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Taehyung rimase ad osservare Jungkook con espressione profondamente sconvolta, quasi avesse sentito il principe sostenere di essere un fantasma. La sorpresa, così come il suo sbigottimento, danzavano sul suo viso fermo in una maschera di puro smarrimento non solamene dovuto alla constatazione di Jungkook, ma anche per il significato che tali parole comportavano. 

Jungkook voleva che lui si sfogasse con il suo corpo senza che però fosse lui? Voleva usare JK come intermediario per quel tipo di cose?! 

Da quando JK e Jungkook erano così in linea l'uno con l'altro da "collaborare" in quel modo? Non gli risultava che JK fosse avvezzo al contatto fisico con lui o che -ancora più stranamente- volesse stare in sua compagnia per più di tre secondi senza desiderare di prenderlo a pugni.

Taehyung scosse la testa come in trance.  «No. No, è fuori discussione. Non posso farlo Jungkook, sai meglio di me che io e JK non siamo affini e che le uniche volte che siamo stati insieme ci sono stati dei risvolti così spiacevoli di cui ancora accuso i lasciti. Sono superati, in un certo senso, ma non voglio utilizzarlo a tale scopo...Non sarebbe lo stesso. Sbollirò da solo, e appena succederà potremo ritornare ai nostri baci e ai nostri momenti» affermò seriamente, guardando Jungkook dritto negli occhi.

«La fisicità non è un fattore rilevante nella nostra relazione, nonostante sia considerato un aspetto importante della vita di coppia...preferirei di gran lunga attendere».

Dicendo quello, Taehyung si passò una mano tra i capelli e li scompigliò appena, l'inquietudine ancora a ribollirgli dentro, la necessità di esplodere per liberare quella sorta di carica che gli si agitava dentro lo stava consumando. 

Jungkook però non era d'accordo.

Bastava vedere come Taehyung si muovesse, come stringesse la mascella e scuotesse la testa come a togliersi dei pensieri dalla mente per capire che non andasse proprio nulla bene. Taehyung aveva bisogno di staccare la mente dal lavorare freneticamente, aveva bisogno che concentrasse la sua attenzione su altro e Jungkook non sapeva quali altri mezzi utilizzare, se non sfruttare -almeno per una volta- il suo disturbo in modo da aiutarlo. 

Come l'altro c'era sempre stato per lui, adesso toccava a sé stesso fare qualcosa per Taehyung.

«Tae, so che JK ti ha fatto cose o-orribili ma io ricordo che in qualsiasi momento io avessi bisogno di staccare la mente...tu c'eri. Le tue labbra c-c'erano, e vorrei davvero aiutarti come tu hai sempre fatto con me. I-io credo andrà bene, lui è migliore di me sotto questo punto di vista» deglutì sonoramente Jungkook. 

Taehyung quasi non sobbalzò a quelle parole e gli si portò immediatamente vicino prendendogli il viso tra le mani per non fargli abbassare lo sguardo. 

Come cielo e terra, così i loro occhi si incontrarono, intraprendendo discorsi che nessuna bocca avrebbe mai potuto formulare. Jungkook lo guardò con sincerità, ammettendo che ogni volta che loro due si guardavano in quel modo, la sensazione era simile ad una specie di rinascita.

Era un pò così, per lui. Rinasceva negli occhi cerulei dell'altro, attraversando quel mare tempestoso di emozioni sicuro di trovare un appiglio, un rifugio. 

Un luogo dove sentirsi amato.

«Nessuno è migliore di te. Jungkook, nessuno è migliore di te, neanche JK perchè siete tutti delle sfaccettature dello stesso diamante, non ce n'è una migliore di altre. Vai benissimo così come sei, attualmente il problema sono io che non riesco ad essere raziona—».

Jungkook non gli permise di finire la frase, perchè chiuse gli occhi e gli si sospinse con un grande slancio verso di lui, posando le labbra sulle sue con impeto. Taehyung sentì il calore delle guance di Jungkook sotto la punta delle dita, il principe stava arrossendo furiosamente per quanto il suo gesto fosse sembrato un tantino sfacciato -molto poco da lui- ma aveva in mente un obiettivo e lo avrebbe portato a termine.

Let Me Get Lost In You [TaeKook]✔︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora