
Soz xx
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Wherever You Are || Luke Hemmings
FanficPer un periodo abbiamo preteso che non sarebbe finita, ma sapevamo che dovevamo dirci addio. Niente dura per sempre. Io non sto per niente bene.Quando chiudo gli occhi e cerco di dormire, cado a pezzi. Combatto duramente per respirare. Mi sento stra...